Se affermiamo di essere svegli solo nei momenti di Presenza, in cui osservando i pensieri scorgiamo le nostre identificazioni, allora si può anche affermare che tutto il resto del tempo siamo assenti, e dunque dormiamo.

Quando si è identificati nel flusso dei pensieri associativi, gli schemi automatici della nostra macchina psicofisica “pensano” e “agiscono” al nostro posto; si prendono decisioni nel sonno, si lavora nel sonno, si studia nel sonno, si fa l’amore nel sonno e le nostre relazioni con gli altri e col mondo sono vissute come casualità determinanti, associate al flusso della vita.
Solo nei rari momenti di osservazione, possiamo cogliere la differenza che esiste fra lo stato di Cosxienza in cui siamo presenti e lo stato ipnotico in cui, identificati in qualche modello comportamentale, stiamo dormendo.

È indispensabile il Lavoro per comprendere la differenza fra questi due stati di Cosxienza che determinano due realtà essenzialmente differenti; nell’uno si è consapevoli di essere, nell’altro lo si immagina.

 

tratto da Sintesi e Frammenti di Pensiero Vivente, vol. II: Realtà in Movimento