Premessa

Il prossimo mese di luglio, ricorrerà il 76° anniversario dei fatti accaduti a Roswell, i quali hanno dato inizio a quegli studi “di frontiera” conosciuti con il nome di ufologia. Nel ripercorrere le trame che hanno condotto al più grande insabbiamento della storia sul contatto umano-alieno nel nostro Pianeta, voglio ricordare ai nostri lettori che questo insabbiamento dura tuttora.

In quest’ottica, questo mio articolo non è esclusivamente mirato a rafforzare l’evidenza che in quei primi giorni del luglio del 1947, cadde dal cielo nel Nuovo Messico, 75 miglia a nord ovest della cittadina di Roswell, un oggetto volante sconosciuto con il suo equipaggio, ma vuole rendere giustizia a quelle persone che come testimoni oculari, civili e militari, molte delle quali oggi defunte, furono ignorate apposta ed in qualche caso mal corrisposte dal loro stesso Governo Talvolta questi testimoni vennero tacitati o minacciati per ridurli al silenzio e nascondere la verità sul “Roswell Crash”.

Anche se in questo preciso momento, la macchina dell’insabbiamento globale, ha fagocitato tutti i files e le informazioni ancora disponibili sui “Roswell files”, nascondendoli sotto il nuovo acronimo UAP (Unidentifield Aerial Phenomena), che dice tutto e niente,  rendendo così un gran servizio a chi, come alcuni portavoce della presidenza U.S.A., hanno pomposamente affermato che negli archivi governativi non esiste alcun documento sugli ufo o con questo nome (hanno cambiato il nome nelle cartelle di archiviazione NdA!), né è stata mai condotta alcuna ricerca su tali oggetti volanti. Bella questa!

Prima faccio sparire tutto, e poi affermo che non esiste nulla di tutto ciò che in precedenza era trapelato e provato sul fenomeno. Mi sembra ci vogliano ancora una volta prendere per il naso, anche se esiste un tenue rilascio di informazioni controllate dallo Stato Profondo, non un vero c.d. “hard disclosure”.

Che ne dite?

Negli anni novanta, il Governo americano pagò circa due milioni di dollari ad esperti dei vari settori, che ebbero l’incarico di ridicolizzare il caso di Roswell del 1947, e riportare ogni fatto ad esso collegato, all’interno di una spiegazione attendibile e rimaneggiata, da dare in pasto ai media.

Con questo intervento, chi scrive, nella sua veste di esperto di fama internazionale, e componente del board dell’Istituto Internazionale di Esopolitica diretto dal Dr. Michael Salla, ben 16 anni fa in occasione del 60° anniversario dei fatti, e in presenza del figlio del principale protagonista, maggiore Jessse Marcel Sr., ha smontato tutto il lavoro fatto dai debunkers che hanno redatto il rapporto su Roswell, mettendo a tacere, prove alla mano quanti hanno asserito subito dopo i fatti, e sulle pagine del Roswell Report, che il maggiore avesse preso “lucciole per lanterne”.

Per questa riabilitazione dei fatti accaduti e soprattutto del maggiore Marcel Sr., ricevetti un notevole plauso dal figlio dell’ufficiale, Colonnello Jesse Marcel Jr., nonché da numerosi esperti anche d’oltre Oceano.

Nell’articolo odierno, ripercorrerò tutti i momenti salienti di quella mia indagine, volta a ridare credibilità e lustro a quei testimoni e ricercatori che circa 76 anni or sono scrissero una bellissima pagina della storia dell’ufologia.

I fatti

Dal luglio del 1947, data in cui si verificò la caduta dell’oggetto sconosciuto a Roswell sino agli ultimi anni settanta, l’evento accaduto in quella remota località del Nuovo Messico, sono stati dimenticati nei meandri più reconditi delle memorie dei testimoni o nel buio di anonimi archivi.

Improvvisamente, ai primi degli anni ottanta, grazie ai ricercatori Stanton Friedman e William Moore, fu riaperto il caso e recuperati quasi tutti i testimoni attendibili.

In tempi più recenti, con l’intensificarsi delle ricerche da parte degli ufologi, e con l’apparizione di nuovi testimoni di alto livello, disposti a dire la verità sul caso Roswell, anche l’apparato militare/governativo ha creato la propria controparte di detrattori dell’evento, con varie risposte (tutte risibili e talvolta banali) a tutte le opposizioni fatte dai ricercatori ufologici in merito al caso.

Vi illustrerò ora i debunking più famosi, per poi discuterne e confutarne gli aspetti tecnici.

La Prima e la più inflazionata: Il Pallone Mogul

L’allora Tenente Irving Newton mostra i resti del pallone

Nel corso dell’effettuazione dei primi tests sulla bomba atomica, condotti dagli Stati Uniti d’America, nacque l’esigenza da parte dei Servizi Segreti USA, di monitorare l’attività di sperimentazione nucleare condotta dalla Russia. Venne quindi così messo a punto un sistema di palloni sonda, alle cui estremità erano collegati una serie di “riflettori” radar modello RAWIN, in grado di trasmettere ad una radiosonda  collegata in cima al pallone, i segnali di eventuali tests nucleari russi. Il pallone, che viaggiava ad altissima quota, faceva parte del cosiddetto progetto “MOGUL”. Gli americani ne lanciarono numerosi, seguiti a distanza da aerei appositamente attrezzati per il recupero. Alcuni dei palloni si persero per strada, altri compirono il loro dovere. Tuttavia, stando a documenti della difesa, recentemente declassificati, il progetto Mogul fu quasi un fiasco.

Va premesso che oltre alle nuove affermazioni del Maggiore Marcel Sr. fatte su ordini espliciti del Gen. Ramey e che propendevano per il pallone sonda, fu chiamato in causa l’ufficiale meteorologo dell’ottava armata, l’allora tenente Irving Newton, cui furono mostrati i reali rottami di un pallone sonda, ed il quale li riconobbe come tali. Sfugge in questo, un particolare.

Il Maggiore Marcel

Oltre Marcel, Cavitt, lo stesso Brazel, lo sceriffo Wilcox, ed altri testimoni oculari di prima mano che citeremo nel corso di questa breve indagine, l’unico che ha espresso un parere tecnico sui rottami è Newton.

La sua perizia, si basava, oltre che sulla sua esperienza, su un ordine diretto del Generale di Brigata Ramey e sui rottami visti presso la base di Fort Worth, che gli era stato detto provenivano dal crash di Roswell.

Quindi egli e altri esperti meteorologi dell’epoca, hanno espresso un parere su ciò che a loro è stato mostrato in un luogo diverso dallo schianto, e per di più su materiale fornito loro da chi aveva tutto l’interesse a negare lo schianto di un oggetto alieno diverso dal pallone sonda.

Torniamo un attimo all’accreditata tesi del pallone sonda.

Un pallone Mogul con i riflettori “Rawin”

Il vettore della strumentazione era composto come ho detto, di un pallone in neoprene, da alcuni sottili cavi, che sorreggevano dei pannelli riflettenti, chiamati “Bersagli”, fatti di carta stagnola, e sagomati da sottili intelaiature costituite da legno di balsa. Le misure di ognuno di questi palloni “Mogul”, variava in funzione alla diversa strumentazione a bordo. Per quelli lanciati nel Nuovo Messico, il numero dei “Bersagli” era di quattro ogni pallone.

Ora, secondo la prima manovra di controinformazione dell’apparato militare, a schiantarsi nel Foster Ranch, di William Brazel, sarebbe stato proprio uno di questi palloni fuori rotta. Analizziamo le testimonianze dirette, dei primi civili e militari che hanno visto di persona ciò che era precipitato a terra.

  1. il primo a trovare i rottami dello strano oggetto, fu il Rancher William “Mac” Brazel, il quale disse che i rottami dello stesso, erano numerosi e sparsi per un raggio di più di un chilometro;
  2. il secondo a prendere conoscenza dell’evento, fu lo sceriffo di contea Wilcox, il quale avvisò il Colonnello Blanchard, che attivò l’ufficiale dei Servizi di Sicurezza della Base del 509 Bomb Group, Maggiore Marcel, perché andasse a controllare di persona il luogo della caduta, onde predisporre idonee misure di sicurezza.
  3. Nel contempo Blanchard ordina all’addetto stampa della base, Tenente Walther Haut, di emanare un comunicato sul recupero di un oggetto volante extraterrestre. Haut esegue l’ordine, ed i media vengono attivati;
  4. Lo sceriffo Wilcox si recò in seguito sul luogo del crash, ma lo trovò già cinto da un cordone militare di sicurezza;
  5. Sul luogo era presente oltre Marcel, che aveva quindi visto ogni frammento dell’oggetto precipitato, anche l’agente del controspionaggio Sheridan Cavitt;
  6. Al rientro dal luogo dell’incidente, una volta caricata la “giardinetta”, il Maggiore Marcel passa per casa sua, e sveglia il piccolo Jesse jr. al quale mostra una parte dei rottami, che il piccolo Marcel, ora adulto, si ricorda perfettamente.

Quindi, sino a questo punto abbiamo almeno sei testimoni oculari di prima mano, che hanno visto e potuto toccare i rottami, e che quasi tutti, tranne Cavitt (legato a doppio filo con i servizi segreti), hanno affermato che non si trattava di rottami di un pallone sonda. Abbiamo inoltre la testimonianza (che analizzeremo in seguito) del Generale DuBose, già capo del personale presso l’Ottava Army Air, e da cui dipendeva il personale del 509° Bomb Group, il quale appare in alcune foto dell’epoca, accanto al Gen. Ramey ed ai rottami di un pallone sonda.

Dalla base, oltre che diversi camion con militari che dovevano recintare la zona e polizia militare, giunsero camion gru e camion vuoti.

Il recupero di un pallone FUGO da parte di militari e di agenti della FBI

Il Gen. Ramey ed il Col. Du Bose

Ora, ragionando in tal senso, che significato avevano la gru ed i camions per raccogliere alcuni rottami di un misero pallone sonda?

E soprattutto, che ragione c’era di attuare misure di sicurezza così coercitive, tali da minacciare di morte alcuni diretti testimoni, se si trattava di un pallone aerostatico?

I dati forniti dall’Ottava Armata erano che lo schianto era stato provocato da un pallone meteorologico con bersagli di stagnola modello “Rawin”, ed erano attribuibili al volo nr.04 che partendo dal poligono nucleare di Alamogordo in Nuovo Messico, era andato fuori rotta, facendo perdere le proprie tracce.

Occorre precisare che nei giorni precedenti al crash di Roswell, ci fu un “flap” (un’ondata di avvistamenti UFO. NdA!) incredibile di avvistamenti UFO su tutto il Nuovo Messico. Se ne registrarono ben sedici in sei giorni dal 24 al 30 giugno 1947. Altri avvistamenti si riferirono ai mitici palloni bomba giapponesi, denominati “FUGO”, e lanciati in gran numero sugli Stati Uniti e dai quali pare non sia pervenuto alcun danno.

La cosa che non è mai stata menzionata dai ricercatori e figuriamoci, ancor meno dall’apparato militare, è che durante l’esecuzione del primo test nucleare americano, presso l’Alamogordo Test Range nel New Mexico, nella località nota come Jornada del Muerto, vennero segnalati due oggetti volanti sconosciuti che durante la detonazione nucleare denominata

Il Test nucleare “Trinity”

“Trinity” (in onore alle divinità Indù Brahma Shiva e Vishnu), si avvicinarono al “fungo” prodotto dall’esplosione, come potete osservare dalle foto originali che ho elaborato. Tali avvistamenti si ripeterono durante tutto il corso dei successivi tests nucleari americani, come dimostra un documento declassificato su un avvistamento effettuato presso il poligono di Withe Sands. Quindi, stando a questi fatti, l’apparato militare era già nel 1945, consapevole della presenza di oggetti volanti non identificati, con peculiarità straordinarie (entrare ed uscire da un fungo atomico non è tanto normale!).

In definitiva, com’è possibile che un pallone sonda, per quanto avanzato, possa richiedere per il trasporto dei propri rottami, l’utilizzo di una gru e diversi camion?

Ed ancora, com’è possibile che secondo alcune testimonianze attendibili, i rottami mostrati alla stampa, non erano di uno, ma di tre o più palloni, per fare “massa”. Un ulteriore interrogativo è come mai del personale qualificatissimo come il Maggiore Marcel, a capo dell’intelligence della Base, dello stesso Comandante Pilota Colonnello Blanchard, ed altri che si sono fatti avanti nel corso degli anni, hanno potuto confondere un pallone aerostatico con un oggetto alieno? Ce ne vuole di imperizia!  Ed ancora, come Ci dobbiamo spiegare le minacce fatte a Brazel, la sua conseguente ritrattazione sul fatto che i rottami non erano di un oggetto sconosciuto e molto più grande, con l’improvvisa apparizione nel suo ranch di una decina di celle frigo, unite ad un pick-up nuovo di zecca.

Cosa hanno comprato i militari da Brazel?

Posso solo azzardare che dopo il “bastone”, abbiano usato la classica e vecchia “carota”!

Tra l’altro, per onore di cronaca, vanno citati alcuni episodi di “rinvenimento” di modellini di disco volante, attribuiti guarda caso, talvolta a modellini creati dall’esercito ed ai famosi FUGO baloons giapponesi. Il primo caso riguarda un modellino di disco volante rinvenuto dai Pompieri di North Hollywod, pubblicato sui maggiori quotidiani statunitensi qualche giorno dopo gli eventi di Roswell.

Il secondo invece, riguarda la dimostrazione che il Capitano dello US Army B.B. Zacharias di Fort Douglas, nello Utah offre ai giornalisti, su come si costruisce un falso ufo.

Sicuramente, è molto strano che solo dopo il crash di Roswell, l’esercito si sia dato così da fare per dimostrare che gli alieni e gli ufo non esistono. Che abbiano avuto tutto questo tempo da perdere, nonostante che la guerra mondiale non fosse ancora finita?

Seconda mossa: La tesi dei tests per i paracadute e quella dei manichini

L’altra teoria dei debunkers dell’apparato militare/governativo su Roswell, viene presentata nel discutibile rapporto sul Roswell crash, stilato 50 anni dopo dall’Aeronautica militare degli Stati Uniti, tendente a dimostrare, con gran impiego di esperti, calcoli e relazioni più o meno discutibili, che nel 1947 un nutrito numero di testimoni, civili e militari, gran parte di essi titolati all’epoca dei fatti a emettere un giudizio sulla natura dell’oggetto e dei presunti corpi alieni precipitati, abbiano preso lucciole per lanterne ed abbiano confuso alcune cose con altre.

In questo specifico caso, non potendo sostenere a lungo la tesi del pallone sonda, formulano due ipotesi sui corpi recuperati nello schianto. La prima riguarda alcuni tests effettuati da paracadutisti professionisti su attrezzature da lancio ad alta quota, che durante uno di questi, ebbero un incidente, schiantandosi a terra, restando vivi ma con traumi contusivi tali da procurare in chi li vide, la sensazione di trovarsi di fronte ad un essere alieno, dai tratti somatici orientaleggianti.

il Capitano Dan Fulgham

La foto seguente (sulla quale tornerò in seguito), mostra il Capitano Dan Fulgham, di stanza alla base aerea di Wright Field e collaudatore di questi paracadute speciali, ritratto dopo un incidente di lancio, con il volto tumefatto dal violento impatto con il terreno. Ma davvero una mente sana potrebbe pensare di trovarsi davanti ad un alieno, vedendo una persona in queste condizioni? E la capacità di parlare? Dopo l’incidente di volo viene persa?

Ce ne vuole di fantasia per scambiare il Capitano Fulgham per un alieno!!

Ma le bugie hanno le gambe corte, e visto che il Capitano Fulgham sarà stato sicuramente ricoverato negli ospedali di zona, per ulteriori accertamenti, si cerca nelle cartelle del 1947 di tutti gli ospedali intorno a Roswell, specializzati in  questo tipo di traumatologia.

Le ricerche effettuate sino all’aprile del 1959 danno esito negativo.

Inaspettatamente, trovo la copia di un referto medico, intestato al Capitano dell’USA Air Force Dan Fulgham, il quale é ricorso alle cure del Capitano medico Lesile E. RASON presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale USAF della base di Holloman – Nuovo Messico, appunto in seguito ad un incidente di lancio con il paracadute accaduto il 21 maggio del 1959. Si badi bene, l’anno è il 1959 e non il 1947!

Chi ha speso tanti dollari americani per pagare uno studio tendente a negare l’evidenza aliena nel caso “Roswell Crash”, non si ricorda che presso quell’area non venne eseguito alcun test su paracadute o materiale di sopravvivenza aerea, ma tali tests venivano effettuati presso l’area del Army Material Command a Wright Field – Ohaio, oggi base aerea di Wright Patterson.

Quanti dollari sprecati in tempi moderni, per provare che un fatto del passato, che ormai è passato, non corrisponde al vero!!

Referto medico del Capitano Dan Fulgham

L’enigma dei “Chute tests dummies”

Adesso passiamo ad analizzare un’altra manovra di debunking basata sull’abbaglio che avrebbero preso ulteriori testimoni con attendibilità e credenziali del 90/100% attendibili.

L’Usaf, nel già citato rapporto su Roswell, indica che i presunti corpi alieni visti da diversi testimoni, militari e civili (usciti allo scoperto anche in tempi recenti), uno dei quali è sicuramente il compianto Colonnello Corso, altri non sarebbero stati che manichini usati nei test di lancio con i paracadute per piloti di velivoli e capsule barometriche ad alta quota. Nel rapporto vengono citate alcune località in cui, secondo gli esperti di parte, hanno individuato i luoghi dei tests nel 1947. Uno di questi è Roswell.

Bene, ammesso che si sia trattato di manichini per i tests, si potrebbero formulare alcune ipotesi:

  1. gli ufficiali e sottufficiali dell’Esercito e dell’Aeronautica USA, che affermano di aver visto dei corpi senza vita provenienti dallo schianto di Roswell e che dicono che non erano terrestri, seppur molto esperti ciascuno nella propria sfera di competenza, si sono sbagliati;
  2. L’apparato militare USA ha affidato a queste stesse persone, giudicate incompetenti in questa fattispecie, incarichi di elevate responsabilità prima, durante e dopo i fatti di Roswell;
  3. Formulata questa ultima ipotesi, si evince che l’apparato militare USA era gestito nel 1947 da un’accozzaglia di incompetenti e bugiardi (potremo discutere su questo ai nostri giorni, ma non è questo il luogo). Come hanno fatto a creare un apparato militare che alla fine di tutto, è l’esercito più potente al mondo? Mi viene difficile pensare questo.

Comunque, non paghi di essersi prodotto il primo autogol, il rapporto su Roswell, continua illustrando le immagini dei tests sui manichini (sui quali ritornerò in seguito, unitamente al caso del Capitano Fulgham. Nda!), i quali vengono mostrati in tutte le salse possibili. Ecco alcune foto.

Io penso che delle persone sane di mente, e soprattutto con un background tecnico/professionale nonchè militare, non scambierebbero mai dei manichini come quelli che ho illustrato in queste pagine con esseri non terrestri o alieni. A Voi le considerazioni.

 

La tesi dei prigionieri di guerra giapponesi deceduti, usati come tests sui paracadute

Anche su questa ipotesi, avanzata dai debunkers americani, grava un sospetto che merita un ulteriore approfondimento.

In effetti la tesi che durante la seconda guerra mondiale venivano usati dei prigionieri provenienti dai campi di concentramento (deceduti od ancora vivi!) è giusta, ma deve essere attribuita agli scienziati criminali nazisti, i quali, oltre le bestialità commesse a suo tempo, commettevano quella di lanciare nel vuoto uomini e donne ebree o detenuti nei campi di concentramento, al solo scopo di testare i loro paracadute per i piloti dei caccia e le unità Fallshirmjaeger (paracadutisti).

Che mi risulti, non vi è alcuna foto prodotta dai debunkers americani che mostri il cadavere di una vittima giapponese usata per questo tipo di tests.

Tra l’altro l’enigma dei corpi alieni recuperati, è stato ampiamente dibattuto.

Si pensi al racconto fatto dall’impresario delle pompe funebri di Roswell, Glen Dennis, il quale ha affermato nel corso degli anni, senza mai contraddirsi, che nei primi giorni di luglio del 1947 un incaricato della base aerea del 509° Bomb Group (Bombardieri Nucleari!), gli chiese come poteva fare per conservare dei corpi senza alterarne le caratteristiche biochimiche per un certo lasso di tempo. Dennis rispose che si poteva usare della formalina. Parallelamente, anche il Colonnello Corso rivelò di aver visto, durante il suo servizio a Wright Patterson alcune casse di legno, con all’interno dei contenitori con alcuni corpi non terrestri, immersi in una specie di liquido.

Tornando a Glenn Dennis, egli ha affermato di aver avuto una relazione sentimentale con una ufficiale del Corpo di Sanità femminile, presso la base di Roswell. La quale, visibilmente sconvolta, gli fece un disegno di ciò che aveva visto nella sala autoptica del predetto nosocomio militare.

Affiancando tra loro le immagini del Capitano Fulgham, dei manichini e della ricostruzione di ciò che vide l’amica di Dennis, si capisce che il castello di debunking creato dal Rapporto Militare su Roswell, ha le basi di carta velina.

Inoltre tecnicamente, i tests di un certo livello per equipaggiamenti di volo ad alta quota su manichini, iniziarono in un periodo conseguente al 1947. In effetti, per testare le caratteristiche dei nuovi paracadute ed imbracature ecc., venne adibita una sorta di “campana” o cabina da lancio, portata in quota da uno o più palloni aerostatici, dalla quale effettuare i “salti” e testare così le attrezzature con un tipo particolare di manichino denominato “Sierra Sam”.

In seguito fu adibita una sorta di capsula di rilevazione, dalla forma inconsueta, per rilevazioni  ad alta quota, collegata ad una “gondola” sostenuta da un enorme pallone aerostatico. Se vogliamo, è possibile scambiare queste “Campane” per oggetti volanti sconosciuti, ma sarebbe una forzatura definirle aliene, in quanto si vede benissimo che sono appese ad un qualcosa che le sostiene (sequenza di foto a lato e sopra). Questo permise in seguito, di testare le stesse capsule, con a bordo personale umano, collaudatore di tale materiale. Ma eravamo negli anni cinquanta e non nel 1947, come si evince dalla documentazione sui lanci di prova con i “dummies” modificati per lanci ad alta quota.

A questo punto, direi che è stato gettato un consistente discredito sui testimoni del “caso Roswell”, ignorandone le affermazioni, quand’anche minacciando gli stessi di morte. E tutto questo per proteggere un pallone sonda o dei manichini (usati nel 1950)? Mi pare tanto assurdo!!

 

 

Il messaggio del Generale Ramey

Durante la conferenza stampa organizzata a Fort Worth dal Generale Ramey, per screditare la tesi dell’oggetto volante alieno precipitato, si intravede, in una delle foto di repertorio scattate dal fotografo ufficiale James Bond Johnson, il testo scritto su un messaggio nella mano sinistra del generale, il quale “sbadatamente” ne rivolge la parte scritta all’obiettivo fotografico.

Dopo vari tentativi fatti da molti esperti in computer grafica e ricostruzione dei caratteri, tra i quali spiccano di più le tesi del Dottor James Rudiak, ho provato anche io a cimentarmi nella ricostruzione testuale di questo strano messaggio. C’è da dire che il messaggio è stato compilato da Ramey, per comunicare all’Alto Comando presso il Pentagono, probabilmente al Generale Spats, l’esito di quanto recuperato a Roswell.

E’ chiaro che le mie conclusioni come quelle di altri ricercatori e studiosi di questo messaggio, possono essere riviste e quindi suscettibili di aggiornamenti, ma quel che conta è che usando un semplice programma di elaborazione grafica quale Paint Shop Pro 8.0, sono riuscito a visualizzare alcuni caratteri facilmente riconoscibili.

All’uopo bisogna rammentare ai lettori, che a tutt’oggi risulta molto difficile riuscire a leggere altri frammenti del messaggio originale, che qui riporto in immagine. Ragion per cui, mi addentrerò nella sua elaborazione testuale, limitatamente ai frammenti leggibili in 1° e 2° grado (quelli più intuitivi), lasciando i restanti, ad ulteriori analisi che potrebbero dare, se fatte in questo momento, comprensioni diverse del significato.

  1. Nella prima riga subito dopo il pollice sinistro del Generale, si legge chiaramente la parola “OF THE VICTIMS”, il resto appare molto sfocato e distorto, a causa dell’angolazione e delle pieghe originali del foglio, tanto che allo stato delle cose, la sua lettura potrebbe dar luogo a forzature interpretative, che non rientrano nelle mie intenzioni;
  2. Sulla seconda riga, si può leggere la frase “THE DISK”, ed anche in questo caso mi rimetto al giudizio del lettore, ed al fatto che se più in là emergessero nuovi software per l’elaborazione testuale grafica, potrei ritornare sui miei passi, ed analizzare tutto il testo.

Risultato

A prima vista i particolari emersi nell’analisi di questi frammenti di testo presenti nel messaggio del Generale Ramey ai suoi superiori, sembrano propendere perché esso sia una sorta di rapporto preliminare sul crash di Roswell, per informare chi di dovere al Pentagono. C’è tuttavia da sottolineare il fatto che il Generale, dopo aver fatto il carico di testimonianze (alcune delle quali forzate!) sulla tesi della caduta del pallone sonda, sul messaggio abbia citato espressamente la frase “DISCO” E NON “PALLONE”. Secondariamente, non si capisce perché Ramey, trattandosi del recupero di frammenti di un pallone Rawin,  citi nel messaggio la parola “VITTIME”.

Quali vittime poteva avere a brodo un pallone Rawin come quelli che vi ho indicato precedentemente?

Ma come! Prima mi affanno per fare sostenere pubblicamente a tutti i testimoni coinvolti, la tesi del pallone sonda, poi sul messaggio cito testualmente “VITTIME” e “DISCO”. Che non mi si venga a sostenere che erano delle parole in codice che volevano dire una cosa in luogo di un’altra, perché sarebbe come dire che sia il Ramey che i suoi interlocutori al Pentagono, avevano gli emisferi cerebrali invertiti!!

Certo sarebbe più semplice, a mio modesto parere, che Ramey avesse voluto dire nel testo completo “….NEL RECUPERO NON CI SONO VITTIME DEL NAUFRAGIO…….”  e “……CIO’ CHE VOLAVA NON ERA UN DISCO……”!   Sono d’accordo che ci vuole altrettanta fantasia nel formulare questa ipotesi, ma non scartiamo nulla, in quanto anche togliendo dal contesto la parola “DISCO”, resta sempre la parola “VITTIME” che non si capisce bene perché Ramey l’abbia inserita.

Per quanto mi riguarda, nei confronti di questo messaggio, la partita è ancora aperta alla ricerca, e sono sicuro che vedremo degli sviluppi interessanti. Se solo si potesse avere il negativo originale!!

Ultima analisi: Lo stato di servizio del Maggiore Marcel

Ritengo di essere una persona coerente con se stesso che in quanto ex militare, apprezza la serietà ed odia le ingiustizie. Per questa mia capacità, mi sento attratto dalle figure umane che riflettono serietà, senso del dovere e correttezza, siano esse espresse in ambito civile che militare. E’ per questo che penso che nei confronti del Maggiore Marcel sia stata compiuta una vera ingiustizia, additandolo come capro espiatorio di un grossolano errore che egli avrebbe fatto, nell’identificare un UFO di origine aliena, piuttosto di un pallone sonda del progetto Mogul.

Vorrei invitare i lettori a dare un’occhiata al curriculum ed alle valutazioni caratteristiche compilate dai suoi superiori, nei confronti del Maggiore Marcel prima, durante e dopo il Crash Roswell, traendo per conto proprio le dovute conclusioni.

Partiamo da quelle in tempi prossimi agli eventi di Roswell:

1. Ten. Col. James Hopkins, 30 giugno 1946 – Roswell (Scheda Valutativa)

Questa è la prima valutazione militare del dopoguerra di Marcel. Ci serve per confrontare le prossime valutazioni.  Come in molte altre valutazioni, il compilatore sottolinea il duro lavoro svolto da Marcel. Nella fattispecie, il giudizio su di lui è abbassato leggermente circa le proprie abilità organizzative, forza ed attività di comando.  In ogni caso, sono molto marcate le altre doti, con voto complessivamente eccellente.

2. Generale di Brigata Roger M. Ramey, 26 luglio 1946 Raccomandazioni, a seguito dell’esercitazione CROSSROADS” (Pacifico del Sud)

Il Generale Ramey, Comandante dell’ottava Army Air era già bene informato su Marcel e l’attività di intelligence che svolgeva prima degli eventi di Roswell.  Nella fattispecie Ramey loda Marcel per la professionalità e la complessiva intelligenza dimostrata nella conferenza informativa per il personale del 509° Bomb Group, durante l’esercitazione Crossroads (prove di detonazione atomica nel Pacifico Meridionale).

3. Generale W.E. Kepner[1], 16 agosto 1946, “Raccomandazioni” a seguito dell’esercitazione CROSSROADS

Un’altra raccomandazione per l’esercitazione CROSSROADS, questa volta scritta dal Gen. Kepner, Comandante in Capo delle Forze Aeree USA.

Kepner loda Marcel per il suo “adempimento superiore al dovere”. Queste varie raccomandazioni indicano che Marcel godeva di una estrema competenza tecnica per occuparsi a pieno titolo degli esperimenti nucleari USA, passando così come affermano i Generali Ramey e Kepner: “quantità enormi di informazioni necessarie al tirocinio degli equipaggi dei bombardieri strategici!”.

Il coinvolgimento di Marcel nelle fasi sperimentali della bomba atomica fa di lui un candidato molto improbabile all’incompetenza che avrebbe dimostrato in un secondo momento, nel caso di Roswell, sostenendo la tesi del recupero di un disco volante, che secondo i debunkers, avrebbe confuso con un pallone sonda.  Così come in diversi passaggi all’interno delle valutazioni espresse dai suoi superiori, è stato citato il duro lavoro svolto da Marcel e la propria devozione al dovere.

In questo frangente è da segnalare la proposta per l’assegnazione a Marcel, dello “Army Commendation Ribbon” da parte del Segretariato alla Guerra (Confrontatelo con la Raccomandazione molto simile scritta per Marcel dall’Ammiraglio Blandy, nell’ottobre del 1948). 

4. Vice Ammiraglio William H. P. Blandy, 31 ottobre 1946 – Nota per l’esercitazione Crossroads

Blandy era un noto Ammiraglio della Seconda Guerra Mondiale, Comandante della Joint Task Force e Comandante Supremo della Flotta del Pacifico. Scrisse personalmente una breve nota di “raccomandazioni” nei confronti di Marcel perché gli fosse riconosciuto il diritto permanente a fregiarsi dello “Army Commendation Ribbon.  Nonostante la raccomandazione di Blandy ed il riconoscimento precedente del Segretariato della Guerra affinché Marcel potesse indossare questo riconoscimento, in un secondo momento gli fu rifiutato. Questo obbligò Blandy a compilare una diretta raccomandazione per Marcel nell’ottobre del 1948, molti mesi dopo gli eventi di Roswell.

5. Col. William Blanchard, 8 gennaio 1947, Relazione sull’Efficienza, Roswell

La prima di tre valutazioni compilate dall’Ufficiale in Comando (C/O) a Roswell.  Confrontatela con quella del Ten. Col. Payne Jennings e le due altre valutazioni di Blanchard!

Blanchard considera il lavoro di Marcel “Eccellente” (comparate le valutazioni espresse da Hopkins e Jennings), e lo loda per la sua esperienza nel lavoro d’intelligence e per la sua diligenza ed il duro lavoro svolto.

Questa valutazione è stata scritta mentre il 509th era in procinto di diventare operativo il 19 febbraio come base permanente dei bombardieri atomici. Il personale qualificato era addestrato ed istruito nelle missioni per soddisfare i requisiti operativi, proprio da quel Maggiore Marcel che venne accusato di aver preso lucciole per lanterne!

6. Ten. Col. Payne Jennings, 30 giugno 1947, Efficienza Relazione Roswell (1 pagina)

Jennings era il Vice Comandante della Base di Roswell, e questa valutazione fu compilata una settimana prima degli eventi dell’Ufo Crash.  Jennings fu il pilota, in un secondo momento, dell’aereo che trasporto Marcel ed i resti dell’incidente a Forte Worth, per incontrare il Gen. Ramey (l’altro era pilotato dal Capitano Puppy Anderson).

Marcel non era evidentemente il genere di ufficiale apprezzato da Jennings.  Questa è una delle minime valutazioni ottenute da Marcel, in quanto Jennings diversamente da Blanchard ed altri, declassò Marcel per eccesso di zelo e mancanza d’immaginazione ed iniziativa.  La valutazione numerica, è comunque quasi identica a quella di Blanchard, con la valutazione finale di “Eccellente“!

7. Ammiraglio William. H. P. Blandy, Ottobre 1947, raccomandazione per l’esercitazione Crossroads

Compilato nei confronti di Marcel da Blandy (ora Comandante supremo della Flotta dell’Atlantico) dopo che una commissione di revisione sulle decorazioni ignorò la precedente personale raccomandazione di Blandy, affinché Marcel riceva lo “Army Commendation Ribbon”.  Questa raccomandazione fu scritta quattro mesi dopo gli eventi di Roswell.  Il fatto che un Ammiraglio di tale importanza rediga nuovamente una raccomandazione è una buona indicazione circa la considerazione che Marcel godeva, sia prima che dopo i fatti di Roswell.  Pressoché identica alla raccomandazione del Generale Kepner dell’agosto1946 è stata evidentemente stimolata da lui, sottolineando il contributo essenziale dato da Marcel per il tirocinio degli equipaggi nel corso dell’esercitazione Crossroads.

8. Col. William Blanchard, 6 maggio 1948, Relazione sull’Efficienza, Roswell

La prima delle valutazioni di Marcel in cui Blanchard esprime stime numeriche alte in tutte le voci, descrivendolo come ufficiale dell’intelligence dotato di eccellenti qualità. Il profondo coinvolgimento di Blanchard nel determinare gli eventi di Roswell, incluso il comunicato stampa sul “disco volante” non minano la stima che Blanchard nutriva di Marcel, a scapito della descrizione di incompetente ed avventato che esagerò gli eventi di Roswell ed imbarazzò il proprio Comandante, che ne fanno i debunkers.

In questa ennesima valutazione, vi è solamente da notare una lieve voce negativa che riguarda il commento di Blanchard su Marcel: “La sua unica debolezza è un’inclinazione ad ingrandire i problemi con i quali si relaziona”.  Ma una lettura completa di questo prospetto e del prossimo indica che fosse improbabile che Blanchard si riferiva alle conclusioni di Marcel circa il prodotto del suo lavoro, ma a qualche cos’altro (forse le sue tendenze al perfezionismo annotate nelle altre valutazioni, come quelle di Jennings).  Blanchard non avrebbe mai raccomandando Marcel per un incarico di intelligence superiore, ritenendolo “estremamente affidabile” nella sua prossima valutazione, se Marcel avesse avuto la tendenza a confondere un semplice pallone sonda con un disco volante, imbarazzando pubblicamente Marcel!  Da notare che Blanchard non poteva scrivere che Marcel era un ottimo e dinamico comandante, estremamente logico, efficiente e ben rispettato da tutti, mentre di nascosto, si sforzava di ritrarlo come impulsivo ed incompetente!

Questa valutazione è interessante per quanto dichiarato dal Colonnello Thomas Dubose, in seguito nominato Generale. Il Capo del personale del Generale Ramey, il quale in un secondo tempo ritrasse la storia di Ramey sul pallone meteorologico. Dubose afferma di non conoscere personalmente Marcel e che si fida della valutazione di Blanchard.  Nonostante questo, Dubose raccomandò Marcel per la Scuola di Addestramento del Personale dell’Aeronautica, che serve per preparare gli Ufficiali alle future posizioni di comando.  Inoltre Blanchard e Dubose (seguendo il consiglio del Gen. Ramey), raccomandano la promozione di Marcel a Tenente Colonnello della Riserva nell’Ottobre e nel novembre successivo, solo 4 mesi dopo Roswell.  Evidentemente Dubose venne informato su Marcel, anche se non lo conosceva ancora personalmente. Dubose incontrò Marcel a Fort Worth durante gli eventi di Roswell, ed era un testimone oculare di alto livello per quello che accadde. Così non solo Dubose non ebbe niente di negativo da dire su Marcel, ma lo raccomandò caldamente per la promozione ed il tirocinio avanzato. Tutto questo dopo i fatti di Roswell!

9. Col. William Blanchard, 2 agosto 1948, Efficienza Relazione, Roswell

Compilata nel periodo in cui Marcel fu trasferito da Roswell a Washington per un incarico superiore di intelligence, la scheda valutativa reca commenti personali ed addirittura estremamente complimentosi su Marcel ma abbassa leggermente le stime numeriche rispetto al precedente prospetto di Blanchard.

L’unico punto significativamente negativo è che Blanchard posiziona Marcel alla fine di otto ufficiali dello stesso grado che aveva valutato in termini di utilità complessiva nell’Aeronautica.  È probabile che questo sia dovuto al fatto che, essendo Roswell l’unica base avanzata per il bombardamento nucleare strategico, e quindi con gli equipaggi di volo composti dalla migliore élite, Marcel abbia dovuto confrontarsi con piloti e tecnici di bordo, che notoriamente venivano e vengono valutati molto meglio del restante personale. Inoltre, diversamente da altri ufficiali in forza a Roswell, Marcel era un coscritto civile e non un laureato dell’Accademia Militare di West Point (come lo era il Col. Blanchard).

Era ed è prassi che i laureati dell’Accademia Militare diano la preferenza sui coscritti d’Accademia.  Allo stesso modo, siccome Roswell era una base di bombardieri strategici e Blanchard era un pilota egli stesso, diede probabilmente la preferenza ai piloti, i quali si trovavano in vantaggio valutativo rispetto agli ufficiali dell’intelligence (è normale che in Aeronautica, la maggior parte del personale sia pilota!).  Commenti come questo furono espressi dal Gen. Ramey, nei quali affermava che secondo il proprio pensiero, Marcel era un ottimo ufficiale, ma non lo avrebbero mai fatto Generale, poiché non aveva il brevetto di pilota.  Tuttavia i commenti personali di Blanchard indicano altrimenti, in quanto egli aveva una considerazione molto elevata di Marcel, sia come ufficiale dell’intelligence che come persona. Da sottolineare che Blanchard definisce Marcel estremamente affidabile ed estremamente qualificato, raccomandandolo per un incarico di intelligence superiore. 

10. Col. John D. Ryan, 12 agosto 1948, “Raccomandazione” – Roswell

Anche se questa fosse una “raccomandazione” di routine, la nota che Ryan ritiene che il servizio prestato da Marcel sia stato svolto esemplare.  Chi era Ryan?  Era il futuro Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica USA.  (Il Colonnello Blanchard, promosso nel frattempo Generale a 4 stelle, era destinato a ricoprire l’incarico prima di Ryan, ma morì a causa di un attacco cardiaco, mentre si trovava nel suo ufficio al Pentagono nel 1966!) Quando fu scritta questa raccomandazione per Marcel, Ryan stava per sostituire Blanchard a Roswell come Comandante Operativo (C/O), mentre Blanchard fu assegnato quale Direttore delle Operazioni della 8^ Air Force a Fort Worth.  Nel periodo degli eventi di Roswell, Ryan era stato Ufficiale Operativo di Ramey o A3.  Ci sono alcune prove circostanziali che lo collegano al caso Roswell.  Il giorno prima che il Generale Ramey ridimensionasse l’ufo di Roswell con il pallone meteorologico, Ryan teneva una conferenza stampa sui bersagli radar scambiati per oggetti volanti alieni. I commenti di Ryan e la sua posizione in qualità Ufficiale Operativo di Fort Worth, lo configurano nella posizione ideale di colui che potrebbe aver procurato un bersaglio radar con pallone, come storia di copertura.

11. Ten. Colonnello Ray McDuffee, 30 giugno 1949, Relazione dell’Ufficiale Effettivo per il Programma Armi Speciali – Pentagono – Washington D.C.

Questa è la prima di due valutazioni compilate da McDuffee durante il nuovo incarico di Marcel presso il Programma Armi Speciali.  Questo era al vertice di un programma segreto per controllare lo sviluppo delle capacità nucleari sovietiche.  Marcel fu assegnato quale Ufficiale in Carica della WAR-ROOM, ed il lavoro di Marcel, contenuto in queste valutazioni era quello di responsabile dei briefing esplicativi dell’intelligence militare, nei quali si preparavano gli operativi speciali.  Durante questo periodo, a Marcel venne assegnato anche l’incarico di Assistente per l’Energia Atomica.

McDuffee è estremamente colpito del modo in cui Marcel si occupava del proprio incarico, della propria intelligenza e del proprio background tecnico e sfondo di intelligenza. Così come Blanchard, anche McDuffy elogia l’elevata l’integrità morale di Marcel, il duro lavoro svolto, e gli alti standard raggiunti nel completare gli incarichi (al giorno d’oggi lo si potrebbe definire un maniaco del lavoro con uno spiccato senso di perfezionismo).

12. Ten. Colonnello Ray McDuffee, 30 luglio 1950, 2^ Relazione dell’Ufficiale Effettivo per il Programma Armi Speciali – Pentagono – Washington D.C.

Compilato nel periodo in cui Marcel era in procinto di ottenere un incarico più tranquillo.  Molto simile alla valutazione precedente, Marcel è valutato con stime numeriche leggermente più alte, le quali lo inseriscono nella categoria valutativa superiore.  L’ufficiale revisore della valutazione, annota che le stime numeriche erano troppo alte, rispetto all’indice “9301” previsto per un “combat intelligence officer”.  In ogni caso, McDuffe fa un’annotazione speciale su Marcel, presentandolo come un qualificato “Ufficiale Combattente di Intelligence”.  Nella sezione VI che elenca il contenuto dell’incarico di Marcel, lo inserisce direttamente come Ufficiale preparato per incarichi operativi superiori. Da specificare che probabilmente Marcel, in un secondo momento, avrebbe scritto per Truman, il rapporto sulla prima detonazione atomica sovietica.

Conclusioni

In definitiva che dire? Questo mio articolo tendente a vanificare il lavoro dei vari debunkers sul caso Roswell, si è basato sui dati reali e su qualche “imprecisione” da me riscontrata durante le varie emanazioni di smentite ufficiali da parte governativa su ciò che realmente accadde a Roswell nel mese di luglio del 1947. Altresì, mi auguro di aver ridato, con il mio modesto contributo, quella credibilità ai diversi testimoni attendibili di questa vicenda, la quale è stata messa in dubbio da pseudo scienziati e tecnici governativi, strapagati per stilare rapporti fasulli e quant’altro di vergognoso sui fatti accaduti.

Atteso ciò, spero che questa mia indagine abbia realmente dato dignità a tutte le persone coinvolte negli eventi del luglio del 1947 a Roswell, collocando nella giusta e meritata posizione un uomo, un militare, che merita tutto il nostro rispetto, sia come specialista nel proprio settore, che come essere umano, che ha dovuto, come recita il motto dei nostri amati Carabinieri, “Obbedir Tacendo”.

Tutto questo per una serie di ordini ricevuti dall’alto, aventi come alibi la famosa ed inflazionata “Sicurezza Nazionale”, che si invoca quando si vuol togliere ai cittadini il diritto all’informazione, in luogo di interessi privati/militari/industriali, che talvolta hanno poco di sociale ed etico.

Un sincero grazie al Ten. Colonnello Jesse Marcel Sr. ed a tutti i testimoni civili e militari, che sono stati presi nel vortice di questa ricerca che sino ad oggi è durata 76 anni. Un grazie ulteriore al figlio del Ten. Col. Marcel, Jesse Jr. (R.I.P.), ED il quale ha seguito attentamente tutte le fasi del mio intervento a Roma, in occasione di quel 60° anniversario degli eventi che coinvolsero direttamente suo, padre, a conferma che ciò che cadde dal cielo quel giorno in quella sperduta cittadina del New Messico, non era terrestre.

Da parte mia un impegno ad essere sempre attivo in questa ricerca, per dare ai cittadini quello che gli viene tolto per ragioni di potere e lobbystiche, ovvero la libertà che ci rende tutti uguali nei diritti e nei doveri, l’un l’altro e tra cittadini di un Universo e quelli di altri!

Alla prossima..

 

 

 

[1] Kepner divenne in seguito Capo dell’Atomic Energy Division and Special Weapons Group dell’Aeronautica USA al Pentagono. Potrebbe essere stato lui a richiedere che Marcel fosse assegnato allo Special Weapons Project nell’estate del 1948.