Per la maggior parte del tempo, viviamo restando assorbiti e identificati in un fatto, una decisione, un avvenimento o una persona.

Attraverso questi movimenti, cerchiamo di attirare la “causa della nostra felicità” o di respingere quella “della nostra infelicità”.

Questo significa che interpretiamo l’esterno come differente da noi e responsabile del nostro benessere o dell’esatto opposto. Detto altrimenti, ci identifichiamo all’esterno, poiché per cieca abitudine esistiamo in rapporto a questo esterno, immersi nel tempo e separati dallo spazio. Siamo inconsapevolmente catturati dai fluidi del mondo, del nostro personale mondo, e con esso intratteniamo la nozione di Tempo e Spazio.

Eppure non c’è niente altro che noi stessi, la nostra Verità in cui ciascuno è un Universo unico oltre tempo e spazio.

Così l’era della Cosxienza si traduce con la scomparsa della nozione concettuale di Spazio e Tempo.

Ispirato daUn Tuffo dal Profondo – La Fonte Inesauribile