L’angelo caduto non si è mai perduto.
Ha deciso di rischiare si è voluto buttare.
Ha puntato tutto quanto
ha scommesso senza rimpianto.
Si è giocato tutto ciò che aveva
per ricomporre ciò che era.
A capofitto si è buttato
senza sapere se sarebbe tornato.
Ha sporcato il suo bianco manto
con dolore ha liberato in suo canto.
Ha sentito le sue ali strappare costretto a dimenticare.
Fino in fondo voglio arrivare il mio frammento voglio ritrovare
sarà difficile sarà sofferenza, ma in gioco vi è l’intera esistenza.
O tutto o niente questo è la via
o tutto o niente cosa vuoi che sia.
Il tutto e il niente mi vogliono sfidare
non trovo la via di mezzo per armonizzare,
la via che vicino all’uno mi aveva portato
e che da tempo ho dimenticato.
Il tutto e il niente mi stanno schiacciando
mi sento il bersaglio di questo mondo.
Poi un sussurro leggero:
“Io sono nessuna cosa in particolare e il tutto in potenziale!”
Ora ricordo come nel passato all’Uno mi ero avvicinato
non era stata la scaltrezza o l’intelligenza
ma amare profondamente la mia essenza.
Essenza che riconosco in ogni esperienza che vivo
in quanto ancora in dualità mi divido.
Sono il Creatore di ogni mia realtà
e questa è la sola verità.
Tutto ciò che sono può ora creare
l’equilibrio che serve per a casa tornare.
L’angelo caduto in verità
nel bene o nel male, porterà con sé tutta l’umanità.

Gurà Samir Levirò (Zelia)