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Categoria: Magazine

Tenet22 Visual Magazine N10

Misteri Eleusini
Il più celebre – e al contempo il più longevo – dei culti misterici dell’antichità fu quello dei Misteri Eleusini, in onore delle Due Dee, la Madre e la Figlia, Demetra e Kore-Persefone.

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I Misteri

Tutta la lunga storia dell’esperienza religiosa europea, mediterranea e vicino-orientale, sin dalle epoche più remote, è stata caratterizzata dalla presenza e dalla diffusione di culti a carattere misterico, contraddistinti in genere da un comune ordinamento, da una comune regola di base, consistente nel fatto che l’insieme delle credenze o dei fondamenti del culto, dei miti fondativi, delle pratiche religiose, e la vera natura degli insegnamenti e del messaggio rivelatorio delle Divinità dovessero essere riservati, per differenti gradi, agli Iniziati, a coloro quindi che vi venivano ammessi e che entravano così in una particolare comunità di uomini nuovi. Iniziati che si distinguevano così dai profani, da coloro che non avevano avuto accesso ai Misteri (per scelta, per impedimento o per altre ragioni di carattere giuridico o sociale), e che come tali prestavano un solenne giuramento e avevano l’obbligo di tacere, di non rivelare o profanare il segreto, che doveva rimanere ineffabile.

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Le origini e la storia dell’Eleusinitá

È corretto, sì, parlare di Misteri Eleusini, ma si dovrebbe – in senso più ampio – parlare di Eleusinità. Le radici più profonde dell’Eleusinità affondano nella cultura e nella civiltà degli antichi popoli pre-greci dello scacchiere del Mar Egeo; tutte popolazioni etnicamente affini, caratterizzate da capigliature nere e carnagione olivastra, che, fin dai tempi più remoti, abitarono le isole Cicladi, Creta, la Grecia continentale e le coste dell’Asia Minore. Popolazioni che fecero tutte parte dell’Impero cretese dei Minosse, e che avevano soprattutto due elementi che le accomunavano: il culto degli antichi Dei Titani (spodestati, secondo la tradizione ellenica, con una guerra detta Titanomachia da Zeus e dai nuovi Dei Olimpici) e la designazione delle proprie progenie per linea femminile (Matriarcato). Altra linea di fondo della loro cultura era la comune identificazione in una medesima stirpe sacrale, erede di una grandiosa precedente civiltà.

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Il significato dei Misteri e le limitazioni dei moderni storici

Sui culti misterici dell’antichità mediterranea è stato scritto e teorizzato molto, ed esiste a riguardo un vastissimo numero di studi e di saggi firmati dai più autorevoli antropologi e storici delle religioni, ma dobbiamo sottolineare come le linee guida della maggior parte di queste opere risentano di due sostanziali limitazioni. La prima di esse è costituita, nonostante l’abbondanza delle fonti classiche greche e latine in materia religiosa, dal fatto che antichi autori e cronisti come Erodoto, Pausania, Plutarco, Diodoro Siculo e Polibio, pur affrontando l’interpretazione dei miti e delle dottrine religiose, parlando di culti misterici non entrano mai nel dettaglio della ritualistica e dei contenuti e delle conoscenze iniziatiche. E se, sporadicamente, lo fanno, mantengono comunque su certi temi un atteggiamento di chiusura e riservatezza che, agli occhi profani dei nostri contemporanei, potrebbe apparire addirittura “omertoso”. Si tratta invece di un ovvio atteggiamento di rispetto, derivato soprattutto dal loro attenersi alla regola e al voto del silenzio. La maggior parte di certi autori, infatti, aveva ricevuto in prima persona un’iniziazione misterica (e in certi casi più di una), ed era quindi ben conscia del limes, della linea di confine oltre la quale non era lecito spingersi scrivendo riguardo agli Dei.

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