Sintropia e scopo in cronobiologia e in fisica termodinamica
Superfluidi nella Biosfera
“La formazione di un embrione dalla divisione cellulare e differenziazione del primario zigote, in cui tutte le cellule arrivano a disporsi con una precisa configurazione, ben lontana dal disordine associato all’aumento di entropia di una trasformazione termodinamica; il processo clorofilliano che, di fatto, è un processo di combustione svolgentesi a ritroso nel tempo; l’ascesa della linfa delle piante che va contro il gradiente di concentrazione a cui possa verificarsi un osmosi dal terreno alla pianta e, ancor più, che permette l’assorbimento dei Sali, oltre che del solo solvente (acqua), e di mantenere la terra nell’intorno delle radici più umida di quella circostante, anche se fortemente arida, andando contro al gradiente di concentrazione o di potenziale chimico; o ancora i fenomeni psichici di ordinamento e formulazione di processi, ipotesi, percezione, ecc.”[1]
Gli esempi diretti di processi neghentropici in biologia sono innumerevoli. Questo perché in natura più un sistema è organizzato, più informazione (ordine) contiene. Un organismo ne è l’esempio più diretto, anche se ordine non sempre è sinonimo di semplicità. Anzi, quasi mai lo è. Un organismo, anche il più piccolo ed elementare, è un sistema fisico estremamente complesso. Ma la differenza di scala in questo senso non influenza la complessità del soggetto. Il più grande organismo noto sulla Terra (se escludiamo la Terra stessa in certe varianti dell’ipotesi Gaia)[2] è un fungo, l’Armillaria ostoyae, che grazie a un tipo di associazione detta mycorrhiza (micorisi) costruisce veri e propri internet sotterranei che si estendono fino quasi a un migliaio di ettari, collegando alberi, terreni e centinaia di altre piante insieme.[3] Il più pesante (e uno dei più antichi) è invece l’organismo noto come Pando, considerato una colonia clonale (o genet), di individui identici e inseparabili, aventi lo stesso identico codice genetico.[4]
Questi sono tutti esempi di incredibile complessità integrata, in grado di piegare le nostre convinzioni culturali e storiche su cosa sia un organismo e come si forma. Basti familiarizzare con il concetto di superorganismo per essere testimoni di questa realtà naturale. Un superorganismo è un’entità formata da molteplici individui ma capace di agire in assoluta sinergia, come se possedessero una specie di coscienza collettiva. Uno stormo di uccelli, un banco di pesci, uno sciame di insetti, una colonia di formiche, api, termiti, ecc. Alcuni studiosi di fama mondiale considerano il pianeta Terra stesso come un superorganismo.[5] Certi aspetti della termoregolazione animale e delle complesse interazioni delle piante infatti mostrano che gli esseri viventi e le nicchie ecologiche non sono affatto tanti sistemi termodinamicamente chiusi, bensì un’unica interazione biosferica tra tanti piccoli sistemi aperti.[6]
Un esempio che calza a pennello è la nuova definizione di “unità ecologica” nota come Olobionte, formulata dalla scienziata Lynn Margulis (ex moglie di Carl Sagan e collaboratrice di James Lovelock, teorizzatore dell’ipotesi Gaia). Gli olobionti sono quelle entità viventi che includono altre specie ospiti che condividono persino il codice genetico (ologenoma): gli esseri umani e i batteri, certe piante, certi insetti e i coralli, sono esempi di olobionte. Per semplificare però, qui ci limiteremo unicamente all’analisi di gruppi di animali della stessa specie, ovvero di quei moti collettivi tipici delle specie eusociali (dal greco eu, “buono”, e “socialità”). Per estensione e per praticità, in questo articolo considereremo solo i superorganismi, di cui ne osserveremo ora i moti e i comportamenti collettivi da un punto di vista termodinamico, così da poter indagare l’eventuale presenza di effetti sintropici.
Fabio Marzano de La Repubblica ci racconta alcune considerazioni sulle nuove scoperte in un settore disciplinare giovane e fertile, secondo cui si può “osservare gli stormi in volo per prevedere l’andamento dei mercati o i risultati delle elezioni. Non è la riesumazione di qualche antica tecnica di divinazione, ma l’econofisica. A metà tra il birdwatching e la teoria dei giochi, è una nuova disciplina che cerca di capire se le leggi della fisica siano utilizzabili per comprendere fenomeni di natura diversa, come quelli biologici o finanziari. Ma non solo: si passa da batteri e automobili fino ai cosiddetti fenomeni di panico, al clapping (applausi) e, più in generale, a tutti i sistemi di comportamento sociale collettivo, dalle elezioni alla dinamica dei prezzi. L’organizzazione degli stormi, flocking in inglese, non sarebbe così diversa da quella delle operazioni di borsa o dai flussi di particelle, come dimostrano i primi risultati del progetto Starflag presentati il 15 gennaio 2016 a Roma. All’iniziativa italiana, coordinata dall’INFM (Istituto nazionale di fisica della materia) del Cnr, è stata di recente dedicata la copertina dell’autorevole rivista americana Physics Today, una delle pubblicazioni scientifiche di maggior rilievo a livello internazionale. Negli ultimi anni, tra i fisici si è sviluppato un interesse crescente verso problemi socio-economici.”[7]
E ancora: “Si parla di econofisica, una nuova disciplina che cerca di capire se le leggi della fisica siano utilizzabili per comprendere fenomeni di natura diversa, come quelli biologici o finanziari e, azzarderei io, anche della Blogosfera!”[8]
L’idea di stormo come entità fenomenologica è già straripata dai confini biologici, radicandosi in comunicazione, economia e informatica.[9] Nel campo della Noosfera, il concetto di blogosfera rispecchia questi comportamenti dell’informazione nei sistemi collettivi complessi, interattivi e spesso modulari.
“Se guardiamo al blog come “spazio di informazione condivisa” allora è possibile cogliere gli elementi discriminanti della Blogosfera rispetto ad altre realtà della rete, poiché è possibile affermare che essa è una rete di interazioni intellettuali dirette e navigabili, risultato dell’apporto gratuito, aperto e verificabile delle conoscenze e delle opinioni di molte persone su argomenti di interesse generale e in tempo pressoché reale (De Kerckhove, 2005). Gli studi più recenti (Kumar, 2004) tendono a focalizzare l’attenzione sulle dinamiche interne alla Blogosfera utilizzando tecniche di network analysis per tracciare delle morfologie più chiare e sulla possibile interpretazione della Blogosfera come forma di comunità virtuale. (…) Vi è stato anche chi (Granieri, 2005) ha riconosciuto nella Blogosfera una struttura molecolare organizzata attorno a dei nodi, definiti “piccoli mondi” in cui le relazioni di influenza tra le persone assumono caratteristiche ben definite! (…) Ed è appunto la centralità del contributo individuale e del ruolo attivo dell’autore che permettono di riconoscere nel Blogspace il processo di auto-socializzazione, che è manifestazione, oltre che dei bisogni individuali della tarda modernità, anche delle peculiarità stesse di questa rete. Ed è a questo punto che il nesso con con gli stormi di uccelli viene subito alla luce: se è vero che un blog, nella struttura molecolare immaginata da Granieri, è un piccolo mondo su cui ruotano intorno altre blog-molecole periferiche, che a loro volta possono anche essere nuclei centrali di altre realtà e microstrutture di interessi diversi, è facile immaginare che anche qui può avvenire lo stesso fenomeno che accade negli stormi degli uccelli migratori.”
Dimentichiamo i vecchi modelli che descrivono il comportamento dei singoli organismi costituenti un superorganismo. Negli ultimi anni i fisici si stanno concentrando sullo studio della cosiddetta “materia attiva” e delle formazioni a sciame: aggregazioni materiche in stato di squilibrio termico costante di agenti singoli che esibiscono moti collettivi altamente coerenti e organizzati, simili a quelli spontanei di organismi unicellulari. Dagli storni alle formiche di fuoco, dai microtubuli alla actina del citoscheletro cellulare, in cui soggetti singoli si organizzano con un alto grado di sincronia, ordine ed efficienza collettive.[10] Tramite l’osservazione di queste proprietà della materia organica e inorganica, gli scienziati sperano di giungere a una teoria unitaria dei sistemi viventi e delle masse.[11]
“Un meccanismo identico a quello del ranking dei siti internet sui motori di ricerca, e che presiede anche le formiche in fila, che non seguono una pista tracciata dalla regina ma l’odore emesso dalle loro compagne quando trovano del cibo. Così come nel sistema immunitario, i globuli bianchi vanno alla caccia dei batteri in maniera coordinata e sistematica, senza avere un “generale” che organizzi il piano di azione. Craig Reynolds, un ricercatore della Sony computer, ha persino sviluppato un modello informatico sul volo degli stormi che oggi viene applicato nelle analisi della viabilità automobilistica.”[12]
Cosa sappiamo degli storni, che ogni volta ci fermiamo ad ammirare per ore, ma che ancora stentiamo a spiegarci? Guardiamo prima a ciò che si sta riscoprendo oggi del loro volo ipnotico, partendo proprio dal progetto Starflag di cui ci parla La Repubblica.
“A partire dallo scorso ottobre, dal tetto del Museo di Storia Romana in zona Termini, due ricercatori del CNR hanno fotografato quasi ogni giorno stormi di oltre 3000 esemplari. Per l’indagine sono state usate immagini stereoscopiche elaborate con tecniche ispirate ai metodi della fisica statistica. Fotogramma dopo fotogramma è stata così ricostruita la posizione tridimensionale dei singoli uccelli. I ricercatori hanno scoperto che le dinamiche degli stormi sono simili a quelle che ricorrono nelle turbolenze atmosferiche, per esempio, ma anche nel corpo umano, nelle società di insetti e nelle bolle speculative. «Sino ad ora le teorie proposte non erano mai state direttamente verificate, mentre noi abbiamo raccolto dati in grado di mostrare ciò che accade effettivamente», spiega Andrea Cavagna dell’INFM, coordinatore dell’equipe che ha lavorato sul campo. Il cielo di Roma, soprattutto vicino alla stazione centrale, è uno dei migliori punti in Italia per riprendere il passaggio del popolo migratore. «Quando vengono attaccati da un predatore, per esempio, si disperdono e si ricompattano in tempi molto rapidi, ma il gruppo non segue un leader o un capo», prosegue il ricercatore del Cnr. «Al contrario ogni uccello tende a imitare il volo di un numero limitato di individui, circa 7, in modo del tutto indipendente dalla distanza». Aggiunge lo studioso: «È un fenomeno che accade anche nei mercati finanziari dove gli operatori sono orientati a fare quello che fanno gli altri, e chi si isola muore. In questo caso, anche se sembra paradossale, il disordine, cioè la mancanza di una guida, è l’elemento che porta equilibrio.»”[13]
Successivamente però, Cavagna è entrato a far parte di un nuovo team romano capitanato da Alessandro Attanasi. Insieme, ci hanno regalato un nuovo studio, che sembra superare i modelli precedenti, secondo cui l’informazione all’interno di uno stormo in volo viene in realtà trasferita attraverso lo spin degli uccelli in volo. La matematica che Attanasio e Cavagna hanno utilizzato per misurare la modalità e la velocità di trasferimento equivalgono alla matematica che si usa per descrivere il comportamento di un superfluido.
“Le decisioni collettive nei sistemi biologici richiedono che tutti gli individui del gruppo passino attraverso un ‘cambiamento comportamentale di stato’. Durante questa transizione, l’efficienza del trasporto dell’informazione è un fattore chiave per prevenire la perdita di coesione e preservare la robustezza. Il meccanismo preciso con cui i gruppi in natura raggiungono tale efficienza, però, non è ancora del tutto chiaro. Qui, presentiamo uno studio sperimentale di stormi di storni che effettuano deviazioni collettive di campo. Vediamo che le informazioni sul cambio di direzione si propagano linearmente nel tempo attraverso lo stormo con un’attenuazione trascurabile, quindi mantenendo al minimo la decoerenza del gruppo. Questo risultato è in contrasto con le teorie attuali sui moti collettivi, che prevedono un trasporto più lento e dissipativo delle informazioni direzionali. Proponiamo una teoria nuova, la cui pietra fondante è l’esistenza di una corrente di spin conservata e generata dalla simmetria di gauge del sistema. La teoria risulta essere matematicamente identica a quello del trasporto superfluido nell’elio liquido e spiega il modo di propagazione senza perdita, osservata negli stormi in volo. La Superfluidità fornisce anche un’espressione quantitativa per la velocità di propagazione delle informazioni, secondo la quale il trasporto è tanto rapido quanto maggiore è l’ordine orientazionale del gruppo. Questa previsione viene verificata nei dati. Noi sosteniamo che il forte legame tra ordine ed efficienza del processo decisionale previsto dalla superfluidità può essere l’unità adattativa per l’elevato grado di polarizzazione del comportamento osservato in molti gruppi viventi. L’equivalenza matematica tra liquidi superfluidi e gli stormi in volo è una dimostrazione convincente delle conseguenze di vasta portata delle leggi di simmetria e di conservazione tra i diversi sistemi naturali.”[14]
La Superfluidità, studiata nell’idrodinamica quantistica, è uno stato della materia con entropia e viscosità (resistenza allo scorrimento) nulle e con conducibilità termica infinita. Venne scoperta sperimentalmente nel 1937 da Allen e Kapitsa, i quali curiosamente giunsero allo stesso risultato nello stesso anno (sincronicità che si verifica molto spesso nei processi scientifici).[15] Se inserito in un percorso chiuso, un superfluido scorrerà all’infinito senza attrito. La sua caratteristica principale, entropia totale nulla, è un fenomeno equivalente nei superconduttori. Questo stato della materia viene osservato anche in astrofisica e in altri sistemi macroscopici e, come menzionato altre volte in questo articolo, si pensa possa essere alla base di una soluzione definitiva al problema della gravità quantistica.[16]
Se uno stormo agisce come un superfluido e un superfluido condivide lo stesso stato quantistico per tutte le particelle di cui è composto,[17] forse dovremmo valutare seriamente la possibilità (e le sue implicazioni) che uno stormo sia effettivamente un condensato macroscopico e che ogni singolo elemento al suo interno condivida lo stesso stato quantistico. Questo fatto induce effetti quantistici su scale e dimensioni ben lontane dal mondo quantistico, come ad esempio la non-località dell’informazione, la quantità nulla del grado di dispersione energetica e dunque effetti neghentropici o persino sintropici. La superfluidità, coi suoi vortici interni e la sua forte coerenza potrebbe essere infatti quella caratteristica che permette al volatile (e al sistema a cui appartiene, così come nei banchi di pesci nell’ambiente acquatico) di “levitare” con estrema efficienza, vincendo la gravità senza eccessivi sforzi muscolari.[18]
Se uno stormo agisce come un superfluido e un superfluido condivide lo stesso stato quantistico per tutte le particelle di cui è composto,[17] forse dovremmo valutare seriamente la possibilità (e le sue implicazioni) che uno stormo sia effettivamente un condensato macroscopico e che ogni singolo elemento al suo interno condivida lo stesso stato quantistico. Questo fatto induce effetti quantistici su scale e dimensioni ben lontane dal mondo quantistico…
Ci vengono a mente le parole di Schauberger, grande studioso dei vortici in natura: “I pesci non nuotano, sono nuotati; gli uccelli non volano, sono volati.”[19]
Non solo osserviamo che i superconduttori e i superfluidi manifestano una totale efficienza energetica, ma è anche possibile ipotizzare che questa sia dovuta in parte alle implicazioni retrocausali derivate dalla presenza di dinamiche sintropiche. Secondo la visione di Kozyrev, nel volo degli uccelli si accumula Tempo, che può incrementare l’entropia locale (disperdendosi) o diminuirla (ordinandosi) creando entropia negativa, o neghentropia. La coesistenza armonica di questi due stati dà il via a un moto di prevalenza sintropica, con le sue relative conseguenze temporali (cause future) e convergenze finalistiche.
Gli àuguri etruschi, così come altre figure simili di culture altrettanto antiche, praticavano l’ornitomanzia, l’arte di leggere il futuro nel volo degli uccelli. Nella società occidentale materialista e capitalistica, tali usanze vengono viste come uno strambo costume di culture primitive e superstiziose. Alla luce delle recenti scoperte sulla superfluidità nei superorganismi però, questa disciplina atavica si spoglia d’un tratto del suo velo mistico rivelando una venatura di plausibilità e un’ispirazione sperimentale per una contestualizzazione teorica. I sensi geomagnetici degli uccelli durante la migrazione esibiscono strabiliante accuratezza e vengono indirettamente sfruttati come bussola anche da viaggiatori umani sin dai tempi antichi.[20] In generale, il comportamento dei volatili offre un riflesso estremamente fedele della stabilità del clima e dei ritmi stagionali. Questo è il motivo per cui osservare il volo degli uccelli è uno strumento sempre più importante nella ricerca di modello di società ideale.
Cos’hanno dunque in comune Internet, le conchiglie, i superfluidi e le varie manifestazioni collettive di materia attiva come gli stormi o i banchi di pesci? Risposta: una profonda armonia tra gli opposti che permette l’emergenza di una complessa struttura dinamica, interattiva, sinergica di scambio d’informazioni e feedback.
Viviamo in un mondo dove il concetto di Informazione diventa ogni giorno esponenzialmente più importante, non come concetto astratto ma piuttosto come fattore fisico. Ciò richiede da parte nostra una comprensione sempre più profonda delle sue caratteristiche reali, dei suoi ruoli e funzioni e delle sue relazioni con lo spazio e soprattutto con il tempo: la conservazione e l’accessibilità dell’informazione tramite la memoria, la previsione e l’anticipazione del futuro, il raggiungimento di una concezione più olistica e unitaria del presente e infine, l’inclusione, interazione e integrazione di tutti questi aspetti. Dobbiamo finalmente renderci conto che la coesistenza del passato, presente e futuro non è solo una curiosa postilla della fisica teorica, o un effetto collaterale di qualche scienza astratta dalla dubbia interpretazione ontologica: essa ha invece un valore fondamentale nella nostra vita e realtà quotidiana, dove il teatro della nostra esistenza si anima e si dispiega nei suoi misteri e nelle sue relazioni nascoste. Studiare il ruolo dell’informazione e del tempo nella nostra vita, potrebbe rivelarsi infinitamente utile per costruire dei modelli migliori e più benefici di società e civiltà, lasciandoci alle spalle l’“utopia” degli antichi greci e di Tommaso Moro, per dirigerci invece a un paradiso in Terra, un’Umanità illuminata, pacifica, verde ed evoluta. La bio-termodinamica, nelle sue accezioni sintropiche ed entropiche, ha ancora tante rivelazioni in serbo per le generazioni odierne impegnate nell’edificazione di una Civiltà di livello 1, sostenibile e costruttiva, dalle ceneri di due (tre?) guerre mondiali. Ora che l’essere umano è alle porte dell’esplorazione spaziale, alle prese con le conseguenze disastrose di due secoli di sviluppo industriale capitalistico e anti-etico, potremmo beneficiare più che mai di una vera e propria politica quantistica (come l’avrebbero chiamata Bohm, Kojevnikov o Wilkins)[21] basata non sul caso o sul disordine probabilistico, né unicamente su un ordine statico e stagnante, bensì sull’equilibrio tra caos e ordine, località e non-località, individualismo e olismo, passato e futuro, entropia e sintropia. A questo proposito, tra i tanti riferimenti disponibili, rimandiamo alla ricerca di Ken Wilber di una Teoria del Tutto basata sulla Filosofia Integrale.[22]
Superconduttori nella Biosfera
C’è un altro fenomeno che condivide le stesse caratteristiche di entropia nulla (o quasi) dei superfluidi: si tratta senz’altro della moda numero 1 del secolo 21, il superpotere dei treni a levitazione magnetica, il fac-totum dei sensori medici, atmosferici e astrofisici. La Superconduttività.
Quando un materiale superconduttivo raggiunge la temperatura critica, subisce una transizione di fase molto accentuata, che ne abbassa improvvisamente la resistenza elettrica e l’entropia. In un superconduttore una corrente elettrica può persistere approssimativamente all’infinito, senza attenuazioni e senza la necessità di alcun voltaggio applicato. Queste correnti persistenti, dette supercorrenti, hanno entropia nulla, proprio come i flussi di un superfluido.[23]
Con una sola eccezione conosciuta, scoperta recentemente,[24] i superconduttori non rompono la Simmetria temporale insita in tutti i fenomeni fisici. Questo significa che il fenomeno della superconduttività è valido e sopravvive sia che il tempo scorra dal passato al futuro, sia viceversa. Secondo certe interpretazioni della fisica quantistica, questo significherebbe che ci sono tracce di retrocausalità nei superconduttori.[25]
Analizziamo ora le varie scoperte sulla superconduzione, le sue cause scatenanti e le caratteristiche esotiche. Ci limiteremo di proposito a quelle fonti che analizzano i superconduttori secondo i modelli ortodossi, nonostante come vedremo la scienza della superconduttività è tutt’altro che completa e unificata.
In un normale conduttore, una corrente elettrica può essere visualizzata come un liquido di elettroni che fluisce attraverso un reticolo di ioni pesanti. Il fluido elettronico in un superconduttore convenzionale invece, non è composto da elettroni singoli bensì da coppie di elettroni, dette coppie di Cooper. Questo accoppiamento è dovuto a uno scambio di Fononi (quanti di vibrazione meccanica), risultante in una forza attrattiva tra gli elettroni. I fononi sono particelle acustiche rappresentanti in parole povere la quantizzazione del suono. Un fluido di coppie di Cooper è di fatto un superfluido, vale a dire che può fluire senza dissipazione di energia.[26] Il modello alternativo a quello cooperiano è noto come Modello dualistico superconduttivo e analizza i superconduttori dal punto di vista della Cromodinamica quantistica (la fisica dei quark), spiegandone il funzionamento tramite l’analogia della condensazione di cariche magnetiche invece che di cariche elettriche.[27] Dato che il modello di Cooper è quello più esplorato e utilizzato in ambito accademico, ci limiteremo unicamente alla sua trattazione, tralasciando come già detto altre teorie e formulazioni alternative, così da iscrivere le nostre considerazioni e collegamenti all’interno di una cornice dichiaratamente “mainstream”, per quanto incompleta.
Gli elettroni di conduzione sono responsabili del fenomeno superconduttivo, la cui caratteristica transizione di fase può avvenire solo se gli elettroni si addensano coerentemente all’interno del metallo (formando cioè uno stato ordinato, che si estende su distanze più lunghe di quelle tra gli atomi). Se così non fosse, le variazioni locali nei moti collettivi degli elettroni estenderebbero il range di temperatura entro cui avviene la loro transizione di fase, rendendo perciò impossibile la superconduzione. La struttura atomica di un superconduttore è quindi più ordinata rispetto a quella di un metallo normale; questo significa che ha una minore entropia. In modo analogo, l’entropia di un solido è inferiore a quella di un liquido alla stessa temperatura; i solidi sono più ordinati dei liquidi. Possiamo da ciò derivare una conclusione fondamentale: quando un materiale diventa superconduttivo, gli elettroni devono essere condensati in uno stato ordinato.[28] La stessa cosa vale per le cariche magnetiche nel modello cromodinamico.[29]Storicamente, la superconduttività è un fenomeno che si manifesta a temperature estremamente basse, vicino allo 0 assoluto.
Man mano però che la fisica procedeva nell’esplorazione di altri materiali, si scoprì che un superconduttore può esistere a qualsiasi temperatura, a patto che altre caratteristiche del materiale o dell’ambiente ad esso circostante lo permettano. Ad esempio, vedremo come, per via dell’enorme pressione barometrica, i protoni nel cuore di una stella di neutroni diventano superconduttivi, nonostante le temperature proibitive. Dal punto di vista teorico però, per i superconduttori ad alta temperatura e a temperatura ambiente, il problema si fa estremamente più… scottante![30] L’origine di queste difficoltà teoriche è storica, ovvero nella costruzione di una teoria della superconduttività prima che venissero scoperte altre tipologie di superconduttori. Le fondamenta teoriche che ne risultarono sono instabili e parziali, in quanto costruite sulla base del fenomeno osservato a bassissime temperature, ma ignorando completamente tutte quelle manifestazioni a temperature ben più alte che sarebbero state osservate nel corso delle decadi successive (1911 scoperta del fenomeno, 1950 prima teoria esaustiva della superconduzione a basse temperature, 1986 scoperta della superconduzione ad alte temperature, 2020 scoperta della superconduzione a temperatura ambiente). I superconduttori vengono divisi in convenzionali, non-convenzionali, ad alte temperature e a temperature ambiente.
La cosa importante da capire è che ciò che manca alla superconduttività oggi non è una teoria per ogni eccezione a temperature diverse, bensì un principio unico e unificante che sia in grado di inglobare tutti i tipi di superconduzione, a tutte le temperature. Alcuni lavori recenti non sono che un pallido riflesso di questa “teoria unificata della superconduttività”. Curiosamente, un modello poco conosciuto, proposto come spiegazione alla superconduttività ad alte temperature in certi materiali, si chiama Superconduttività olografica ed è basato proprio su quegli stessi principi che trattano anche la gravità in un universo olografico.[31]
Vedremo più avanti perché una spiegazione soddisfacente della superconduttività non possa limitarsi a descrivere solo leghe e metalli, ma debba abbracciare necessariamente qualsiasi materiale barionico
La superconduzione non è un fenomeno fisico isolato bensì uno stato della materia, una condizione fisica che può verificarsi potenzialmente in qualsiasi oggetto, soggetto o materiale del nostro mondo fenomenico. Difatti, caratteristiche tipiche degli stati superconduttivi (assenza di resistenza, entropia nulla o assorbita, e simili) sono stati osservati in molte circostanze fisiche differenti. Nelle stelle di neutroni ad esempio, la superconduzione si verifica nei protoni che le compongono, perciò lo stesso fenomeno che solitamente avviene per cariche negative, vediamo che può esistere anche per cariche positive.[32] Negli stessi corpi celesti, i neutroni nati dall’unione dei protoni con gli elettroni, formano invece uno stato superfluido.[33] La superconduttività di colore (ovvero relativa ai quark che formano protoni e neutroni) è stata osservata nelle strutture stellari definite “a forma di pasta”,[34] perché richiamano la forma di vari tipi di pasta italiana.[35] Queste stesse morfologie nelle stelle di neutroni hanno dei corrispettivi identici nelle nostre cellule e in quelle di tutti gli esseri viventi.[36] Abbiamo visto come le caratteristiche frattali dello spaziotempo nell’universo potrebbero essere alla base dell’ubiquità e dell’efficienza della superconduzione. La “pasta” nelle stelle potrebbe essere un’ulteriore evidenza di questo fatto straordinario. Quello che macroscopicamente nelle cosiddette stelle di neutroni si ottiene con la pressione, nel piccolo si raggiunge con polarizzazioni micromagnetiche.
La superconduzione per come è stata individuata finora è un modello. L’obiettivo di una teoria coerente e logica della superconduzione non sarebbe quello di trovare una legge per ogni variante del fenomeno, così come non dovrebbe esserlo in generale tra gravità ed elettromagnetismo. Essa dovrebbe invece puntare a spiegare la ragione generale del perché stelle, meteoriti,[37] particelle, metalli, leghe, minerali, materiali organici e biologici manifestano assenza di resistenza e comportamenti sintropici invece che entropici.
L’universo biologico è pieno di misteri irrisolti e porte sprangate, molte delle quali però potrebbero venire sfondate presto con l’introduzione della sintropia e della retrocausalità in fisica. Le connessioni tra Vita e supercausalità sono innumerevoli e di una rilevanza fondamentale per la comprensione del mondo in cui viviamo e che ci ha partoriti. Arriviamo così naturalmente a quella disciplina, la Magnetobiologia (e nello specifico la Geomagnetobiologia), in cui la superconduzione ci offre un’ipotesi interessante per spiegare alcune caratteristiche tipiche del mondo organico.
[BOX – Nematicità elettronica e frattali]
Gravitomagnetismo e Cronobiologia
Il poco noto Gravitomagnetismo è un insieme di analogie e relazioni tra il magnetismo e la gravità nella corsa all’unificazione della Fisica.[38] Le implicazioni di questo timido matrimonio tra Relatività macroscopica e teoria quantistica dei campi, sono enormi e vanno esplorate, anche e soprattutto nel campo della biologia, date le connessioni tra campo gravitazionale della Terra, campo geomagnetico e le funzioni biologiche degli abitanti della biosfera. Il gravitomagnetismo, potrebbe addirittura ovviare al problema della materia oscura, includendo il fenomeno di trascinamento di campo noto come effetto di Lense-Thirring.[39]
La materia oscura è una delle entità più misteriose dell’universo e rappresenta uno dei problemi più critici e urgenti nella scienza moderna, dalla fisica alla cosmologia. In questo capitolo vedremo come la materia oscura (qualsiasi cosa essa sia) potrebbe essere coinvolta in quei processi cosmologici che superano lo spazio e il tempo per come li conosciamo e quali sono le relazioni di questa sostanza fondamentale con la Vita biologica. Ma prima facciamo un passo indietro: vediamo come gli esseri viventi percepiscono il magnetismo e la gravità e quale potrebbe essere la loro relazione con la materia oscura e i fenomeni ad alta sintropia come la superconduzione e la superfluidità.
“Per comodità, la maggior parte delle unità di ricerca marina si stabiliscono sulla costa ma fortunatamente per la scienza un infaticabile ricercatore in ritmi naturali vive e lavora a mille miglia dal mare, a Evanston, nell’Illinois. Frank Brown ha iniziato a lavorare con le ostriche nel 1954. Scoprì che esse seguivano marcatamente un certo ritmo mareale, aprendo i loro gusci durante l’alta marea per cibarsi e chiudendoli per evitare danni o l’essiccazione durante il riflusso. Nelle vasche di laboratorio esse hanno mantenuto questo ritmo rigoroso, così Brown decise di portare alcuni esemplari a casa con lui nell’Illinois, per esaminarli più da vicino. Evanston è un sobborgo di Chicago sulle rive del lago Michigan, ma anche qui le ostriche continuavano a ricordare il ritmo delle maree della propria casa, sullo stretto di Long Island, nel Connecticut. Tutto andò bene per due settimane fino al quindicesimo giorno, quando Brown notò che si era verificato uno slittamento nel ritmo. Le ostriche non si stavano più aprendo e chiudendo in armonia con la marea che lavava la loro casa distante, e parve che l’esperimento era andato storto. La cosa affascinante era che il comportamento di tutti i molluschi si era alterato nello stesso modo ed essi stavano mantenendo il tempo l’uno con l’altro. Brown calcolò la differenza tra il vecchio ritmo e quello nuovo e scoprì che le ostriche si stavano aprendo al momento in cui la marea avrebbe allagato Evanston – se la città fosse stata sulla riva del mare e non arroccata sulla riva del grande lago 580 piedi sopra il livello del mare.[40] (…) Brown in un primo momento ebbe il sospetto che le successive successioni di albe e tramonti potrebbero aver dato alle ostriche gli indizi di cui avevano bisogno, ma scoprì che mantenendo le ostriche in contenitori scuri sin dal momento in cui venivano raccolte in mare, non si produceva alcuna differenza. È vero che non ci sono maree oceaniche vicino Chicago, ma qualcosa che tendiamo a dimenticare è che la stessa forza gravitazionale della luna che agisce sull’oceano può anche agire su campioni d’acqua assai minuti. Lo Hughes Aircraft Laboratory in California ha messo a punto un inclinometro così sensibile da essere in grado di registrare le maree lunari in una tazza di tè.[41] La luna attrae a sé anche l’involucro di aria che circonda la terra e produce regolari maree atmosferiche quotidiane. Brown confrontò il nuovo ritmo delle sue ostriche con i movimenti della luna e scoprì che la maggior parte di esse si aprivano quando la luna era direttamente sopra Evanston. Questo fu la prima raccolta di prove scientifiche che dimostrò come anche un organismo vivente lontano dalle maree viene influenzato dal passaggio della luna.”[42]
Nelle più accurate misurazioni delle proprietà circadiane di organismi sia unicellulari che pluricellulari, la Cronobiologia (lo studio dei fenomeni periodici interni degli organismi viventi e le loro relazioni con i cicli lunari e solari) rileva evidenze sconcertanti negli esseri viventi di una percezione accurata delle dinamiche magnetosferiche, dei raggi cosmici e delle irradiazioni gravito-torsionali (sia alla velocità della luce che istantanee) dei corpi celesti.[43] Ora capiamo perché le civiltà precolombiane spesero così tanto tempo nel predire le posizioni astronomiche delle costellazioni e dei pianeti per tutti i secoli avvenire fino ai giorni nostri. Se tanto le condizioni atmosferiche, quanto le dinamiche sociali ed evolutive delle specie viventi vengono influenzate dall’ambiente astronomico circostante, una società basata su un modello sintropico invece che meccanicistico, baserà le sue decisioni politiche ed economiche su delle previsioni accurate oltre che su analisi storiche e contemporanee.[44]
“Frank Brown, famoso per le ostriche, ha lavorato per venticinque anni sui modi con cui la vita può venire influenzata da fattori ambientali a distanza. Invece di testarli uno alla volta, cercò di eliminarli tutti assieme, fallendo il più delle volte, ma i suoi fallimenti sono riusciti a darci un quadro sorprendente della sensibilità della Vita agli stimoli più sottili. Uno dei suoi primi esperimenti comprendeva alghe, carote, patate, lombrichi, e salamandre. Era interessato ai loro cicli di attività e misurò la quantità di ossigeno da loro consumato ogni giorno. Tutti i suoi soggetti produssero splendidi ritmi anche quando venivano conservati, come le ostriche, al buio, a temperatura costante. Brown tentò poi di eliminare l’influenza del cambiamento della pressione barometrica. I suoi strumenti indicavano che la pressione nella camera di prova rimaneva costante, ma le sue piante e gli animali continuavano a produrre questi ritmi, cosa che suggeriva che essi erano ancora a conoscenza dei cambiamenti esterni in corso.[45] (…) Brown ora ha una vasta massa di dati per dimostrare questo fenomeno al di là di ogni ragionevole dubbio. Solamente il suo studio sulle patate ha avuto luogo ininterrottamente per nove anni e fornisce dati metabolici completi sulle patate per più di un milione di ore.[46] I tuberi ‘sanno’ se la luna è appena apparsa sull’orizzonte, se è al suo zenith, o se sta tramontando. Brown dice che «la somiglianza di cambiamenti nel tasso metabolico come questi durante i giorni lunari può essere plausibilmente spiegato solo dicendo che tutti stanno rispondendo ad una fluttuazione fisica comune, che possiede un periodo lunare.» Tale nozione eretica, che le ‘condizioni costanti’ a cui si riferiscono migliaia di accurati studi di laboratorio potrebbero dopotutto non essere così uniformi, scatenò una tempesta di critiche da quei biologi che combattono una battaglia di retroguardia per la vecchia idea che niente può influenzare animali tenuti sotto luce, temperatura, umidità e pressione costanti. Brown però continua a raccogliere prove per dimostrare che ci sono altri fattori, ancora più sottili, che devono essere presi in considerazione. Un possibile candidato è il magnetismo. Sappiamo che il campo magnetico terrestre cambia leggermente secondo la posizione della luna e del sole. Misurazioni prese a Greenwich tra il 1916 e il 1957 mostrano che il campo metrico cambia ogni ora in diretta accordanza con il giorno solare, il giorno lunare e il mese lunare.[47] Quindi, se le cose viventi sono sensibili al magnetismo, possono seguire sia i movimenti della luna che del sole anche se confinati sotto quelle ‘condizioni costanti’ del dungeon laboratoriale. Sembra che la vita possieda tale sensibilità.”[48]
Non ci stupisce che Frank Brown sia stato l’editore della traduzione dal russo del volume “Il campo geomagnetico e la vita” di Aleksandr Petrovich Dubrov, in cui si apre un nuovo e avanzato campo di studi comparati, tra i settori più moderni della Biologia, della Biotecnica, della Biofisica e della Geobiologia. Questa disciplina prese il nome di Geobiofisica,[49] di cui la Geomagnetobiologia fu poi una delle branche più sviluppate. Questa pubblicazione, ardita, arguta e puntuale, diede vita ad un exploit di indagini teorico-sperimentali che condussero a una visione molto all’avanguardia delle complesse relazioni e dei processi interattivo-funzionali tra campo geogravitazionale, magnetosfera e biosfera terrestri.[50]
Geomagnetobiologia e la teleonomia della gravità
Molti studi inoltre, tra cui quello dell’ingegnere casertiano Carlo Santagata,[51] hanno mostrato che non solo la magnetosfera terrestre agisce come antenna delle onde gravitazionali della Luna (specialmente quando essa è più vicina alla Terra), ma ogni singolo pianeta del Sistema Solare causa una variazione nell’Eliomagnetismo (e specificatamente nel ciclo solare) con la propria influenza gravitazionale,[52] fenomeno ancora controverso e rivaleggiato dalla scienza ufficiale.[53]
Nei suoi scritti però, Aleksandr Dubrov si spinge oltre. Non solo affronta i processi evolutivi e morfogenetici in biologia, osservando le incredibili correlazioni, ad esempio, tra le grandi estinzioni di massa, la nascita di nuove specie, la loro morfologia interna ed esterna e le inversioni del campo geomagnetico, ma evidenzia anche come lo studio del rapporto geosfera-eliosfera-galattosfera possa fornire un approccio del tutto nuovo allo sviluppo cognitivo delle forme di vita più evolute, il loro ruolo e percorso funzionale all’interno della biosfera e della noosfera. Emergono problemi estremamente complessi di carattere filosofico, sociologico e antropologico.
Nel 2014 infatti, in un’analisi epistemologica delle implicazioni biofisiche e metafisiche della geomagnetobiologia di Dubrov, il prof. Pierre Beaudry dell’Università di Montreal osserva che:
“Il concetto rivoluzionario che Dubrov ha sviluppato nel suo libro si basa sulla prova che il campo magnetico terrestre è una causa cruciale di cambiamenti assiomatici nell’evoluzione della biosfera nel suo insieme, e che la forma di un tale processo causale riflette, in proporzione, i cambiamenti dovuti alla scoperta del principio della mente umana. (…) Tuttavia, ciò che è meno chiaro e che richiederà un’attenzione particolare, come per l’intenzione del processo causale in sé, è che un cambiamento assiomatico, sia esso fisico o mentale, procede sempre per inversione temporale ed è espresso da un’inversione asimmetrica (vale a dire da inversioni proporzionali) fra tre diversi processi: le caratteristiche cognitive, biochimiche e chimiche dell’universo. Tenendo questo a mente, nonostante secondo Dubrov il campo geomagnetico sia chirale e abbia profondi effetti asimmetrici sugli esseri viventi nello spazio e nel tempo, devo avvertire il lettore che questo processo di dissimmetria proporzionale non è semplicemente espresso dalla chiralità, cioè con le risultanti caratteristiche destrorse o sinistrorse. Il problema causale primario nella dissimmetria non è la chiralità, ma l’inversione. Tutto deve cominciare dalla fine. È per questo che devo iniziare questo rapporto con questo disconoscimento, dal momento che è con l’intenzione del raggiungimento di uno scopo, di una causalità finale, che tutto comincia.”[54]
Da queste riflessioni e dagli studi successivi si concretizza un concetto preciso e sconvolgente: La gravità e il magnetismo, su scale cosmologiche molto elevate, sono fenomeni sintropici e potrebbero contribuire all’emergenza ed evoluzione di fenomeni come la Vita. Questa realizzazione è di estrema importanza, dato che apre una porta su un territorio in cui la sintropia sarebbe indagabile sperimentalmente, ovvero la biologia e l’astrofisica e l’incontro tra le due discipline. Questo non ci stupisce d’altronde, date le profonde similitudini tra strutture biologiche e strutture cosmiche. Queste “similitudini” potrebbero non essere semplici analogie casuali, bensì correlazioni causali, ovvero eziologiche, derivanti dalla stessa causa: un principio fondamentale di auto-organizzazione della materia. Su scale molecolari e biologiche queste strutture sono sinonimo di entropia negativa. La stessa cosa è vera su scale cosmologiche? Le analisi effettuate finora suggeriscono di no, ma si riferiscono esclusivamente all’entropia dei corpi celesti (stelle, buchi neri, ecc) tralasciando le strutture cosmiche di per sé,[55] il che equivarrebbe a considerare solo l’entropia dei singoli atomi nell’analisi dell’entropia di un superconduttore! Il dato più vicino a una sorta di valore universale dell’entropia (e non dei suoi componenti materiali) è il valore della densità entropica, che invece sarebbe in progressiva diminuzione.[56] Questo dato però è a sua volta dovuto all’espansione cosmologica (e quindi in definitiva allo scenario della morte termica dell’universo), non all’organizzazione crescente dovuta alla gravità e alla materia oscura. Qualcosa ancora non quadra nell’analisi termodinamica del cosmo intero: e come potrebbe, dato il nostro livello elementare di conoscenza del cosmo come oggetto unitario e delle sue componenti oscure?
Se invece consideriamo la struttura del cosmo su larga scala come un fenomeno neghentropico di auto-organizzazione (come ci suggeriscono menti illuminate come Lee Smolin e altri)[57], vediamo che la tendenza generale sarà sintropica, piuttosto che entropica: ovvero tenderà all’organizzazione piuttosto che alla dispersione o al consumo irreversibile. La formazione dei filamenti delle strutture galattiche viene solitamente attribuita alla materia oscura grazie ai suoi effetti gravitazionali, ma come abbiamo visto essa è ancora un’entità indimostrata e mancante di un’interpretazione finale. Le ipotesi della materia oscura dissipativa[58] e della materia oscura a doppio disco (in grado di formare atomi e molecole oscure),[59] si basano invece sullo stesso principio secondo cui la materia oscura è in grado di interagire fortemente con sé stessa e di poter formare strutture di varie scale, da atomi a intere galassie. Sia in queste ipotesi della materia oscura corpuscolare, sia in certe alternative ondulatorie (come la materia oscura ondulatoria proposta da Lam Hui,[60] e altri fisici,[61] o la materia oscura di campo scalare)[62] è presente la cosiddetta auto-interazione (self-interaction), cosa che le permetterebbe di auto-organizzarsi e formare strutture e sistemi complessi seguendo il classico principio dell’ordine spontaneo.
Le strutture dissipative sono quei sistemi (spontanei, naturali o artificiali) che dissipano l’energia di un sistema, aderendo alle leggi della termodinamica fuori-equilibrio, piuttosto che a quelle della termodinamica classica.[63] Ilya Prigogine ricevette il Premio Nobel in Chimica per aver scoperto e definito questo fenomeno e per averlo collegato alla termodinamica fuori-equilibrio. Queste strutture dissipative sono indissolubilmente legate ai sistemi auto-organizzanti, con una causalità diretta che connette senza eccezioni la diminuzione dell’entropia con l’auto-organizzazione della materia.[64] Se la materia oscura (o la gravità stessa nei casi MOND, di trascinamento dello spaziotempo, TeVes, STVG, e altre)[65] è sintropica, dovremmo essere in grado di individuare segni di inversione temporale su scale cosmologiche, proprio come in biologia.
Secondo certe ipotesi, in effetti, sembra che i tachioni (e in particolare il loro campo scalare tachionico) coesistano con qualsiasi altro campo barionico o non barionico (rispettivamente, materia ordinaria e non ordinaria)[66] e che addirittura contribuiscano notevolmente alla densità energetica dell’universo, coadiuvando la formazione delle strutture cosmologiche su larga scala.[67] Il fisico italiano Erasmo Recami ha fornito svariate evidenze teoriche e sperimentali dell’esistenza di strutture a forma di X al centro delle galassie, nella fisica dello stato solido e in molti altri sistemi fisici, la quale rappresenterebbe una traccia della presenza di dinamiche tachioniche.[68]
Secondo altre teorie inoltre, un campo tachionico si condensa nelle particelle di materia oscura fredda, in un processo anticipato convergente che in ultima istanza coinvolge la materia ordinaria.[69] Nell’ipotesi del meccanismo di Higgs in cui il “bosone di Dio” crea la massa di alcune particelle, uno dei processi coinvolti viene chiamato condensazione tachionica.
A livello termodinamico, l’entropia non è solo una misura astratta dell’ordine e dell’informazione di un sistema. Al contrario è un valore attivo che spesso può dare origine persino a delle vere e proprie forze entropiche. Negli ultimi anni è stato proposta l’ipotesi che molte forze conosciute, inclusa la gravità, la forza nucleare debole e quella forte, siano in verità fenomeni emergenti dall’entropia.[70] Una delle variazioni su questo tema riprende la convinzione di Keplero che i campi morfogenetici (solitamente noti e usati in embriologia e biologia molecolare) possano contribuire al mantenimento della simmetria dei fiocchi di neve. La stessa idea viene applicata oggi alle galassie e al DNA, in cui per il mantenimento della loro morfologia caratteristica e dell’informazione strutturale relativa, si genererebbero delle forze entropiche aggiuntive reali, che andrebbero a contribuire al massiccio movimento tipico di questi mastodontici oggetti celesti, andando tra l’altro ad eliminare la necessità della materia oscura.[71]
Questi campi morfogenetici galattici sono aree che si estendono ben al di là dei limiti spaziali della velocità della luce. In relazione a fenomeni come la coerenza di spin e moto tra galassie lontane, si potrebbe trovare una spiegazione radicata nelle condizioni iniziali dell’universo quando lo spazio era condensato in un unico uovo cosmico compatto (e dunque la polarizzazione e il momento angolare causati dalle fluttuazioni quantistiche dello spazio poco dopo il Big Bang, sono rimasti iscritti nella sua geometria anche dopo l’inflazione e l’espansione cosmiche).[72] Ma per quanto riguarda il bilancio entropico delle galassie, del loro comportamento e della loro forma, la questione risulta ben diversa. Secondo la scienza di Kozyrev e Fantappiè, questi campi sono di natura tachionica e costituiscono un meccanismo di feedback efficiente ed economico per l’ordinamento e l’organizzazione del cosmo e il costante mantenimento della sua forma e attività, oltre i limiti delle distanze. Se questi meccanismi di feedback sono attivi non solo su scala quantistica ma anche su scale cosmologiche e attraverso il Tempo, creerebbero una serie di curve temporali chiuse o loop causali funzionali atti a mantenere intatta la struttura cosmica. Sia che si tratti di curve temporali sia di tachioni, sembra che esista un qualche congegno all’opera nell’universo che mette in comunicazione il passato, il presente e il futuro per offrire un passaggio prediletto all’informazione, così che essa formi e informi gli ambienti, i processi e i sistemi capaci di soddisfare tutti i presupposti necessari alla nascita di soggetti viventi.
È possibile che lo stesso meccanismo che forma le strutture galattiche ed extragalattiche sia alla base anche dei processi di strutturazione della materia su scale molecolari e biologiche? La gravità in effetti, sembra ricoprire un ruolo fondamentale nell’evoluzione degli esseri viventi, nella strutturazione dei loro corpi, la regolazione delle funzioni biologiche e persino nelle funzioni cognitive e psicologiche.[73] Se gli esseri viventi sono ricettori magnetici e gravitazionali risultano dunque ovvie le ripercussioni psichiche e fisiologiche dei segnali gravitazionali e torsionali provenienti dallo spazio profondo, che entrano nella biosfera e vanno ad influenzare tanto la vita quotidiana quanto l’andamento delle specie terrestri.
Prendiamo ad esempio gli alberi: essi forniscono l’ingrediente fondamentale per la sopravvivenza della Vita sul “nostro” pianeta. Gli alberi esibiscono Gravitropismo (orientamento della crescita in un campo gravitazionale), ovvero sono sensibili (e guidati) a livello “anatomico” e cellulare, dal campo geogravitazionale. Charles Darwin identificò due processi gravitropici, uno positivo (nella direzione dell’attrazione terrestre) e uno negativo (nella direzione opposta, ovvero verso il cielo, cioè verso il sole).[74] Il gravitropismo e il fototropismo sono due fenomeni distinti, ma in realtà profondamente sinergici, dato che il primo stabilisce la direzionalità generale della crescita di una pianta e il secondo ne guida il verso nei confronti della nostra stella e la sua luce vitale. Questa relazione permette alle piante di elevarsi da terra, assorbire i raggi solari, eseguire la fotosintesi e infine creare e mantenere l’atmosfera terrestre, attiva e salubre. Senz’altro questa cooperazione tra gravità e biologia può essere interpretata come il risultato di un processo evolutivo casuale, ma è difficile ignorarne la profonda funzionalità, risultante nella cura costante per il benessere degli esseri viventi e della biosfera intera. In un certo senso la Gravità permette alla Terra di ospitare la Vita e la Vita permette alla Geosfera di mutarsi in Biosfera. Questa, in definitiva, è la base del principio Antropico, che nonostante l’inadeguatezza del nome, sta a significare che l’universo e le sue leggi (Costante di struttura fine), sono precisamente calibrate per permettere alla Vita come la conosciamo di emergere, evolvere e giungere fino a noi. Nel contesto di questo scritto è importante far notare che alcuni fisici hanno analizzato le implicazioni teleologiche ed eutassiologiche del Principio Antropico.[75]
La relazione tra la forme delle piante e la geometria del campo gravitazionale è sottile, ma estremamente importante. Orvin E. Wagner, un fisico dell’Oregon, studia il gravitropismo vegetale dal punto di vista della meccanica ondulatorio da lui individuata nella crescita morfologica delle piante. Secondo le sue scoperte, sembra infatti che molte specie vegetali utilizzano onde stazionarie longitudinali (in principio le identificò semplicemente come onde quantistiche macroscopiche) per crescere e sviluppare le proprie strutture biologiche (spaziatura di rami e foglie, crescita interna, morfologia, ecc).[76] Wagner ha ricavato molte delle caratteristiche di queste onde, comprese lunghezze d’onda, frequenze e velocità,[77] identificandole come onde inestricabilmente connesse alla geometria del campo gravitazionale terrestre. La tesi di Wagner è che queste onde sono evidenza della controparte quantistica della gravità e che ciò coincida con quella che viene comunemente identificata come materia oscura.[78] Se guardiamo questa scoperta alla luce delle ipotesi del vuoto superfluido, dello spaziotempo come rete neurale,[79] dei suoi comportamenti cibernetici e della sua memoria gravitazionale integrata,[80] tutto diventa più chiaro e plausibile. Non ci stupiamo più delle tendenze intelligenti della materia (anche dove non c’è un cervello ad ospitare la coscienza)[81] né dell’emergenza spontanea della Vita e delle sue somiglianze con il resto dei fenomeni ordinati nel cosmo, come i frattali degli alberi e quelli dei filamenti galattici.[82] Non ci stupiamo più se le stelle si muovono a stormo all’interno dell’alone di materia oscura della Galassia:[83] il loro movimento non è “simile” a quello degli uccelli, di altri sciami viventi e ai superfluidi, solo perché viene descritto dalle stesse equazioni matematiche. È vero invece esattamente il contrario: usiamo le stesse equazioni, perché alla base c’è un solo unico fenomeno. Tutto è guidato dal comportamento sintropico/entropico del vuoto superfluido.
Superconduzione biologica
Il Prof Giorgio Sangiovanni dell’Istituto di Fisica Teorica e Astrofisica dell’Università di Würzburg, assieme ai colleghi Alessandro Toschi, Andreas Hausoel e Michael Karolak ha fatto una scoperta strabiliante sugli elementi presenti nel nucleo terrestre alle condizioni fisiche lì presenti. Il nickel e il ferro presenti nel nucleo esibiscono comportamenti quantistici di elevata correlazione tra gli elettroni dei due elementi, coerenza geometria ed emissioni magnetiche.[84] Questi sono tutti elementi presenti nella superconduttività e anche se per ora il team di Sangiovanni e Toschi non ha calcolato la conduttività elettrica di questi elementi alle temperature e pressioni del centro della Terra, noi sospettiamo che troveranno risultati molto vicini alla superconduttività. In un’intervista, Sangiovanni ci ricorda che i modelli sul cuore terrestre sono contraddittori e non universalmente accettati. Lo stesso vale per tutti gli altri pianeti e soprattutto per il modello di origine del loro campo magnetico, su cui la comunità scientifica è tutt’altro che d’accordo.[85]
Il Prof. Martin Tajmar e il Prof. Eugene Podkletnov hanno dimostrato l’esistenza di una connessione sconosciuta tra il fenomeno della superconduzione e la gravità, con i famosi esperimenti sugli effetti gravitazionali di schermatura e di creazione di radiazione gravitazionale usando superconduttori rotanti.[86] Nonostante le difficoltà di altri scienziati di riprodurre i loro risultati, ergo le pesanti critiche ricevute dalla società scientifica, la ricerca di fenomeni simili andrebbe incoraggiata, non oppressa e demonizzata, (così come fenomeni quali le reazioni nucleari a bassa energia come soluzione energetica del futuro). Questi risultati potrebbero essere importanti non solo per le possibili applicazioni ingegneristiche nella propulsione aerospaziale, ma anche per la comprensione della meccanica celeste sull’origine dei campi magnetici cosmici e astrofisici.
Tutti i corpi celesti ruotano. E se la superconduzione fosse all’origine sia dei campi magnetici sia dei campi gravitazionali di stelle e pianeti? Sangiovanni e Toschi in effetti non sono gli unici a procedere in questa direzione: Jerry Z. Liu dell’Università di Stanford, ha avanzato un’ipotesi alternativa sull’origine del campo magnetico terrestre (e di altri pianeti rocciosi e gassosi) che coinvolge la superconduzione: grazie alla pressione esorbitante al centro dei corpi celesti, certi materiali nel loro nucleo si trasformerebbero in superconduttori anche a temperature elevate, dando così origine al campo magnetico del pianeta.[87] Altri ricercatori hanno formulato indipendentemente la stessa ipotesi.[88] Questo d’altronde è stato già dimostrato in casi diversi con altri elementi, raggiungendo la superconduttività proprio a pressioni simili a quelle del nucleo terrestre, ma a temperature equivalenti a un giorno d’autunno.[89] I diamanti ad esempio possono diventare superconduttivi.[90] È interessante vedere che certe nane bianche, uno stadio evolutivo di tutte le stelle (incluso il Sole nel futuro) contengono una forma di carbonio cristallizzato, ovvero, diamante, quando raggiungono temperature particolarmente basse.[91] La stella BPM 37093 ad esempio è stata stimata intorno ai 10 miliardi di triliardi di triliardi di carati.[92] L’esopianeta 55 Cancri-e è invece uno dei candidati come Pianeta di Carbonio,[93] molti dei quali sarebbero proprio in forma di diamante solido.[94] L’idrogeno metallico è una fase dell’elemento idrogeno che si pensa sia presente al centro di Giove, Saturno e molti esopianeti e che possa esibire comportamenti superconduttivi, superfluidi e persino supersolidi.[95] Lo scienziato statistico Luigi De Cesare ha raccolto molte altre circostanze astrofisiche in cui si pensa la superconduttività possa essere presente.[96]
La superconduttività non è solo un ottimo produttore di campi magnetici stabili e forti (grazie all’effetto Meissner) ma è anche ottima per misurare campi magnetici esterni. Strumenti come lo SQUID per misurare ad esempio i campi elettromagnetici del cuore, del cervello o dello stomaco,[97] sono le tecnologie più sensibili ai campi magnetici a nostra disposizione e sono basati proprio sulla superconduzione e sulle giunzioni di Josephson. Gli SQUID vengono usati persino in un esperimento per rilevare una delle particelle candidate alla materia oscura fredda.[98]
Esperimenti neuroscientifici recenti stanno dimostrando che l’essere umano possiede una sensibilità inconscia al campo magnetico terrestre e alle sue variazioni, capacità ereditata probabilmente dai nostri antenati preistorici.[99] Addirittura dei neuroscienziati del MIT hanno recentemente dimostrato come degli esseri umani sottoposti per un certo periodo a dei campi magnetici costanti possano evidenziare cambiamenti nel loro giudizio e senso morale.[100] Da un punto di vista evolutivo, questo è un dato importantissimo per la conservazione della specie, per l’istinto di sopravvivenza e tutte le altre caratteristiche individuali e sociali della selezione naturale!
“La mia domanda primaria è: l’elettromagnetismo omopolare si riferisce in proporzione alla mente umana nello stesso modo in cui la geomagnetobiologia si riferisce a tutti i processi viventi? Questa domanda è di vasta portata, perché implica che i cicli di cambiamenti assiomatici della mente umana e del campo magnetico della Galassia siano risonanti con i cicli del campo magnetico terrestre, nell’ottica dell’idea sviluppata da Alexandr P. Dubrov nel 1978. Il libro ‘il campo geomagnetico e la vita’ costringe il lettore a indagare i ritmi circadiani solo per scoprire che il campo geomagnetico esercita un potente controllo sull’evoluzione di tutte le specie viventi, compresi gli esseri umani.
Tuttavia, il mio scopo, qui, non è quello di indagare le relazioni fisiologiche tra il campo geomagnetico e l’attività cerebrale, ma di indagare la correlazione epistemologica tra l’azione fisica del primo e la capacità che la mente umana ha di incrementare la densità del flusso energetico del proprio potenziale.”[101]
Il meccanismo della percezione magnetica (Magnetoricezione) negli esseri umani e in molti altri animali e l’effetto sul comportamento, sono ancora sconosciuti e le ipotesi sono svariate e molto diverse tra loro.[102] Alcune ricerche però ci suggeriscono che la risposta potrebbe nascondersi nella presenza di superconduttività nei nostri corpi.
“Un resoconto dettagliato di tutti gli aspetti della superconduttività è dato in diverse importanti monografie. Per la nostra discussione è più fondamentale e importante che, seguendo i calcoli teorici, la superconduttività può verificarsi in materiali organici e in oggetti biologici. Questi studi sono stati sottoposti ad una attenta critica, ma la superconduttività biologica è ancora considerata solo come una possibilità tra i geomagnetobiologi.
“Qual è la prova a sostegno della biosuperconduttività e perché questa ipotesi è così attraente per i geomagnetobiologi? In primo luogo, vi sono motivi teorici per ritenere che la superconduttività può, in linea di principio, avvenire a temperature elevate, inoltre, vi è evidenza sperimentale della presenza di superconduttività in pellicole sottili di materiali inorganici a temperatura ambiente e in molecole organiche di tipo acido biliare. Un’ulteriore prova della possibile esistenza della superconduttività biologica è la superconduttività recentemente scoperta in una nuova classe di sottili pellicole biomolecolari stratificate – composte da un metallo e un semiconduttore separati da molecole organiche. Geballe riferisce che la loro struttura è quasi un analogo perfetto di quella delle membrane molecolari. Le strutture stratificate di queste membrane sono un elemento fondamentale negli oggetti biologici, e i lipidi in essi contenuti, assieme con molecole proteiche e acqua, giocano un ruolo determinante. È stato suggerito che la presenza di molecole di colesterolo nelle membrane delle cellule nervose possa essere alla base della superconduttività biologica nei processi che si verificano nei nervi. (…).
“È stato riportato che le relazioni tra le temperature disponibili di alcuni processi nei nervi e nelle cellule viventi indicano una transizione elettro-ionica superconduttiva tipica delle coppie di elettroni in un superconduttore. In questi processi si ottengono dei coefficienti di temperatura negativi. (…)
“Ci sono anche delle obiezioni avanzate contro l’ipotesi della superconduttività biologica di cui è opportuno discutere. Innanzitutto l’effetto di un campo magnetico sulle correnti di Josephson è lo stesso, indipendentemente dalla direzione (polarità), e quindi il loro uso in orientamento rispetto al campo geogravitomagnetico è chiaro. Non c’è contraddizione qui, tuttavia, dal momento che si osserva un effetto simile nelle risposte degli organismi viventi, per esempio, i pesci o uccelli che fanno eguale uso di entrambi i poli geomagnetici per orientarsi nello spazio. In secondo luogo, la superconduttività è accompagnata da un forte effetto anche nella temperatura, e può avvenire o a temperature molto basse o quando altre condizioni fisiche sono soddisfatte.
“È la prima di queste condizioni osservata negli organismi viventi? Sì lo è, ma in circostanze molto specifiche. È un dato di fatto, come ci hanno dimostrato le indagini sulla termodinamica biologica, che nei processi interni delle cellule adibite al metabolismo non viene generato calore, quindi l’entropia non aumenta. Ciò è dovuto al fatto che la cellula ha un unico meccanismo di rimozione del calore, che coinvolge continue transizioni micro-fasiche di acqua intracellulare e di proteine che passano dallo stato liquido a quello cristallino.[103] La loro interazione cellulare e l’interdipendenza delle transizioni “liquido-cristallo” (stato disordinato-superordinato) costituiscono un unico meccanismo per la creazione di neghentropia nella materia vivente. Trincher afferma direttamente che ‘l’acqua all’interno della cellula è in uno stato di ordine massimo, solitamente ottenibile nei sistemi non viventi solo a temperature prossime allo zero assoluto’.”[104]
Come sappiamo, presso lo zero assoluto la natura si comporta in modo completamente diverso. La fisica delle bassissime temperature è una delle aree scientifiche più fertili, stimolanti e affascinanti, perché evidenzia in maniera così plateale la natura quantistica della materia.
“‘La Termodinamica è stata progettata per grandi cose’, dice Janet Anders, un fisico teorico presso l’Università di Exeter in Inghilterra. ‘Non abbiamo ancora davvero integrato la termodinamica con la meccanica quantistica.’”[105]
Si può addirittura superare il limite minimo dello zero assoluto, raggiungendo misure di temperatura negativa! Oggetti con temperature negative si comportano ovviamente in modo ancora più impensabile. Se solitamente un oggetto caldo cede calore agli oggetti più freddi intorno a lui, fino al raggiungimento omeostatico di una gradazione comune, a temperature negative assistiamo a un’inversione del passaggio di energia: quelli a temperatura negativa sono sempre più caldi di quelli con temperature positive.
Un’altra implicazione delle temperature negative coinvolge l’entropia. Negli oggetti a energia positiva vediamo l’entropia aumentare, il che fa sì che il sistema si comporti in modo più caotico. Quando invece oggetti con temperature negative rilasciano energia, si può effettivamente verificare un assorbimento di entropia.[106]
Fu Rudolf Clausius ad introdurre il concetto di entropia,[107] per descrivere il grado di dispersione delle molecole e quindi l’effetto del calore come tendenza ad aumentare il disordine. Lavorando però sulla teoria meccanica del calore, egli gettò le basi per la formulazione del secondo principio della termodinamica postulando l’impossibilità del passaggio spontaneo del calore da un corpo freddo a un corpo caldo.
Abbiamo visto però che a temperature negative un corpo ultrafreddo inizia effettivamente a rilasciare energia, assorbendo entropia! Cosa significa questo, che la seconda legge della termodinamica è sbagliata? Nient’affatto, ci indica semplicemente la sua incompletezza, come dovrebbe esser considerato normale per teorie così vecchie, precedenti addirittura alla meccanica quantistica e alla ricerca odierna per una nuova fisica unificata.
“Quindi, se si adottano come base i nuovi concetti termodinamici avanzati da Trincher e le nuove ricerche sulle temperature negative, dobbiamo supporre o che i processi biologici avvengono, per quanto paradossale possa sembrare, a temperature negative molto elevate, o che nei sistemi viventi, per il funzionamento di un meccanismo speciale di azione del campo biogravitazionale, che crea condizioni specifiche, ci sono effetti dipendenti dalla superconduttività biologica. Questo non si ottiene tramite l’uso di una qualche sofisticata tecnica criogenica, ma mediante speciali processi all’interno delle molecole biologiche, la cui funzione è basata su leggi specifiche della materia vivente, che speriamo la scienza comprenderà presto.
L’accettazione della superconduzione biologica apre percorsi per la soluzione di molti quesiti fondamentali in biologia, tra cui l’ipersensibilità dei soggetti biologici al campo geomagnetico. (…) Tuttavia, nel discutere l’’ipersensibilità dell’uomo ai campi magnetici, sottolineiamo l’attuale conoscenza dell’aspetto qualitativo della differenza tra la superconduttività biologica e quella fisica ordinaria, di fondamentale importanza. I ricercatori che nel loro lavoro appoggiano un possibile ruolo della superconduttività nella rilevazione del Campo Geomagnetico da parte dell’uomo e di altri organismi fanno un’omissione apparentemente leggera, ma in definitiva molto significativa. Nel loro articolo non sottolineano che il fenomeno in esame può essere chiamato ‘superconduttività’ solo per analogia. Infatti, nel caso della superconduttività biologica tutte le caratteristiche quantistiche interessanti del fenomeno hanno una base completamente diversa dalla superconduttività nota in fisica.
Il fatto è che la la biosuperconduzione avviene nelle condizioni di un campo conformazionale speciale che noi chiamiamo biogravitazione. La presenza di tale campo è una delle condizioni per cui la biosuperconduzione può verificarsi nelle cellule viventi e nelle loro membrane.
Non si deve dedurre, tuttavia, che la superconduttività biologica viene compiuta con facilità e semplicità dall’organismo vivente. Infatti, per la creazione della superconduttività biologica e per il suo mantenimento al livello richiesto, l’organismo paga un prezzo molto alto: la vita delle cellule stesse. La breve durata della vita del singolo è un prezzo inestimabile per possedere effetti di super-stato come la biogravitazione, la biosuperconduzione, il bioplasma, ecc..”[108]
“L’organismo umano mantiene l’omeostasi termica del suo corpo con grande precisione nel range 36,4-36,8° C. Deviazioni apparentemente insignificanti da questi valori di + – 1-2° C ci fanno ammalare. L’organismo mantiene con cura e precisione la temperatura critica (Tcrit), per la superconduttività biologica. L’organismo reagisce con eguale sensibilità a una variazione nel campo magnetico esterno. Il livello di questo campo, come sappiamo, è di 0,5 Oe, e dei grandi cambiamenti in questa forza (riduzione, incremento, inversi) portano alla degli organismi viventi se i meccanismi di omeostasi biomagnetica non riescono a compensare questi cambiamenti. In questo modo probabilmente gli oggetti biologici hanno un sistema di omeostasi biomagnetica il cui scopo è anche quello di mantenere il livello della superconduttività biologica quando si verificano dei cambiamenti improvvisi nel Campo Geomagnetico. Pertanto, lo studio dei campi magnetici intrinseci di oggetti biologici meritano la massima attenzione dei geomagnetobiologi, essendo la chiave di molti enigmi dell’organismo vivente. Nei secoli XVII e XVIII naturalmente l’indagine su questo argomento era inadeguata, a causa del basso livello di sviluppo della scienza fisica nel suo complesso, ma i concetti principali delle ‘scienze del magnetismo animale’,[109] ricavati empiricamente, erano veri, comprese le polarità ‘magnetiche’ delle parti del corpo umano.”[110]
“Dato l’elevato grado di organizzazione e di coerenza cellulare interna, e la struttura o reticolo in qualche modo elastico o flessibile, e carico di questo sistema, un certo flusso o bio-corrente o forza vitale se si vuole, può essere visto fluire attraverso questo biosistema lungo delle linee di forze. E ‘già noto che la melanina ha proprietà semiconduttrici (Barr 1983). Essa risponde ad un campo elettrico critico applicato, che ne modifica la conduttività. È interessante notare che questa corrente, informata da alcune caratteristiche particolari dei polimeri della molecola melanina, ha una certa affinità che riteniamo essere il processo o fenomeno della superconduttività. Tuttavia, a differenza delle manifestazioni più conosciute attualmente della superconduttività, questo modulo può operare a temperatura ambiente o fisiologico e sarebbe inteso come una forma di superconduttività organica o biologica (Little, 1965; Langone 1989; Cope 1979; 1980; 1981). La melanina come detto sopra è nota per essere un semiconduttore. I dati attuali suggeriscono che in determinate condizioni la melanina possa essere un superconduttore organico, anche a temperatura ambiente.[111]
Fenomeni simili sono già stati osservati in altri sistemi biologici, ad esempio da Herbert Fröhlich, il quale delineò per primo il concetto, ancora controverso, di “coerenza di Fröhlich” o Condensato di Fröhlich. In parole povere, si tratta di superfluidi e superconduttori a temperature ambiente in una perenne condizione di squilibrio termodinamico, che coinvolge la condensazione di quasi-particelle in relazione alla bioelettrodinamica dei corpi degli esseri viventi.[112] Secondo Emilio Del Giudice, Giuseppe Vitiello, Giuliano Preparata e altri studiosi di coerenza quantistica in biologia, questi effetti sarebbero giustificabili grazie ai complessi comportamenti elettrodinamici dell’acqua di cui gli esseri viventi sono composti in grandi percentuali, e alla strutturazione nanometrica dell’acqua in fasi ultra-ordinate.[113]
“Miller (1991) indicò alcuni lavori sperimentali che trattano misure magnetiche di mezzi biologici e organici, come la presenza di domìni superconduttivi molecolari o subcellulari. Annotiamo anche gli esperimenti di Ahmed et al. (1975), che misurarono la suscettibilità diamagnetica a soluzioni deboli di enzimi lisozima in un campo magnetico statico di 40-200 mt. La variazione della suscettibilità al campo magnetico, la temperatura e la concentrazione dell’enzima si comportavano coinvolgendo multiple bande. Un picco massimo di suscettibilità venne osservato nella regione di 60 mT, tale che la suscettibilità di ogni molecola eccedeva i valori normali di un fattore di più di mille. Gli autori proposero una spiegazione in termini di domìni di superconduttività, coinvolgendo l’interruzione della superconduttività con un campo magnetico più forte. Del Giudice et al. (1989) assumono che le proprietà delle giunzioni di Josephson sono inerenti la membrana biologica che separa due nuove cellule, non appena la cellula iniziale subisce un processo di mitosi. L’autore ipotizza che i fenomeni di tipo Josephson potrebbero verificarsi non solo nelle giunzioni superconduttrici, ma anche in un caso più generale – ai confini tra le fasi di uno stato correlato. Il ruolo delle coppie di elettroni sarà poi interpretato da quasi-particelle – portatrici di correlazione, come ad esempio dei bosoni di eccitazioni coerenti di dipoli molecolari nel modello di Frohlich. Mettiamo da parte le idee esoteriche e consideriamo gli esperimenti descritti in Del Giudice et. al. (1989). Secondo gli autori, queste verifiche supportano l’esistenza della superconduttività, o altri simili stati quantistici macroscopici, in un tessuto biologico. (…) L’esperimento in esame e gli effetti Josephson sembrano però possedere solo una somiglianza esteriore, piuttosto che un’uniformità delle cause. La superconduttività biologica resta ancora un’ipotesi marginale in magnetobiologia. Pur restando di grande interesse, non ha ancora una giustificazione teorica e sperimentale affidabile.”[114]
Come già detto in precedenza, tutte le teorie della superconduzione (inclusa quella biologica) necessitano ora più che mai di una teoria madre che le unifichi sotto uno stesso ombrello di appartenenza. Altrimenti, la scienza e il resto della società umana continueranno a vagare senza meta, errando tra le centinaia di teorie dispersive e contraddittorie del panorama scientifico moderno. Ormai risulta chiaro che una vera Teoria del Tutto, non può riguardare solo la Fisica ma dovrà doverosamente includere anche tutte le questioni irrisolte sulla biologia e sulla coscienza.
L’idea che la forza della gravità e dell’elettromagnetismo, se unificate da un punto di vista termodinamico e temporale, conducano a dei risultati che sembrano indicare naturalmente la presenza insita e l’emergenza spontanea di comportamenti intelligenti e auto-organizzanti, è molto allettante. Se consideriamo il vuoto superfluido come una teoria dello spaziotempo, ci rendiamo conto che tutto segue le stesse identiche dinamiche, inclusa la gravità, le forze entropiche e quelle sintropiche che animano gli esseri viventi. Quando Herbert Fröhlich, Emilio del Giudice, Giuliano Preparata e altri avanzarono le loro ipotesi e i loro esperimenti su condensati e superconduttori biologici a temperatura ambiente, la comunità scientifica diede loro contro a dismisura. Presumibilmente, questo avvenne perché entità analoghe, come ad esempio gli Umori biologici,[115] lo Pneuma,[116] la Vis viva,[117] l’Élan vital,[118] il Prana,[119] il Qi,[120] il Mana, [121] ecc esistono da centinaia (se non migliaia) di anni e le loro teorie andrebbero a validare concetti che invece sono generalmente considerati nient’altro che come reliquie storiche e “fossili scientifici”. Questi fluidi super non sono una forza mistica e sconosciuta (come quelle che la scienza ufficiale invece tenta spesso di introdurre in fisica con le sue quinte forze, in riparazione dei suoi misteri irrisolti ed equazioni malfunzionanti), bensì null’altro che l’aspetto dinamico della gravità, lo spaziotempo superfluido che grazie ai suoi programmi cibernetici e frattali, organizza il cosmo secondo il suo principio unico e unificante, crea la vita e orienta i corpi celesti sui loro binari.
L’ispirazione, lo scopo e la speranza di questo articolo è stato integrare gli aspetti retrocausali, teleonomici e cibernetici del Tempo, che contribuiscono attivamente all’organizzazione del cosmo dagli astri alle cellule, dalle stelle di neutroni ai neuroni, dai buchi neri agli sciami che danzano. Una futura continuazione di questo scritto affronterà ancora più nel particolare le dinamiche teleonomiche e retrocausali dei sistemi biologici e della loro evoluzione.
BOX – nematicità elettronica e frattali
I professori David Hawthorn e Michel Gingras, il dottorando Andrew Achkar e il Dr. Zhihao Hao hanno sperimentalmente dimostrato presso il Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Waterloo che le nuvole di elettroni nei materiali superconduttori sono in grado di allinearsi improvvisamente in un ordine direzionale chiamato nematicità. Questo termine si riferisce comunemente a quando i cristalli liquidi si allineano spontaneamente sotto un campo elettrico, negli schermi a cristalli liquidi. Nel caso dei superconduttori, sono gli orbitali elettronici che entrano in stato nematico non appena la temperatura scende sotto un punto critico. La nematicità elettronica accade quando orbitali elettronici aderiscono come una serie di aste – rompendo la propria simmetria unidirezionale e distaccandola dalla simmetria della struttura cristallina. La nematicità è una misura di allineamento importante per descrivere il comportamento di cristalli liquidi, i materiali magnetici esotici e alcuni superconduttori ad alta temperatura.
“È diventato evidente negli ultimi anni che gli elettroni coinvolti nella superconduttività possono formare pattern, strisce o scacchiere, mostrando differenti simmetrie – allineate preferenzialmente lungo una direzione”, dice il professor Hawthorn. “Questi pattern e queste simmetrie hanno conseguenze importanti per la superconduttività – possono competere, convivere o forse anche migliorare la superconduttività”.
La nematicità elettronica viene considerata una caratteristica universale dei cuprati (ceramiche speciali al rame) superconduttivi ad alta temperatura. Inoltre, la superconduttività di certi materiali è stata associata con la struttura frattale degli elettroni nematici, caratteristica che sembra incrementare a priori la superconduzione del materiale. Le strutture frattali sono presenti su tutte le scale in tutto l’universo. Significa forse che potremmo trovare tracce di superconduzione altrove nel cosmo grazie alla caratteristica frattale della materia e dello spaziotempo stesso?
Note
[1] Paolo Renati, scienziato e ingegnere dei materiali, www.paolorenati.com/cosa-gia-sappiamo-oggi-dalla-fisica/
[2] https://it.wikipedia.org/wiki/Ipotesi_Gaia
[3] www.scientificamerican.com/article/strange-but-true-largest-organism-is-fungus/; www.bbc.com/earth/story/20141111-plants-have-a-hidden-internet
[4] https://en.wikipedia.org/wiki/Pando_(tree)
[5] https://en.wikipedia.org/wiki/Superorganism#Concept
[6] www.quantumbionet.org/admin/files/RomaIII_RA.pdf; Leonardo Chiatti, Un nuovo concetto di archetipo nella fisica della auto-organizzazione, 5. Possibili verifiche sperimentali, Laboratorio di Fisica Medica AUSL VT, Gabinetto Viesseux di Palazzo Strozzi in Firenze e Università di Roma III, Dipartimento di Ingegneria.
[7] www.repubblica.it/2008/02/sezioni/scienza_e_tecnologia/stormi-studio/stormi-studio/stormi-studio.html
[8] www.levysoft.it/archivio/2008/02/13/le-dinamiche-della-blogosfera-e-gli-stormi-degli-uccelli-teoria-personale-su-come-le-blog-molecole-possono-spiegare-fenomeni-come-i-meme-e-la-diffusione-esponenziale-dei-servizi-web-20/
[9] www.flock.co/; www.wikiwand.com/en/Flock_(web_browser)
[10] https://it.wikipedia.org/wiki/Formazione_a_sciame
[11] www.nature.com/news/the-physics-of-life-1.19105; www.kitp.ucsb.edu/activities/bioacter14
[12] www.repubblica.it/2008/02/sezioni/scienza_e_tecnologia/stormi-studio/stormi-studio/stormi-studio.html
[13] Ibidem.
[14] https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4173114/; https://www.sciencemag.org/news/2014/07/how-bird-flocks-are-liquid-helium; https://www.phys.uniroma1.it/fisica/archivionotizie/stormi-superfluidi-e-sciami-critici
[15] https://en.wikipedia.org/wiki/Multiple_discovery;
[16] https://en.wikipedia.org/wiki/Superfluidity#Superfluids_in_astrophysics
[17] http://www.popsci.com/article/science/weird-ways-superfluid-helium
[18] www.whyfiles.org/shorties/166bird_wing/; www.theartofnature.org/id20.html
[19] http://theartofnature.org/id20.html
[20] https://en.wikipedia.org/wiki/Bird_migration#Historical_views; https://en.wikipedia.org/wiki/We,_the_Navigators#Part_4_-_Expanded_target_landfall_and_position
[21] www.history.ubc.ca/documents/Collectivism.pdf; www.history.ubc.ca/sites/default/files/biblio/uploads/Create%20Biblio/1999quasiparticles.pdf
[22] https://en.wikipedia.org/wiki/Integral_theory_(Ken_Wilber); in italiano: https://it.wikipedia.org/wiki/Teoria_integrale;
[23] www.fisicamente.net/FISICA_1/index-1790.pdf
[24] https://www.nature.com/articles/s41567-020-0886-9
[25] https://link.springer.com/article/10.1007/BF02186256; https://philarchive.org/archive/STEDTS-2; https://arxiv.org/abs/1707.00693
https://www.scientificamerican.com/article/strange-superconductor-sends-electrons-both-ways/;
https://www.sciencedaily.com/releases/2015/02/150209083011.htm;
[26] www.wikiwand.com/en/Superconductivity#/Zero_electrical_DC_resistance
[27] www.en.wikipedia.org/wiki/Dual_superconductor_model
[28] www.qudev.ethz.ch/content/courses/phys4/studentspresentations/supercond/Ford_The_rise_of_SC_6_7.pdf
[29] Wikipedia, Dual superconductor model, Ibidem, #Overview
[30] https://en.wikipedia.org/wiki/High-temperature_superconductivity#Ongoing_research; https://en.wikipedia.org/wiki/Room-temperature_superconductor#Theories
[31] https://en.wikipedia.org/wiki/Superconductivity#High-temperature_superconductivity
[32] https://arxiv.org/abs/cond-mat/0504019; https://arxiv.org/abs/2011.14343; https://arxiv.org/abs/1305.0845; https://www.newscientist.com/article/mg18624984-400-superconductors-have-no-need-to-be-negative/; https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0921453418300133; https://uni-tuebingen.de/en/faculties/faculty-of-science/departments/physics/institutes/astronomy-astrophysics/theoretical-astrophysics/research/2013/superconducting-neutron-stars/
[33] https://arxiv.org/abs/1709.10340; https://www.nature.com/articles/224673a0; https://www.forbes.com/sites/briankoberlein/2016/03/28/the-quantum-fluid-inside-neutron-stars/?sh=4f95a7c856be
[34] https://arxiv.org/abs/2011.14343
[35] https://en.wikipedia.org/wiki/Nuclear_pasta#Phases
[36] https://www.sciencealert.com/scientists-have-found-a-structural-similarity-between-human-cells-and-neutron-stars; https://www.newscientist.com/article/2111289-pasta-spirals-link-neutron-stars-and-the-machinery-of-your-cells/
[37] https://cen.acs.org/physical-chemistry/astrochemistry/Superconductors-outer-space/98/web/2020/03
[38] https://en.wikipedia.org/wiki/Gravitoelectromagnetism#Background
[39] https://en.wikipedia.org/wiki/Gravitoelectromagnetism#Galaxy; https://en.wikipedia.org/wiki/Galaxy_rotation_curve#Alternatives_to_dark_matter
[40] Lyall Watson, Supernature, Coronet, Hodder Paperbacks Ltd., Londra, 1974, pag 22.
[41] Brown, F. A., “Persistent activity rhythms in the Oyster”, American Journal of Physiology, 178: 510, 1954.
[42] Lyall Watson, Supernature, Ibidem, pag 23-24.
[43] www.space.com/3721-world-hypothesis-cosmic-forces-control-life-earth.html; www.krepublishers.com/02-Journals/JHE/JHE-17-0-000-000-2005-Web/JHE-17-4-237-317-2005-Abst-PDF/JHE-17-4-263-276-2005-1217-Padhy-S/JHE-17-4-263-276-2005-1217-Padhy-S.pdf; www.arxiv.org/ftp/arxiv/papers/1211/1211.3962.pdf; www.news.nationalgeographic.com/2015/01/150128-big-bang-universe-supernova-astrophysics-health-space-ngbooktalk/;
[44] Ulisse Di Corpo, Conoscere il futuro per governare il presente, Syntropy Journal, 2006, 1: www.lifeenergyscience.it/italiano/2006-it-1-3.pdf; Ulisse Di Corpo, a Syntropic World Order, Syntropy Journal, 2015 (2): www.lifeenergyscience.it/english/2015-eng-2-02.pdf
[45] Frank A. Brown, Response of a living organism, under constant conditions including pressure, to a barometric-pressure-correlated cyclic external variable, Biological Bulletin, 112 : 285, 1957.
[46] Frank A. Brown, Y. H. Park, J. R. Zeno, Diurnal variation in organismic response to very weak gamma radiation, Nature 211 : 830, 1966.
[47] Malin & Finch Leaton, The solar and luni-solar variation of the geomagnetic field at Greenwich and Abinger, Observatory Bulletin of Great Britain 53:273, 1962.
[48] Lyall Watson, Supernature, Ibidem, pag 28-29.
[49] www.researchgate.net/publication/252958837_Geobiophysical_Modeling_Systems; www.maik.ru/abstract/biophys/98/biophys1074_abstract.pdf; www.mds.marshall.edu/etd/68/;
[50] www.thesis.library.caltech.edu/1365/; www.irm.umn.edu/quarterly/irmq5-3.pdf; www.onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1029/EO061i050p01209-03/abstract; www.ph.surrey.ac.uk/newsite/ugrad_uploads/House2005May03112729.pdf; www.agu.confex.com/agu/fm15/webprogram/Session8420.html; www.agu.confex.com/agu/fm15/webprogram/Session10460.html
[51] Carlo Santagata, L’unificazione dei campi elettromagnetici e gravitazionali, le onde gravitazionali, l’antigravità, Caravaggio Editore & My Book, Saggistica, pag 2-3, 2001.
[52] Wainwright, G. (2004). “Jupiter’s influence”. New Scientist. Retrieved 27 September 2007; vedi anche: www.personal.inet.fi/tiede/tilmari/sunspots.html; T. Sakurai [25], Giove; Wilson, Ian, Do periodic peaks in the planetary tidal forces acting upon the Sun influence the sunspot cycle?. 2009-10-07; (S.T. Fletcher [26]), Marte; B. Komitov [27], Saturno; A.N. Peistykh [28], Urano; (M. G. Ogurtsov [29], Nettuno e Plutone;
[53] https://en.wikipedia.org/wiki/Solar_cycle#Speculated_influence_of_the_planets
[54] Pierre Beaudry, A WORKING PAPER ON THE EPISTEMOLOGY OF GEOMAGNETOBIOLOGY, An experiment in Axiomatic Epistemology, December 14, 2014; www.amatterofmind.org/Pierres_PDFs/EPISTEMOLOGY_II/25._A_WORKING_PAPER_ON_THE_EPISTEMOLOGY_OF_GEOMAGNETOBIOLOGY.pdf
[55] https://iopscience.iop.org/article/10.1088/0004-637X/710/2/1825
[56] https://www.forbes.com/sites/startswithabang/2020/11/13/ask-ethan-did-the-universe-have-zero-entropy-at-the-big-bang/?sh=6e79a05738c0
[57] https://en.wikipedia.org/wiki/Self-organization#Cosmology
[58] https://arxiv.org/pdf/1912.06757.pdf; https://arxiv.org/abs/1809.01144; https://ui.adsabs.harvard.edu/abs/2018MNRAS.473..328D/abstract
[59] https://www.space.com/21508-dark-matter-atoms-disks.html; https://www.quantamagazine.org/deathblow-dealt-to-dark-matter-disks-20171117/
[60] https://arxiv.org/abs/2101.11735
[61] https://academic.oup.com/mnras/article-abstract/504/2/2868/6189713
[62] https://en.wikipedia.org/wiki/Scalar_field_dark_matter#Scalar_field
[63] https://en.wikipedia.org/wiki/Dissipative_system#Dissipative_structures_in_thermodynamics
[64] https://en.wikipedia.org/wiki/Ilya_Prigogine#Research
[65] https://en.wikipedia.org/wiki/Dark_matter#Alternative_hypotheses
[66] www.arxiv.org/pdf/astro-ph/0212198v2.pdf; www.arxiv.org/pdf/astro-ph/0404086.pdf
[67] Ibidem.
[68] On localized “X-shaped” superluminal solutions to Maxwell equations, E Recami – Physica A: Statistical Mechanics and its Applications, 1998; vedi anche: https://iopscience.iop.org/article/10.1088/1742-6596/196/1/012020/pdf; https://arxiv.org/pdf/1211.5716.pdf; https://cds.cern.ch/record/156056/files/cer-000067336.pdf; vedi anche: https://en.wikipedia.org/wiki/X-shaped_radio_galaxy
[69] https://arxiv.org/abs/0809.0375
[70] https://en.wikipedia.org/wiki/Entropic_force#Controversial_examples
[71] https://theconversation.com/keplers-forgotten-ideas-about-symmetry-help-explain-spiral-galaxies-without-the-need-for-dark-matter-new-research-121017
[72] https://www.space.com/37185-huge-galaxy-alignment-started-early.html
[73] https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/B9780125986557500367; https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/12678101/
[74] https://en.wikipedia.org/wiki/Gravitropism
[75] https://en.wikipedia.org/wiki/Anthropic_principle#The_Anthropic_Cosmological_Principle
[76] https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/18372728/; https://ui.adsabs.harvard.edu/abs/2002APS..APRO12013W/abstract
[77] http://www.darkmatterwaves.com/plants.html
[78] http://www.darkmatterwaves.com/Darkmatter.html; http://www.darkmatterwaves.com/references.html
[79] https://futurism.com/physicist-entire-universe-neural-network; https://arxiv.org/pdf/2008.01540.pdf
[80] https://www.space.com/gravitational-waves-memory-space-time.html
[81] https://en.wikipedia.org/wiki/Microbial_intelligence; https://en.wikipedia.org/wiki/Plant_cognition; https://www.nationalgeographic.com/science/article/life-without-brains-smart-slime-molds-plants-jellyfish-osr-science
[82] https://www.space.com/universe-pattern-fractals-cosmic-web; https://www.cnet.com/pictures/natures-patterns-golden-spirals-and-branching-fractals/12/;
[83] https://www.cnn.com/2021/01/15/world/milky-way-star-stream-scn/index.html;
[84] https://www.nature.com/articles/ncomms16062; https://gizmodo.com/quantum-mechanics-could-shake-up-our-understanding-of-e-1796883932
[85] https://phys.org/news/2017-07-quantum-mechanics-earth-core.html; vedi traduzione e approfondimenti in italiano su https://ita.sciences-world.com/quantum-mechanics-inside-earths-core-21630; https://ita.topbrainscience.com/nickel-is-crucial-earths-magnetic-field-33374
[86] https://en.wikipedia.org/wiki/Martin_Tajmar#Gravitomagnetism_research; https://en.wikipedia.org/wiki/Eugene_Podkletnov; https://en.wikipedia.org/wiki/Gravitational_shielding#Minority_views;
[87] https://cs.stanford.edu/people/zjl/pdf/geof0.pdf
[88] https://lempel.pagesperso-orange.fr/graine_supra_uk.htm;
https://space.stackexchange.com/questions/3486/can-a-planet-or-other-large-body-be-a-superconductor
[89] https://www.nytimes.com/2020/10/14/science/superconductor-room-temperature.html
[90] https://www.sciencedaily.com/releases/2020/10/201007123059.htm
[91] http://news.bbc.co.uk/2/hi/science/nature/3492919.stm; https://www.space.com/26335-coldest-white-dwarf-star-diamond.html
[92] https://it.wikipedia.org/wiki/BPM_37093
[93] https://en.wikipedia.org/wiki/55_Cancri_e#Characteristics
[94] https://en.wikipedia.org/wiki/Carbon_planet#Composition; https://en.wikipedia.org/wiki/Extraterrestrial_diamonds
[95] https://en.wikipedia.org/wiki/Metallic_hydrogen; vedi anche: https://it.wikipedia.org/wiki/Idrogeno_metallico #Superconduttività e #Astrofisica
[96] http://articles.adsabs.harvard.edu//full/1973MmSAI..44..279D/0000279.000.html
[97] https://en.wikipedia.org/wiki/SQUID#Uses
[98] Ibidem.
[99] Kärcher S.M., Fenzlaff S., Hartmann D., Nagel S.K., König P. 2, Sensory augmentation for the blind, Frontiers in human neuroscience, 2012, 6: 37-51; vedi anche: https://www.wired.it/scienza/lab/2019/03/20/umani-sesto-senso-campo-magnetico/; https://www.the-scientist.com/news-opinion/can-humans-sense-the-magnetic-field–65611; https://www.theguardian.com/science/2019/mar/18/humans-earth-magnetic-field-magnetoreception;
https://www.sciencemag.org/news/2019/03/humans-other-animals-may-sense-earth-s-magnetic-field; www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/7423208; www.wikiwand.com/en/Magnetoreception#/In_mammals; www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0003347287801057; www.nature.com/ncomms/journal/v2/n6/full/ncomms1364.html; www.embc.embs.org/files/2013/3067_FI.pdf; www.blogs.discovermagazine.com/notrocketscience/2011/06/21/humans-have-a-magnetic-sensor-in-our-eyes-but-can-we-see-magnetic-fields/#.VyK-6TCLRnJ; www.sciencedaily.com/releases/2012/04/120423184201.htm; www.science.howstuffworks.com/science-vs-myth/afterlife/ghost3.htm;
[100] www.news.mit.edu/2010/moral-control-0330
[101] Pierre Beaudry, Ibidem
[102] https://en.wikipedia.org/wiki/Magnetoreception#Proposed_mechanisms
[103] https://phys.org/news/2016-01-ice-like-phonons-liquid.html
[104] Estratto da A.P. Dubrov, Il campo geomagnetico e Vita: Geomagnetobiologia, Accademia delle Scienze dell’URSS, Northwestern University di Evanston, Illinois.
[105] www.sciencenews.org/article/ultrasmall-engines-bend-second-law-thermodynamics?tgt=more&tgt=more
[106] www.sciencemag.org/content/339/6115/52; vedi anche www.gravita-zero.org/2013/01/fisica-ottenuta-una-temperatura.html?m=1
www.lescienze.it/news/2010/02/17/news/le_proprieta_dei_gas_ultrafreddi-557085/
www.corriere.it/scienze/13_gennaio_15/sotto-zero-assoluto_a28f5cc0-5e55-11e2-8040-f298aabecc61.shtml; www.tesi.cab.unipd.it/47221/1/Garilli_Alberto.pdf
[107] www.it.wikipedia.org/wiki/Entropia#Storia_e_definizione
[108] A. Dubrov, Ibidem
[109] https://en.wikipedia.org/wiki/Animal_magnetism; https://en.wikipedia.org/wiki/Franz_Mesmer#Animal_magnetism
[110] https://en.wikipedia.org/wiki/Odic_force#History
[111] https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/733937/; https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Melanin_is_a_superconductor.png; https://www.eurekalert.org/pub_releases/2019-03/f-wcc031819.php
[112] https://en.wikipedia.org/wiki/Herbert_Fr%C3%B6hlich#Career; https://en.wikipedia.org/wiki/Bioelectrodynamics#Theories_and_Hypotheses
[113] https://m.scirp.org/papers/92815; https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/26098522/; https://www.hadoshiatsu.org/wordpress/wp-content/uploads/2018/11/Del-Giudice-E.-P-Stefanini-P.-Emergence-of-self-organization-in-aqueous-systems-and-living-matter.pdf; https://arxiv.org/pdf/1009.6014.pdf
[114] Vladimir N. Binhi, Magnetobiologia: problemi fisici sostanziali, Academic Pr, 8 marzo 2002, pp 157-158.
[115] https://it.wikipedia.org/wiki/Umore#I_quattro_umori; https://it.wikipedia.org/wiki/Eucrasia
[116] https://en.wikipedia.org/wiki/Pneuma
[117] https://en.wikipedia.org/wiki/Vis_viva
[118] https://en.wikipedia.org/wiki/%C3%89lan_vital
[119] https://en.wikipedia.org/wiki/Prana