Sintropia e scopo in cronobiologia e in fisica termodinamica

La simmetria di una causa si conserva nel suo effetto.” Pierre Curie[1]

Prefazione

Ho chiesto al gatto nella scatola di Schroedinger se era vivo o morto. Lui mi ha risposto “non sono un gatto, sono una gallina, e ascolta bene, sono anche l’uovo. Chi viene prima l’uovo o la gallina?” Risposta: entrambi. Il vero mistero al cuore della realtà quantistica è il Tempo. Nella realtà del grande computer quantistico cosmico, la gallina di Schrödinger rimpiazza il suo povero gatto mezzo vivo mezzo morto, contribuendo alla crescita del mistero temporale con nuove illusioni riflesse nei suoi specchi per le allodole. Quando lo zoo di particelle della meccanica quantistica si popolò di veri animali con l’avvento della biologia, il Tempo ne approfittò per truccare il gioco ancora più in profondità e replicare le sue stranezze nei geni e nei pensieri dei viventi.

La seguente non potrà limitarsi ad essere solo un’analisi razionale, evolvendosi invece in un viaggio esplorativo nel tentativo di sedurre le varie ipotesi su cosa sia, in definitiva, il Tempo. Come un maestro Wu Li che balla con gli schemi di energia organica del mondo della fisica, così noi dovremo imparare il ritmo simmetrico del Tempo nella danza della Vita.

Ascolteremo Bergson, Einstein, Wheeler, Feynman e molti altri raccontarci una storia diversa del Tempo e di come esso corteggi lo spazio e le creature che lo abitano. Il Tempo è un’entità reale, dinamica e trascendente che gioca con lo spazio a un gioco con regole precise e controintuitive per la nostra visione del mondo meccanicistica e materialistica. La Sintropia del matematico italiano Fantappiè e l’entropia negativa di Schroedinger, entrambi finiti a chiedersi la stessa domanda: che cos’è la vita? Lo spaziotempo e i suoi campi di forza si torcono in vortici e spirali intorno a oggetti e pianeti. Un’esplorazione della Torsione da Einstein e Cartan fino all’astrofisico russo Nikolai Kozyrev. Il Tempo è una quantità fisica trasferibile, cumulabile, misurabile; il suo percorso non è lineare, ma spesso si attorciglia, si annoda, inverte la sua corsa o compie salti imprevedibili. La rete che tesse nel suo viaggio intricato è come un supercomputer potentissimo che dà origine a tutta la realtà. La teleonomia e la cibernetica: la funzione dello scopo e del tempo nella biologia. Il cuore premonitore, le conchiglie chiaroveggenti, gli auguri etruschi che leggono il futuro negli stormi superfluidi, che gli scienziati studiano oggi nei cieli di Roma. La superconduttività dei treni a levitazione magnetica, vive nelle nostre cellule e nella “pasta” delle stelle di neutroni. La biosfera in cui viviamo è annidata nel campo magnetico terrestre, cosa comporta?

Prima di cominciare ci tengo a sottolineare un’ultima cosa: basterà uno sguardo veloce alle note a piè di pagina per notare che la stragrande maggioranza delle fonti provengono da Wikipedia. Se da un punto di vista giornalistico questo potrà risultare poco ortodosso, scoprirete che, soprattutto per quanto riguarda la ricerca scientifica (indagine di problemi insoluti o fenomeni parzialmente o totalmente ignoti), Wikipedia può essere un terreno più severo e violento delle riviste peer-reviewed. Dunque, mi sono dato una regola: parlare solo tramite esempi e connessioni che chiunque sia in grado di verificare su un sito enciclopedico popolare e condiviso, come Wikipedia. I suoi contenuti sono raccolti da utenti pubblici, il che fa di esso una piattaforma open-source e crowd-sourced, ma i criteri di modifica sono estremamente severi e monitorati dagli editori senior. A loro volta, la maggior parte delle eccezioni all’uso di Wikipedia (e ad articoli da altre piattaforme online o riviste ortodosse), è dovuto al volontario trattamento di certe esposizioni teoriche o ricerche sperimentali che, proprio per la loro stessa natura e per il medesimo principio dell’ortodossia esposto poco fa, non potrebbero mai trovare posto all’interno della presente versione di Wikipedia. Ergo, il motivo per cui mi sono dedicato a cercare, raccogliere e divulgare i temi e le vicende scientifiche che leggerete in questo articolo.

Bergson, sul Tempo e l’evoluzione creativa

Nella sua tesi di dottorato “Tempo e Libero Arbitrio: un Saggio sul Dato immediato della Coscienza”, Henri Bergson distingue il tempo di cui facciamo esperienza (durata percepita) e il tempo meccanicistico della Scienza (durata reale). Questa percezione distorta è dovuta a una sovrapposizione di concetti spaziali nel regime del tempo. Non si può dire di essere in grado di misurare il tempo semplicemente perché possiamo rilevare dei frammenti separati di spazio in cui si verificano alcuni eventi. Questa concezione non è altro che un costrutto: diamo una spiegazione meccanica a un fatto che meccanico non è, dopodiché sostituiamo il fatto stesso con la sua spiegazione. Ma, come sappiamo, la mappa non è il territorio.

Henri Bergson; fonte: Wikicommons

Pur considerando l’evoluzionismo darwiniano come un fatto scientifico dimostrabile, Bergson riteneva che all’equazione mancasse una parte fondamentale, ovvero il riconoscimento dell’unicità della Vita nelle relazioni tra il Tempo e il processo evolutivo. Secondo il filosofo, queste relazioni sono espressione dell’impulso vitale duraturo, che si sviluppa costantemente e che sta alla base dello sviluppo biologico. Per questo il suo lavoro più famoso si chiama proprio “Evoluzione Creativa”[2].

Il fatto che un approccio meccanicistico alla realtà sia essenziale per qualsiasi aspetto della ricerca scientifica, non significa che tutto nella vita possa essere rappresentato solamente in termini riduzionistici. Quando ogni punto di vista diventa chiuso e dogmatico, automaticamente, presto o tardi, esso torna a soggiacere alle leggi naturali di evoluzione creativa, aprendosi a nuovi orizzonti, mescolandosi ed espandendosi.

Il rinomato biologo marino Sir Alister Hardy scrisse “The Living Stream” (il flusso vivente) in cui sottolinea l’importanza di scoprire gli aspetti immateriali dell’evoluzione. Kevin Kelly, co-fondatore ed editore di Wired, afferma che guardando alla tendenza della materia e degli esseri viventi verso una complessificazione e “coscientizzazione” (o “cristificazione” nel gergo di Teilhard de Chardin), le arti e le tecnologie agiscono per promuovere uno sviluppo e una crescita esterni e interni (materiali e spirituali) che sono intrinseci all’evoluzione stessa[3].

“Gli scienziati erano giunti a una scoperta sbalorditiva: comunque si voglia definire la vita, la sua essenza non risiede in forme materiali come DNA, tessuti o carne, ma nell’intangibile organizzazione dell’energia e delle informazioni contenute in quelle forme materiali. E dato che la tecnologia era stata liberata dal suo contenitore fatto di atomi, potevamo vedere che al suo centro, anch’essa era costituita da idee e informazioni[4].”

Bergson riteneva che la mente e la spiritualità umane sono tenute assai di poco conto e che se la fisica si fosse concentrata sullo studio del regno immateriale la civiltà oggi sarebbe estremamente più progredita, tecnologicamente e psicologicamente. Una frase simile viene spesso affibbiata erroneamente al fisico serbo naturalizzato statunitense Nikola Tesla: «Il giorno in cui la scienza inizierà a studiare i fenomeni non fisici, farà più progressi in un decennio che in tutti i secoli precedenti della sua esistenza.»[5]

Avremmo così “una biologia vitalista che avrebbe cercato, dietro le forme sensibili degli esseri viventi, la forza invisibile interiore di cui le forme sensibili sono una manifestazione. Nella conoscenza di questa forza oggi non abbiamo preso piede perchè la nostra scienza della mente è a livello di un infante. (…) Assieme a questa biologia vitalista sarebbe nata una pratica medica che avrebbe cercato di porre rimedio direttamente alle insufficienze della forza vitale: avrebbe puntato alle cause invece che agli effetti, al centro invece che alla periferia[6]

Scrive John-Francis Phipps in Philosophy Now:

“Con l’ascesa della prospettiva meccanicistica per gran parte del ventesimo secolo, ‘vitalismo’ è diventata una parola sporca per gli ambienti scientifici. Per un biologo essere accusato di tendenze vitaliste era equivalente ad un carico di eresia. Quando ad esempio nel 1981 uscì il libro di Rupert Sheldrake Una nuova scienza della Vita, John Maddox, editore di Nature, lo descrisse come un libro da bruciare e un’aberrazione intellettuale e scientifica. Un linguaggio appropriato al tempo dell’Inquisizione[7].

Bergson riteneva che la mente e la spiritualità umane sono tenute assai di poco conto e che se la fisica si fosse concentrata sullo studio del regno immateriale la civiltà oggi sarebbe estremamente più progredita, tecnologicamente e psicologicamente.

Per estendere le speculazioni di Bergson, supponiamo che questa sindrome benefica di ammirazione e preoccupazione per l’ambiente fosse iniziata sessant’anni fa – intendo un vero e proprio risveglio verde, un reale decollo, non solo voci isolate nel deserto come Rachel Carson o Lynn Margulis. Se così fosse stato, a questo punto avremmo avuto una forma di politica globale ecocompatibile che oggi possiamo a malapena immaginare. Se mezzo secolo fa avessimo avuto una tale rivalutazione del nostro habitat naturale e dei suoi abitanti, questi ultimi sarebbero ben più sereni e in salute, e il pianeta che ci ospita sarebbe un paradiso diverso da quello che conosciamo e verrebbe consegnato ai nostri discendenti con profondo orgoglio e cura. La stessa cosa vale per il Panpsichismo, il principio che vede la coscienza come un fenomeno naturale fondamentale, alla stregua della massa gravitazionale o della carica elettrica. Quelle civiltà o popolazioni indigene che concepiscono il mondo come un’entità cosciente, in qualche modo vivente (come nell’antico Ilozoismo) non inquinano l’ambiente, non modificano il clima, non sperimentano sugli animali, maltrattandoli e massacrandoli industrialmente per soddisfare la loro gola carnivora.

Ne “Il Ribelle”, pubblicato la prima volta nel 1951, Albert Camus osservava che la società basata sulla produzione è solo produttiva, non creativa. Siamo cresciuti talmente abituati a vivere in una civiltà governata dalla produzione e dal consumismo, che la sola idea di un mondo governato dalla creatività e dalla creazione, ci risulta quasi inconcepibile e ridicola. Dobbiamo giustificare il suo utilizzo al servizio delle vendite, del marketing, dell’intrattenimento per distrarci dal nichilistico senso di depressione e noia a cui una vita come ingranaggi della grande macchina industriale ci reclude. Bergson ci invita a visualizzare invece una società basata sulla creatività; la sua filosofia offre una visione più integrata della vita, dove la scienza, la tecnologia, l’arte, l’economia, la politica e la spiritualità animano la civiltà lavorando in modo unitario e sinergico[8]

Il botanico filosofo Johannes Reinke propose il termine “neo-vitalismo” per riferirsi al nuovo paradigma scientifico necessario per un’investigazione realistica dei fenomeni biologici e naturali. Anche il famoso fisiologo John Scotto Haldane affermò che un’interpretazione puramente meccanicista non può descrivere le caratteristiche della Vita. Tuttavia egli specificò molto chiaramente che sia l’approccio meccanicistico che quello vitalista sono incompleti, evidenziando la necessità di trovare invece “una base teoretica diversa per la biologia[9]”.

“Noi percepiamo l’organismo come un’entità autoregolante (…) e qualsiasi sforzo di analizzare i suoi componenti che sia ridotto a spiegazioni meccanicistiche viola questa esperienza centrale.[10]

Bergson, osservando le lacune della fisica di Einstein e di Newton nei confronti della definizione del Tempo, si specializzò nel redigerne una nuova, che unisse il positivismo e lo spiritualismo, la metafisica, la biologia e la psicologia. Per il filosofo francese il tempo non è solo soggettivo, ma anche dinamico, creativo, espressione di quello slancio tipico della vita.

Neghentropia, Sintropia, Retrocausalità, Teleonomia

Tutt’oggi sono in molti a pensare che l’universo sia un luogo unicamente entropico, dominato dai soli processi che portano dall’ordine al caos. Eppure la biologia, accompagnata dalle strutture magnifiche del cosmo, atomi, cristalli, galassie, con le loro auto-organizzazioni e morfogenesi spontanee, ci dimostra che è vero il contrario. La neghentropia (entropia negativa, formulata da Erwin Schrödinger) è il termine che egli coniò per definire il fenomeno di decremento dell’entropia in un sistema[11].

Uno dei maggiori contributori allo sviluppo della neghentropia è il matematico viterbese Luigi Fantappiè, il quale prediligeva il termine Sintropia come elemento complementare, non opposto, all’entropia[12]. Questa terminologia venne ripresa anche dai grandi Albert Szent-Györgyi e Buckminster Fuller, ma rimase un vocabolario di nicchia, monopolizzato dalla meno suggestivo neghentropia.

Luigi Fantappiè (sinistra) e Erwin Schroedinger (destra)

Nel 1947 l’esperto di termodinamica inglese di origine belga Alfred Ubbelohde propose il termine disentropia (fenomeni disentropici) per definire gli organismi viventi e i loro processi nel suo libro “Termodinamica e Vita[13]”. Il fisico tedesco Felix Auerbach e lo stesso Bergson utilizzarono il concetto di ectropia, ripreso da un libro del 1900 dello scrittore tedesco Georg Hirt, in riferimento alla stessa fenomenologia biotermodinamica e alle tendenze evolutive, generative e organizzative delle forme di vita[14]. Storicamente venne usato anche il termine centropia[15]. Nel 1981 il neurofisiologo britannico Richard Gregory affermò che “la freccia del tempo data dall’entropia – la perdita di organizzazione, o la perdita delle differenze di temperature – è statistica ed è soggetta a inversioni locali su piccola scala. Ancora più sorprendente: la vita è un’inversione sistematica di entropia, e l’intelligenza crea strutture e differenze energetiche opposte alla supposta ‘morte’ a cui l’entropia dell’universo fisico dovrebbe condurre[16].” Il medico Karlis Ullis ridiede vita al concetto di extropia, nato in contesti antropologici, filosofici e sociologici, ridefinendolo in maniera più precisa e tecnica come una forma di anti-entropia. Sia da un punto di vista strettamente biotermodinamico sia in contesto evolutivo, essa crea i presupposti fisici per “la costruzione di strutture biologiche organizzate, una planimetria finale che conduce alla maturazione sessuale e alla riproduzione[17].”

Nonostante questo panorama ricco e caleidoscopico, fu proprio Schrödinger a spianare la strada all’entropia negativa nei sistemi viventi verso l’integrazione nella meccanica quantistica, grazie al suo volume “What is Life” (Cos’è la Vita?). Nonostante la formulazione originale di Schrödinger di neghentropia sia imperfetta (basandosi sul concetto al tempo diffuso che la Vita infrange le leggi della termodinamica e si alimenta perciò assorbendo entropia)[18], il concetto è sopravvissuto e serve tutt’oggi come bussola in questo strano e sconosciuto territorio, soprattutto per quanto riguarda la formazione e il mantenimento di strutture e operazioni coerenti e ordinate. Da allora, la neghentropia si è trasformata profondamente, specializzandosi in diverse discipline, dalla fisica e la biologia fino alle scienze economiche e sociali[19], su quelle strade poco battute e insidiose al limite tra fisica e biologia, come la biologia quantistica, la cognizione quantistica, le scienze sociali quantistiche, l’economia e la finanza quantistiche, il darwinismo quantistico, in dialogo perenne con la termodinamica quantistica e la termodinamica fuori-equilibrio. La termodinamica fuori-equilibrio è una scienza giovane e incompleta, nonostante la sua importanza universale[20]. Descrive tutti i sistemi energetici aperti (in comunicazione energetica con il loro ambiente circostante) come i fenomeni di ripiegamento e trasporto delle proteine in biologia[21]. Se però la neghentropia va a contrapporsi all’entropia, il più raffinato concetto di sintropia ci offre una soluzione più integrata e complementare, nel mantenimento dinamico dell’entalpia di un sistema qualsiasi e nella sua organizzazione, energetica e strutturale, come ad esempio nella biosintesi anabolica e nella formazione della coscienza.

Nella biologia sappiamo che uno dei problemi fondamentali era proprio quello del principio sottostante il processo con cui un soggetto vivente trasforma il disordine in ordine e a sua volta l’ordine in un livello sempre più complesso di ordine. Leggiamo proprio in Schrödinger che “il dono sorprendente dell’organismo di concentrare un ‘flusso di ordine’ su sé stesso e quindi sfuggire dal decadimento nel caos atomico – di ‘bere ordine’ da un ambiente adatto – sembra essere collegato con la presenza dei ‘solidi aperiodici’, le molecole cromosomiche, che senza dubbio rappresentano il più alto grado di associazione atomica ben ordinata che conosciamo – molto superiore al cristallo periodico ordinario – in virtù del ruolo individuale che ogni atomo e ogni radicale sta giocando[22].”

Nella biologia sappiamo che uno dei problemi fondamentali era proprio quello del principio sottostante il processo con cui un soggetto vivente trasforma il disordine in ordine e a sua volta l’ordine in un livello sempre più complesso di ordine.

Quando viene applicato e misurato nei sistemi organici, il concetto di entropia negativa acquista immediatamente i parametri e la definizione di energia libera (free energy, Schrödinger)[23], alla quale i biologi si erano finora riferiti come ad una “energia potenziale[24]”. Questa linea di demarcazione segna il punto in cui il concetto di entropia negativa diventa una definizione pericolosa e miscompresa, e perciò contestata da molti studiosi[25]. Se spesso viene vista come forza, in verità la crescita dell’entropia di un sistema aggiunge potenzialità ulteriori grazie alla tipologia e alla conformazione dell’informazione di cui esso si compone. Per questo anche i propositori e gli sviluppatori delle teorie sintropiche, solitamente tendono a fare una netta distinzione tra la sintropia e la neghentropia.

Dopo una carriera in Italia e in Brasile di contributi alla Relatività Generale e alla matematica pura, Luigi Fantappiè mise in luce l’evidenza di un processo dinamico alla base della realtà, in cui l’entropia e la sintropia, mantengono insieme l’equilibrio energetico dell’universo. Secondo Fantappiè la sintropia è il necessario complemento dell’entropia fenomenologica, che definisce lo scorrere lineare del flusso del tempo a noi familiare. A differenza della concezione tradizionale della neghentropia però, Luigi Fantappiè definì la sintropia come un flusso contrario, dal futuro verso il passato, che “informa” il ricevitore di energia con informazione aggiuntiva. Precisiamo che con “energia” qui si intende quel potenziale che, come ci ricorda il fisico Richard Feynman, fondatore dell’Elettrodinamica Quantistica, tutt’oggi non abbiamo minimamente ancora compreso[26]. Lo stesso vale per l’Informazione, la quale nonostante sia stata riformulata in modo accurato nel contesto termodinamico da parte di Claude Shannon[27], rimane comunque un concetto estremamente relativo e di difficile adattamento a discipline diverse, specialmente in biofisica e nelle scienze sociali[28].

Che si sappia, ci sono due modi per viaggiare dal futuro verso il passato: andando più veloci della luce, o muovendosi a velocità normali, ma a ritroso nel Tempo. Quando una particella o un’onda viaggiano più veloci della luce si definisce tachionica, ovvero capace di moti superluminali (più veloci della luce), cosa che le permette di viaggiare fuori dal cono di luce standard progredendo così a ritroso nel tempo. I tachioni, dal greco ταχύς tachýs, “veloce”, sono entità che viaggiano esclusivamente al di sopra della velocità della luce, teorizzate da Arnold Sommerfeld e sviluppate da altri scienziati nei contesti della relatività ristretta e della teoria delle stringhe. Recentemente alcuni studiosi hanno teorizzato entità superluminali diverse dai tachioni, che sarebbero invece in accordo con la fisica conosciuta[29].

Ad oggi esistono numerosi resoconti di propagazioni superluminali d’impulsi[30]. Lo scienziato Günter Nimtz ad esempio solleva da più di quindici anni critiche e controversie riguardo ai suoi esperimenti con le onde evanescenti. Egli afferma infatti che un’onda evanescente non rispetta necessariamente la causalità einsteiniana, ha energia negativa, e difatti non è direttamente misurabile e i suoi modi trasversali attraversano la regione evanescente istantaneamente[31]. Tre fisici dell’Università di Berkeley hanno misurato la velocità delle particelle nel tunnel quantistico, equivalente a 1.7 quella della luce[32]. Alcune ipotesi candidate come Teorie del Tutto, come ad esempio la Teoria del Vuoto Superfluido, permettono i moti superluminali[33].

Che si sappia, ci sono due modi per viaggiare dal futuro verso il passato: andando più veloci della luce, o muovendosi a velocità normali, ma a ritroso nel Tempo.

Goran Marjanovic, ingegnere elettronico dell’Akademia Noia di Belgrado studia le onde evanescenti da quasi vent’anni nel tentativo di sviluppare una teoria verosimile delle onde che il fisico serbo Nikola Tesla chiamava longitudinali, o non-Hertziane, in opposizione a quelle elettromagnetiche standard osservate per la prima volta in contesto moderno da Heinrich Hertz. Secondo Tesla infatti le onde (presenti ovunque in natura) utilizzate nei suoi strumenti potevano raggiungere velocità superiori a quelle della luce[34].

“È molto difficile” dice Marjanovic “capire razionalmente che un’onda quantistica non ha una realtà intrinseca, né una vera esistenza, al di là di quella puramente matematica. Non si tratta di una singola particella, non viaggia su una traiettoria singola definibile; non ha dimensioni, né volume, né massa. L’onda quantistica non ha una fisicità unica. È composta dalla somma di un numero infinito di onde più piccole. Essa possiede il “potenziale” per diventare un’onda elettromagnetica definita, ma non è strettamente una vera onda e non viaggia su un percorso definito. Solo quando l’energia della radiazione viene osservata essa appare nella nostra realtà, come un fotone o come un’onda elettromagnetica, relativamente a come l’osservatore misura la sua energia. Se viene misurata come una particella diventa particella, se le sue proprietà di onda sono misurate, essa si manifesterà in quanto onda[35].”

Queste onde di materia (note anche come onde quantistiche o onde di de-Broglie) sembrano possedere caratteristiche superluminali[36].[36] Pertanto, riprendendo le parole di Nimtz in riferimento al tunnel quantistico, “un osservatore che comunica con la velocità della luce potrebbe vedere un cambio nell’ordine cronologico di causa ed effetto”. Nella realtà, a meno che non ci si addentri in territori non adatti a questa circostanza, non vediamo fenomeni simili accadere al livello macroscopico della materia. Nel caso di sintropia ed entropia però, non si parla di trasferimento di materia bensì di informazione e, presumibilmente, di energia potenziale.

L’esperimento pubblicato sulla rivista Scientific Reports riguarda la (im)possibilità di invertire la freccia del tempo termodinamica” dice Lorenzo Maccone dell’Università di Pavia, esperto di Curve Temporali Chiuse, teletrasporto e post-selection, “mentre i viaggi nel tempo relativistici non richiedono l’inversione della freccia termodinamica. Essi invece richiedono che il tempo proprio del crono-viaggiatore venga violentemente deviato rispetto al tempo proprio di un altro sistema (per esempio il mondo esterno alla macchina del tempo), grazie alla particolare traiettoria nello spaziotempo curvo seguita dalla macchina del tempo. Non bisogna invertire la freccia del tempo di nessun sistema: sia quella interna alla macchina del tempo che quella del mondo esterno continuano ad essere orientate nella stessa direzione che avevano inizialmente, ma è l’orientazione relativa tra le due frecce che diventa opposta per un certo periodo. Questo fenomeno controintuitivo si può spiegare solo grazie al fatto che la relatività prevede che lo spazio e il tempo non siano entità distinte, ma due aspetti di un’unica entità, lo spaziotempo. Quindi, in situazioni molto particolari, una particolare traiettoria nello spazio seguita dalla macchina del tempo permette di viaggiare a ritroso rispetto al tempo esterno[37].”

Sullo stesso binario si inscrive perfettamente il lavoro di Ronald Mallett, professore all’Università del Connecticut, che sta utilizzando le equazioni originali di Einstein nel tentativo di trasportare neutroni nel passato attraverso un circuito di raggi laser contro-rotanti[38].

Questo fenomeno controintuitivo si può spiegare solo grazie al fatto che la relatività prevede che lo spazio e il tempo non siano entità distinte, ma due aspetti di un’unica entità, lo spaziotempo. Quindi, in situazioni molto particolari, una particolare traiettoria nello spazio seguita dalla macchina del tempo permette di viaggiare a ritroso rispetto al tempo esterno.”

“Einstein credeva che la luce e la materia possono creare la gravità. La svolta di Mallett sta nell’aver teorizzato che se la gravità può alterare il tempo e la luce e la luce può creare la gravità, allora la luce può anche alterare il tempo. Mallet perciò ha progettato una macchina che usa il laser per torcere il tempo, piegarlo su sé stesso e formare così un loop. Dalle teorie di Einstein il tempo e lo spazio sono collegati – e quindi se si influenza lo spazio si finirà per influenzare anche il tempo. Utilizzando un fascio di luce laser in circolazione, sono stato in grado di dimostrare matematicamente che questo può portare a una torsione dello spazio e del tempo. Ruotando il tempo in un ciclo, potrebbe essere possibile viaggiare indietro nel tempo[39].”

Ronald Mallet – Scott Eisen/Bloomberg via Getty Images

Il Tempo nella Relatività e nella fisica quantistica viene concepito in maniera radicalmente diversa, cosa che ovviamente è solo un ulteriore segno della profonda inconciliabilità delle due teorie e dunque della loro profonda inesattezza nella descrizione della realtà fisica (e, nell’eventualità in cui esista, della realtà metafisica). Il fisico svizzero Nicolas Gisin, famoso per il suo lavoro sulla crittografia quantistica e per aver dimostrato sperimentalmente che la realtà è insitamente non-locale (diversamente da come richiede la Relatività generale), sta lavorando al momento a un’interpretazione del tutto diversa dei fenomeni temporali, utilizzando uno strumento chiamato Matematica Intuizionista, tra i cui principali esponenti spicca proprio il filosofo Henri Bergson[40].

Persino nei contesti accademici gli studiosi si sforzano di trovare spiegazioni plausibili a fenomeni causali eccezionali come quelli che coinvolgono moti superluminali o la non-località. Ma cosa succede quando si esce dallo spettro della causalità classica? Se non ne avete già sentito parlare e siete interessati all’argomento, vorrete dunque sapere cos’è la Retrocausalità, la quale sta guadagnando territorio ogni giorno che passa[41].

Il Tempo nella Relatività e nella fisica quantistica viene concepito in maniera radicalmente diversa, cosa che ovviamente è solo un ulteriore segno della profonda inconciliabilità delle due teorie e dunque della loro profonda inesattezza nella descrizione della realtà fisica (e, nell’eventualità in cui esista, della realtà metafisica).

Scienziati come Einstein e Stephen Hawking hanno discusso problemi legati alla retrocausalità sin dagli albori della loro carriera. Douglas Hofstadter scrisse sul New York Times che l’integrazione della retrocausalità nella “fisica ortodossa” è impossibile e che una simile azione richiederebbe invece l’abbandono della stessa. Il famoso fisico Henry Stapp è convinto del contrario, provandolo in armonia col Principio di Ragion Sufficiente di Leibniz[42]. Non a caso Henry Stapp lavorò con John Archibald Wheeler sulla risoluzione di alcuni problemi fondamentali nella meccanica quantistica. In effetti, la teoria dell’Assorbimento (Absorber theory, di cui parleremo in seguito) di Wheeler stesso e Richard Feynman è basata proprio su una forma di retrocausalità[43]. Il premio Nobel Yoichiro Nambu, il rinomato fisico svizzero Ernst Stueckelberg e molti altri difendono la retrocausalità come facente parte della realtà fisica[44]. Essa fa capolino su tutte le scale, specialmente nella fisica dei quanti, a partire dalle implicazioni del famosissimo esperimento di cancellazione quantistica a scelta ritardata[45], ma risalendo velocemente la scala di Giacobbe, a partire dalla chimica[46]. Alcuni fisici hanno calcolato addirittura che nei pressi di un esopianeta massiccio gli effetti di gravità quantistica influenti sull’ordine del tempo creerebbero delle occasionali inversioni di causa ed effetto, fenomeno di cui qualsiasi teoria definitiva della gravità quantistica dovrà tener di conto[47].

“Alcuni fisici e filosofi, incluso Huw Price dell’Università di Cambridge, stanno proponendo una soluzione, che loro chiamano retrocausale. Cosa accadrebbe se particelle entangled non viaggiassero solo nello spazio, ma anche nel tempo? George Musser, scrivendo su Nautilus, dice: «supponete che non sia il caso in cui le particelle (o i dadi) comunichino istantaneamente l’una con l’altra, e che non sia il caso che i loro valori siano già decisi precedentemente. Sembra non ci siano opzioni rimanenti. Ma qui Price ci chiede di considerare l’impossibile: facendo qualcosa a entrambe le particelle entangled perché causino effetti che possano viaggiare indietro nel tempo al punto in cui nel passato le due particelle erano chiuse insieme, interagendo intensamente. A questo punto, c’è uno scambio di informazione con il futuro, entrambe le particelle alterano il comportamento della partner e questi effetti tornano avanti nel futuro. Non c’è bisogno di comunicazione istantanea, e la relatività non viene violata.»

Nella nostra vita non-quantica non possiamo vedere cose simili verificarsi. Siamo bloccati nella nostra percezione del tempo e della causalità. Il tempo è ancora una freccia che avanza, e le azioni vengono prima delle reazioni. Al livello delle particelle però, alcuni fisici credono che questa logica possa essere giusta, e stanno iniziando a usarla per spiegare risultati esistenti. C’è però ancora molto lavoro da fare. Gli scienziati hanno bisogno di una teoria più concreta sulla retrocausalitá che possa competere con il modo in cui abbiamo sempre considerato la meccanica quantistica[48].”

Per questo motivo abbiamo scritto personalmente a Huw Price suggerendo di rivolgere lo sguardo alle ricerche italiane di Fantappiè, dove di retrocausalità si parla da più di settant’anni!

“«Il mondo oggettivo semplicemente è, non accade» scrisse il fisico e matematico Hermann Weyl nel 1949. Da questo punto di vista, l’universo è steso nel tempo tanto quanto lo è certamente nello spazio. Il tempo non scorre, il passato e il futuro sono reali come il presente. Altri ricercatori stanno usando la retrocausalità per spiegare risultati esistenti. Ad esempio un collaboratore di Price, il fisico teorico Ken Wharton dell’Università Statale di San José, argomenta che la retrocausalità è un mezzo naturale per capire quel processo noto come emissioni spontanea frustrata. (…) Un atomo che emette luce normalmente cessa l’emissione quando l’ambiente circostante diventa incapace di assorbire quella luce. Perciò un evento (emissione) dipende da qualcosa che accade o non accade nel futuro (assorbimento). «Questo è uno degli esempi in cui una particella sonda il futuro scrutando cosa nasconde, dopodiché prende una decisione basata su ciò che ha visto, e semplicemente non decade. (…) È difficile dice Wharton da capire in un modello causale[49]

Giustamente Musser scrive che la retrocausalità sta forzando i fisici a riprendere in mano concetti molto antichi, da lui definiti come veri e propri “tabù moderni”. Il filosofo empirista scozzese David Hume asseriva che la causa, per definizione, deve retrostare l’effetto. Oggi però, con le conoscenze fisiche che abbiamo raggiunto, cosa significa retrostare? Stare dietro che cosa? Il telos di Aristotele rappresenta una delle possibili spiegazioni causanti (aitia) alla domanda “perché?”, qual è la ragione scatenante un evento nello spazio e nel tempo. Noi oggi traduciamo aitia con “causa”, che però fornisce un ritratto molto meccanico di ciò che per Aristotele era invece un concetto molto più complesso, coinvolgente processi anche temporali e, appunto, retrocausali.

In biologia, in effetti sono sorti necessariamente concetti finalistici come l’Entelechia, (en-tèlos: scopo interno) ripresa dal biologo Hans Driesch dalle opere dello stesso Aristotele, o la Teleonomia (tèlos-nomia: governato da uno scopo) coniata da Colin Pittendrigh dopo il rifiuto della Teleologia in biologia e ripresa da molti altri tra cui Jacques Monod, Ernst Mayr, Richard Dawkins nel contesto della selezione naturale e altri processi biologici[50]. Il biologo e scienziato dei sistemi complessi Peter Corning ha sviluppato il concetto di “Selezione Teleonomica” proprio per sottolineare l’imprescindibile ruolo della causalità finalistica nelle scienze della vita[51].

La visione teleologica della biologia e dell’universo viene rifiutata da innumerevoli scienziati, ma viene supportata da altrettanti accademici e filosofi, come il grande Thomas Nagel[52], e rimane una questione aperta e irrisolta nelle scienze[53].

Il filosofo americano Edward Feser, studiando le tradizioni aristoteliche e aquiniane, pensa che il finalismo sia grandemente miscompreso. Secondo Feser infatti, “senza la finalità anche una causalità efficiente diventa inspiegabile. La finalità così intesa non è scopo, ma quel fine verso cui una cosa viene ordinata (e da cui una cosa viene attratta, aggiungiamo noi, secondo il concetto fisico di ‘attrattore’ posto nel futuro). Quando un fiammifero viene strofinato sulla scatola l‘effetto non è l’apparizione di un elefante o il suono di un tamburo, bensì il fuoco. L’effetto non è arbitrario perché il fiammifero è ordinato verso il suo fine, il fuoco, che si realizza attraverso cause efficienti[54].”

…“senza la finalità anche una causalità efficiente diventa inspiegabile. La finalità così intesa non è scopo, ma quel fine verso cui una cosa viene ordinata. Quando un fiammifero viene strofinato sulla scatola l‘effetto non è l’apparizione di un elefante o il suono di un tamburo, bensì il fuoco…”

Le leggi perciò dove sono scritte nel cosmo[55]? Nell’impronta digitale di una gargantuesca esplosione cosmica coniata da un nugolo di entropisti o in quella dimensione a-temporale in cui tutto esiste contemporaneamente, indiviso e indivisibile come nell’apèiron di Anassimandro, nell’aion greco, nell’arkè pitagorico, nell’Uno dei Rig Veda e di Plotino, di Parmenide, Eraclito, Platone, ecc in cui passato, presente e futuro coesistono? Alcune ricerche, come quella dell’italiano Davide Fiscaletti, prevedono ad esempio che la forza di Gravità non segua affatto la velocità della luce, iscrivendosi e agendo invece aldilà del tempo[56].

Lo stoicismo, che riprende la teleologia aristotelica, si completa grazie alla convivenza della meccanica causale e quella retrocausale in un organismo complessivo funzionale, imbevuto di pneuma, il fuoco artefice, l’élan vital di Bergson, che permea e fa respirare il cosmo intero e le sue forme di vita[57]. Questa sinergia fa eco all’Olomovimento di David Bohm nella sua interpretazione dell’onda pilota di Louis de Broglie. Un respiro olotropico, tra entropia e sintropia.

“Non si può discendere due volte nel medesimo fiume e non si può toccare due volte una sostanza mortale nel medesimo stato, ma a causa dell’impetuosità e della velocità del mutamento essa si disperde e si raccoglie, viene e va[58].”

In questo frammento Eraclito sottolinea come un’esperienza non si potrà mai ripetere in modo identico, giacché ogni ente e ogni circostanza, sono sottoposti alla legge inesorabile del mutamento. In altri scritti tuttavia, egli sottolinea che deve esistere un logos sottostante a questo continuo mutare, un’armonia profonda che governa in modo oscuro e inconoscibile la perenne dialettica fra contrari, che provoca il divenire perpetuo degli enti sensibili[59]. Questo Logos non è altro che la comprensione antica del concetto che noi chiamiamo supercausalità (Aion).

L’approccio teleologico uscì temporaneamente dalla scienza ufficiale quando Newton e i suoi contemporanei dimostrarono che nella realtà quotidiana si poteva predire il futuro di qualsiasi oggetto usando semplicemente circostanze presenti. Non c’era un ruolo esplicito per il futuro, né un bisogno di esso. Con la retrocausalità, la fisica dovrebbe forzare di nuovo un’idea molto vecchia nel dibattito[60]. Eppure, come abbiamo già visto, la biologia moderna è intrisa di teleologia fino al midollo. Lo scienziato indo-inglese John Haldane descrive il complesso status quo tra teleologia e biologia, usando una metafora molto adatta: “la Teleologia è come una padrona per la biologia, dato che questa non può vivere senza di Lei, ma al contempo non vuole farsi vedere in pubblico in Sua compagnia[61].”

E ancora Aristotele: “È assurdo supporre che i fini non esistano in natura solo perché non ne vediamo un agente deliberante[62].”

La difficoltà principale della teoria unitaria di Luigi Fantappiè riguarda l’interpretazione eccessivamente metafisica dei fenomeni sintropici. Fantappiè affermava che essi distinguono la materia vivente da quella inanimata e che sono irriproducibili, oltre ad essere intrinsecamente finalistici in quanto determinati da cause poste nel futuro. Sviluppi recenti nella biochimica e biologia molecolare hanno invece dimostrato che è possibile invero riprodurre in laboratorio molte reazioni anaboliche di sintesi di molecole organiche complesse, in cui la sintropia abbonderebbe. Per risolvere queste contraddizioni, il chimico e divulgatore Salvatore Arcidiacono e il fratello Giuseppe tentarono di migliorare la teoria di Fantappiè integrandola con la biologia e la chimica molecolare moderne[63], chiarendo le relazioni (e le differenze) fra la sintropia e la neghentropia di Schrodinger e di Brillouin e sottolineando come in verità non esistano fenomeni sintropici puri, ma che questi sono sempre associati a fenomeni entropici e viceversa.

L’organismo vivente, agisce in senso sintropico, o anti-entropico, nei processi di sintesi, ma questi sono resi possibili dalle reazioni di disintegrazione che avvengono con aumento di entropia. Si può concludere che si ha uno stretto legame tra i processi entropici e sintropici, tra loro accoppiati, e quindi tra ordine e disordine, in accordo con la nuova versione della teoria unitaria[64].”

Le reazioni anaboliche (sintropiche) non sono quindi guidate da oscure entalchie metafisiche o forze vitali sovra-naturali, ma dall’energia elettromagnetica “comune”, responsabile anche dei processi catabolici (entropici)[65]. In effetti, sembra proprio che sia la forza elettromagnetica a richiedere una rivisitazione e una comprensione più profonda, nelle sue dinamiche longitudinali e soprattutto temporali.

[BOX 1 – Interpretazioni della Meccanica Quantistica con onde ritardate e onde anticipate]

Torsione: Élie Cartan o Nikolai Kozyrev?

Esiste una variante della Relatività Generale detta Teoria di Einstein-Cartan (o Einstein-Cartan-Sciama-Kibble. Nonostante venne sviluppata anche da altri scienziati, Albert Einstein approcciò questa ipotesi nel tentativo di unificare i tensori dei campi elettromagnetici con i vettori da lui usati nella geometria curva dello spaziotempo (gravità). Nel 1922 Élie Cartan, prendendo ispirazione dall’italiano G. Ricci, dimostrò che la Teoria della Relatività implica non solo una curvatura gravitazionale dello spazio-tempo ma anche un movimento di “torsione”. Così come la Meccanica Quantistica ci mostra che gli elettroni possiedono spin orario e antiorario (rispettivamente, sinistrorso e destrorso), allo stesso modo la teoria Einstein-Cartan predice che esistono torsioni orarie e antiorarie anche nel cronotopo della nostra realtà, su ogni scala e dimensione.

Il concetto fisico di “torsione” in Occidente rimase a lungo un concetto teorico, mentre in Russia molti fisici e ricercatori d’ogni ambito scientifico indagano e sperimentano da più di quarant’anni le proprietà torsionali dello spaziotempo. Tutto ebbe inizio da Nikolai Kozyrev, astrofisico di Leningrado, oggi San Pietroburgo, famoso in ambito accademico per le sue osservazioni di fenomeni lunari transienti sul nostro satellite naturale nel 1953 e di luci cineree su Venere nel 1958. Nel 1936, sotto la dittatura di Stalin, Kozyrev venne arrestato e condannato a dieci anni di carcere in un campo di concentramento, per attività rivoluzionaria e “propaganda ostile”. Venne rilasciato nel 1946 per buona condotta e per l’insistenza dei suoi colleghi all’Osservatorio, dove riprese immediatamente a lavorare[66].

Da sinistra a destra (sopra) Albert Einstein, Élie Joseph Cartan, Dennis Sciama e Tom W. Kibble

Nikolai A. Kozyrev

Le sue ricerche sulla torsione e sul Tempo hanno molto in comune con quelle di Fantappiè e ancora di più con quelle della cosiddetta Unigravitazione, del napoletano Renato Palmieri. Risulta anzi evidente che si tratta esattamente dello stesso fenomeno, trattato da punti di vista leggermente diversi. Il contributo scientifico più importante di Kozyrev fu la teorizzazione e la ricerca sperimentale di quella che egli chiamò Meccanica Causale (o meccanica asimmetrica). Egli identificò le tendenze evolutive della materia e dell’informazione nello spaziotempo, identificando dei comportamenti vorticosi ricorrenti ed efficienti. Su tutte le scale dell’universo la materia tende a muoversi e organizzarsi secondo queste precise regole matematiche (spirale logaritmica asimmetrica, sezione aurea e sequenza di Fibonacci), perciò Kozyrev postulò l’esistenza di un’energia onnipresente i cui vettori quadrimensionali si evolvono nel tempo e nello spazio distribuendosi secondo rapporti aurei. Questo modello è riscontrabile ovunque nella realtà fisica, nelle piante, negli animali, nell’anatomia, nella forma con cui crescono i capelli sulla nostra testa, nei cristalli, nelle conchiglie, nella forma dell’uovo, in alcuni elementi chimici, nei frattali, in economia, nell’indice di crescita delle popolazioni di conigli e altri animali (tra cui l’uomo)[67], nell’albero genealogico dei fuchi[68], nelle galassie e in qualsiasi altro tipo di struttura a vortice. Si tratta di un codice inscritto in profondità nell’universo, una legge di auto-organizzazione e strutturazione dell’informazione in natura, che l’uomo studia sin dall’antichità: l’unica chiave matematica che può realisticamente condurci a una Teoria del Tutto. A dimostrazione di ciò, i fisici italiani Francesco di Noto e Michele Nardelli, ci fanno notare che la sequenza di Fibonacci emerge spontaneamente persino dalle equazioni della Teoria delle Stringhe, uno dei candidati più celebrati tra le proposte di unificazione nella Fisica[69].

Su tutte le scale dell’universo la materia tende a muoversi e organizzarsi secondo queste precise regole matematiche (spirale logaritmica asimmetrica, sezione aurea e sequenza di Fibonacci), perciò Kozyrev postulò l’esistenza di un’energia onnipresente i cui vettori quadrimensionali si evolvono nel tempo e nello spazio distribuendosi secondo rapporti aurei.

Osservando gli astri e analizzando i dati spettrografici, Kozyrev si rese conto che le stelle sembrano mancare l’energia necessaria per ruotare ed emettere la radiazione misurata, se non prendendo in considerazione modalità diverse di nucleosintesi oltre quella di fusione termonucleare. Simili indagini vennero condotte da molti altri scienziati, prima e dopo Kozyrev, come nel caso della scoperta dell’effetto Kelvin-Helmoltz di contrazione gravitazionale nelle stelle e nei giganti gassosi[70]. Alcune delle caratteristiche dinamiche della formazione ed evoluzione dei sistemi stellari, che tutt’oggi non hanno delle interpretazioni convincenti, potrebbero risultare spiegabili grazie alla teoria di Kozyrev. Il teorema viriale e quello di equipartizione sono solo due esempi in riferimento alle discordanze osservative nei corpi celesti stellari[71]. Una delle conseguenze di questo paradosso è che la velocità di distribuzione delle galassie nei cluster e supercluster cosmici, può essere spiegata mantenendo intatte le teorie cosmologiche attuali solo se si aggiunge artificialmente una massa invisibile in grado di interagire solo gravitazionalmente con la materia[72]. Assolutamente ignari della natura di questa massa latente i primi scienziati che in Occidente studiarono il teorema viriale, adottarono il nomignolo materia oscura, che rimane tutt’oggi uno dei fantasmi della fisica moderna.

Dopo molti esperimenti e calcoli matematici, Kozyrev giunse invece alla conclusione che sono delle proprietà fisiche del Tempo (da lui definite attive) a fornire l’energia aggiuntiva nei corpi celesti[73]. Leggendo le sue pubblicazioni infatti, evinciamo che per Kozyrev il Tempo non era il concetto astratto che conosciamo oggi, né che possiede unicamente il parametro statico della durata, per riprendere Bergson. Secondo i suoi calcoli, il Tempo provoca degli effetti fisici reali in grado di influenzare la materia a livello energetico e gravitazionale. Il Tempo influenza gli eventi nell’Universo grazie alle sue proprietà attive, le quali si manifestano nelle relazioni di causa-effetto. L’astrofisico russo concluse che in queste relazioni, riguardanti specialmente i corpi rotanti, le proprietà attive del Tempo, causano l’apparizione di piccole forze addizionali, in grado di cambiare il momento del sistema. In quest’ottica si iscrivono anche quelle teorie secondo cui i corpi celesti convertono l’energia del vuoto in lavoro o massa[74]. Dopo aver vagliato varie possibilità, Kozyrev si convinse dunque che all’interno di corpi celesti rotanti, come le stelle, i buchi neri e le galassie, è il Tempo a produrre energia, andando così ad alimentare il sistema stesso. L’introduzione di forza addizionale nei suoi calcoli, permise a Kozyrev di ottenere un valore della velocità di distribuzione delle galassie che combacerebbe con i valori reali, senza bisogno dell’aggiunta ad hoc della materia oscura!

Per consolidare le sue idee sulla trasformazione del Tempo in energia Kozyrev si impegnò nel costruire una teoria corrispondente. Postulò un intervallo spaziale infinitesimale – e un identico intervallo temporale – tra causa ed effetto e definì la loro relazione come la velocità di transizione di una causa scatenante in una conseguenza. Per descrivere il tipo di interazione delle cause e degli effetti mediante formule matematiche, Kozyrev dette a questi fenomeni un valore fisico, equivalente a delle forze meccaniche: la causa scatenante è una forza attiva, e la conseguenza, l’effetto, è una forza passiva, similmente alle cariche in un sistema dove esiste differenza di potenziale. In tal modo Kozyrev materializzò questi concetti, analogamente a come la definizione di energia include quella di massa nella Fisica moderna. Seppure i fenomeni di causa ed effetto fossero già stati creati dalla postulazione degli intervalli spaziali e temporali tra di loro, Kozyrev utilizzò delle rappresentazioni circa la compattezza del corpo e l’impossibilità della localizzazione simultanea di due corpi in un punto dello spazio. In questo modo egli poté materializzare anche il Tempo, il suo corso, grazie al quale vi è una forza intermediaria di accelerazione tra forze attive e passive[75]. Le scoperte di Kozyrev sono state studiate e applicate da centinaia di scienziati, nonostante secondo l’establishment scientifico occidentale, sono da considerarsi solo per il loro valore storico e biografico.

“Nell’Universo non ci sono segni della degradazione descritta nella Seconda Legge della Termodinamica. Le Stelle muoiono e rinascono. L’Universo è illuminato di inesauribile varietà. In essa non si trova traccia di una prossima morte termica o radioattiva. Apparentemente qui è dove sta la contraddizione – una profonda contraddizione che non può essere spiegata attraverso un riferimento alla non applicabilità della Seconda Legge della Termodinamica alla infinità dell’Universo. Il fatto è che non solo corpi stellari separati, ma interi sistemi sono isolati a vicenda in una misura che essi dovrebbero essere considerati come sistemi chiusi, per tutti gli scopi pratici (solitamente la seconda legge della termodinamica è applicata solo a sistemi chiusi). Per questi sistemi la morte termica potrebbe visibilmente avvicinarsi prima che qualsiasi aiuto potrebbe arrivare da fuori. Siffatti sistemi, in uno stato di degradazione, dovrebbero prevalere nell’Universo, eppure sono praticamente inesistenti.”(Kozyrev, 1958)[76]

Le scoperte di Kozyrev sono state studiate e applicate da centinaia di scienziati, nonostante secondo l’establishment scientifico occidentale, sono da considerarsi solo per il loro valore storico e biografico.

Da osservazioni come questa Kozyrev giunse alla sua teoria sulla “torsione” o “flusso di densità del tempo”. Essa dice che quando l’entropia cresce in un punto, decresce in un altro. Questo teorema di fatto è in contrasto con lo scenario della “morte termica” dell’universo. Le teorie di Kozyrev affermano che ovunque avvenga un processo irreversibile, che innesca un cambiamento locale di entropia, si verifica anche una variazione locale nella densità del tempo. Secondo Kozyrev e gli studiosi che hanno interpretato il suo lavoro, ciò produce un effetto radiante superluminale, sotto forma di torsione, che viene riassorbito in un altro luogo. Nel punto di assorbimento viene “prodotta” entropia negativa che bilancia l’incremento di entropia alla sorgente del segnale.

Proprio come Luigi Fantappiè, Kozyrev basò le sue deduzioni sui flussi di tempo sulle scoperte di Einstein. Nonostante le sue ricerche abbiano preso le mosse dalla relatività classica, in verità il concetto di variazioni nella densità del tempo è facilmente conciliabile con la dilazione temporale di Einstein. Quando la gravità di un corpo sarà più intensa, il tempo scorrerà più velocemente rispetto ad altri corpi meno massicci. Nella visione di Kozyrev questo porta ad un’accumulazione locale di tempo. Al contrario, una massa la cui intensità gravitazionale è minore di altre intorno, emetterà tempo, che consequenzialmente si diraderà nei paraggi della massa leggera.

“Einstein postulò che il tempo sia più simile a un fiume, che scorre e fluisce a seconda degli effetti della gravità e dello spazio-tempo. Esso accelererebbe e rallenterebbe attorno a corpi cosmologici con masse e velocità diverse, e quindi un secondo sulla Terra non avrà la stessa durata ovunque nell’universo[77].”

Kozyrev si distanziò dalla concezione standard di dilazione temporale, collegando le variazioni nel tempo con le variazioni di entropia e di informazione locali e non locali. Inoltre, Kozyrev non impose mai un limite al tempo, come ad esempio il postulato teorico che esso non scorra mai all’indietro, né rifiutò i risultati sperimentali che suggerivano questa interpretazione. Quando Einstein reinventò il tempo, lo trasformò in una dimensione aggiuntiva dipendente dalle tre dimensioni spaziali e dagli effetti della gravità. Questo è un assunto teorico estremamente arbitrario, dato che non abbiamo di fatto nessun indizio (né prova concreta) che il tempo sia una dimensione effettiva e, se lo è, che non comprenda invece più di una sola dimensione[78].

Storicamente, i tentativi della fisica ufficiale di reinterpretare il Tempo condussero quasi interamente a dei vicoli ciechi. Da un lato questo accadde perché la fisica teorica e quella sperimentale rimasero sempre divise a tale riguardo e la tendenza dei teorici è quella di smentire risultati di retrocausalità o cronologia inversa, piuttosto che trovarne una spiegazione compatibile. L’altro motivo pare vada cercato nel terrore di rompere la causalità come principio assoluto del cosmo, messo in pericolo da concetti come i paradossi nei viaggi nel tempo, curve temporali chiuse o inversione termodinamica.

Kozyrev dal suo canto, enfatizzò costantemente la nozione di causalità, sottolineando come essa sia una delle proprietà principali della natura. La sua visione di causalità e il suo ruolo nei fenomeni fisici però sono in netto contrasto con il concetto tradizionale di causalità, ma combaciano perfettamente con le soluzioni della meccanica quantistica in cui retrocausalità e causalità sono integrate in un unico fenomeno.

Meccanica Causale in laboratorio

Le onde di torsione non possono essere localizzate, perché qualsiasi processo che le provoca coinvolge l’intero universo come sistema unitario. Perciò, le onde torsionali devono necessariamente essere sempre di natura superluminale, come le onde evanescenti. Se ne può solo prevedere il comportamento e misurarne indirettamente gli effetti. Di conseguenza, secondo Kozyrev, l’assunzione della seconda legge della termodinamica secondo cui è possibile avere un “sistema isolato” è intrinsecamente falsa. Non ci possono essere sistemi isolati. La torsione e la densità di tempo permeano l’intero universo e accoppiano non-localmente qualsiasi processo corpuscolare locale.

“Il Tempo trasporta ordine o entropia negativa e viene emesso da un sistema quando il suo ordine decresce, oppure assorbito da un sistema quando il suo ordine cresce” (Kozyrev, 1991).

[BOX 2 – Strutture cristalline, superconduttori, superflui e vortici torsionali]

Assieme al collega e amico Victor Nasonov, ingegnere esperto di analisi e collezione di dati statistici di laboratorio, Kozyrev creò molti sensori speciali appositamente per i suoi esperimenti, che utilizzò per 30 anni per misurare gli effetti fisici del Tempo: bilance o pendoli di torsione, termometri di Beckmann, resistori, telescopi modificati, giroscopi rotanti isolati, sospesi o in caduta[79]. La torsione viene creata da processi irreversibili (dove l’entropia cambia). L’evaporazione dell’acetone, utilizzata da Kozyrev e Nasonov nei loro esperimenti, è un buon esempio di processo irreversibile, identico all’evaporazione dell’acqua ma più intenso e veloce. Nell’evaporazione il flusso di energia è diretto verso l’interno del liquido. Per definizione, l’entropia deve crescere nel corso del processo. Dato che le molecole dopo l’evaporazione occupano maggiore volume, si ha meno informazione sulla loro posizione, perciò l’informazione riguardante il sistema è diminuita (un altro modo per dire “incremento di entropia”).

Lo strumento principale utilizzato dai due scienziati per rilevare gli effetti dei cambiamenti di entropia si chiama “bilancia di torsione”. È costituita da un braccio di equilibrio appeso ad un filo sottile. La versione asimmetrica della bilancia di torsione usava una piccola massa su un lungo braccio e una grande massa su un braccio corto. Le lunghezze dei bracci erano così costituite per bilanciare le due masse. Tutta l’aria veniva pompata via dal contenitore per eliminare gli effetti di moto dell’aria. Intorno al rivelatore era presente una gabbia di Faraday per minimizzare i disturbi elettromagnetici e un isolatore termico contro gli effetti della temperatura.

Kozyrev collocò una sorgente di variazione nella “densità di tempo” nei pressi del braccio più lungo, e scoprì che i processi con incremento di entropia, come l’evaporazione di acetone, respingevano sempre la massa piccola sul braccio lungo. Nella sua terminologia tali processi “emettono tempo”, e creano torsione destrorsa (SR in figura). Indipendentemente dal lato del braccio in cui l’acetone veniva posizionato, la piccola massa ne era respinta. Quando invece utilizzava una sorgente di entropia negativa, come il congelamento dell’acqua, Kozyrev vide che la piccola massa ne risultava attratta! Secondo la sua interpretazione questi processi “assorbono tempo” e producono una torsione sinistrorsa (SL in figura) attrattiva. Osservò che la forza non dipendeva dalla composizione della massa, bensì unicamente dal suo peso. Concluse così che i processi di entropia negativa (negentropici) che “assorbono tempo” generano una forza attrattiva, mentre le fonti che aumentano l’entropia “emettono tempo”, generando una forza repulsiva.

Kozyrev scoprì che il moto del pendolo (bilancia di torsione) si comportava come se la “densità di tempo”, o torsione, fosse simile alla gravità, ma con un’azione motrice più forte.

Vicino a una “causa” non vi è “emissione di tempo” e le linee di flusso di tempo si allontanano dalla sorgente. Questa è una regione che respinge la piccola massa della bilancia di torsione. È come se l’emissione di tempo equivalesse a una qualche tipologia di gravità negativa. Viceversa, una regione di entropia decrescente, o di “assorbimento”, in cui il tempo è più “denso” (secondo la terminologia di Kozyrev), si comporta come se la gravità aumentasse appena. Tali regioni producono una debole forza che attrae la piccola massa verso di loro[80].

In alcuni esperimenti Kozyrev utilizzò anche un altro tipo di bilancia di torsione che al posto del lungo braccio torcente ha un cerchio piatto, sospeso al centro (rispettivamente diagramma di sinistra e di destra nella figura sotto). A causa della simmetria del cerchio sospeso, la forza di attrazione o repulsione in questo caso non influenza il suo moto. Tuttavia, Kozyrev vide che ponendo in prossimità del supporto nella parte superiore della filettatura, un processo di evaporazione dell’acetone o qualche altro tipo di processo irreversibile, veniva a crearsi un effetto nuovo: il disco circolare ruotava! Il suo senso di rotazione era coerente con la chiralità e con la direzione della torsione che scorreva dal processo irreversibile in alto giù lungo il filo fino al cerchio sospeso. In questo modo Kozyrev verificò che la torsione trasporta un movimento rotatorio, e può indurre una forza reale su oggetti fisici.

 

I processi in cui l’entropia aumenta, come l’evaporazione dell’acetone, fanno ruotare il disco in senso orario (guardando verso il basso nel verso in cui scorreva la torsione, il disco ruotava verso destra). Al contrario, processi in cui l’entropia diminuisce (torsione levogira, “assorbimento di tempo”) fanno ruotare il cerchio in senso antiorario, verso sinistra, coerentemente con la direzione a spirale della torsione.

La figura seguente illustra alcuni dei processi testati da Kozyrev che aumentano localmente entropia (“emettono tempo”). Tra questi:

  • evaporazione dell’acetone,
  • essiccazione di piante,
  • scioglimento del ghiaccio,
  • reazioni chimiche e materiali che si dissolvono, come lo zucchero nell’acqua.

Ognuno di questi processi produce torsione destrogira, che respinge il puntatore del pendolo asimmetrico e fa ruotare verso destra il pendolo circolare.

Ecco invece alcuni dei processi che riducono l’entropia testatinda Kozyrev:

  • l’allungamento di un elastico,
  • la crescita di una pianta sana,
  • il raffreddamento di un oggetto (specialmente congelamento dell’acqua)
  • la compressione di una molla.

Questi processi sono associati con l’assorbimento di tempo. In effetti, tutti attraggono il lungo puntatore sul giogo e inducono rotazione levogira (torsione sinistrorsa) nel pendolo circolare. Troviamo accenni a concetti simili in altri studi, in riferimento alla neghentropia[81].

Una polarità rallenta il tempo ed è associata con il riposo, l’altra con la stimolazione, la crescita e la vita. Questa dualità fa eco ai concetti di yin e yang nella medicina cinese e alle due polarità dell’Od descritto dal barone Karl von Reichenbach[82].

La torsione emessa dalle piante è un caso particolarmente interessante. Una pianta morente emette torsione destrorsa, associata a un processo in cui l’entropia aumenta alla fonte. Ciò implica che l’entropia sia in aumento all’interno della pianta che si secca. Questo in effetti è coerente con il fatto che le sue strutture biologiche interne vanno deteriorandosi. Di contro, una pianta che cresce produce un aumento locale di entropia negativa (ovvero diminuzione di entropia), poiché sta sintetizzando attivamente tessuti e strutture complesse. Sulla base di queste osservazioni, l’anabolismo è evidentemente sintropico, pertanto, “assorbirà tempo”.

Kozyrev scoprì dunque che la torsione si crea in abbondanza in primavera dai campi di fiori, ed è presente anche nella luce del sole. Questo coincide con le scoperte del barone Karl von Reichenbach. Quando si creava un “processo irreversibile”, come la miscelazione di due liquidi insieme, o come lo scioglimento di zucchero nell’acqua, Reichenbach osservava il processo di creazione di grandi quantità di “Od”, equivalenti alla “torsione” o “densità di tempo” di Kozyrev. Ovviamente tali fenomeni corrispondono alle osservazioni di molti altri scienziati, da Reich e Tesla a personalità più recenti. In questi campi di ricerca fisica, biofisica e biotermodinamica, siamo testimoni di una deplorevole e totale assenza di contestualizzazione storica e omologazione etimologica per questo tipo di fenomeni, che rappresentano invece una risorsa sperimentale senza eguali, una vera e propria protoscienza degradata a pseudoscienza con puntualità antiscientifica. Vediamo a questo proposito l’orgone, certi aspetti del magnetismo animale, le onde longitudinali o scalari, le onde unigravitazionali, ecc. Fenomeni documentati ampiamente da anni di esperimenti ed osservazioni naturali e in laboratorio, la cui vera debolezza sta proprio nella mancanza di un trattamento teorico adeguato, al passo coi tempi e con le teorie accademiche standard. A dimostrazione di questo fatto, al quale sono stati dedicati svariati dibattiti etici di filosofia della scienza, basta guardare quanto poco sviluppate siano le discipline del biomagnetismo, della bioelettrodinamica e del bioelettromagnetismo.

(Fine prima parte)

BOX 1 – Interpretazioni della Meccanica Quantistica con onde ritardate e onde anticipate

 

Il fisico Premio Nobel Richard Feynman creò i suoi famosi diagrammi spazio-temporali, prendo ispirazione da quelli del fisico svizzero Ernst Stueckelberg, per illustrare tra le altre cose come le particelle, inclusa la luce, viaggiano avanti e indietro nel tempo. Feyman dimostrò quindi che, matematicamente, i fotoni che viaggiano indietro nel tempo sono una soluzione legittima delle equazioni di Maxwell. Di fatto, insieme al collega John Archibald Wheeler, Feynman formulò la Teoria dell’Assorbitore-Emettitore, che include “onde anticipate” che si irradiano a ritroso nel tempo. In seguito, questo portò Wheeler alla formulazione dell’ipotesi dell’”Universo ad un elettrone” (One-electron universe) secondo cui tutti gli elettroni e i positroni (antiparticelle dell’elettrone) sarebbero lo stesso elettrone che viaggia avanti e indietro nel tempo all’infinito, per spiegare perché tutti gli elettroni hanno le stesse identiche proprietà e caratteristiche fisiche. Persino nella più “addomesticata” Elettrodinamica quantistica odierna non è insolito supporre che la luce possa andare indietro nel tempo su piccolissime distanze. Come sappiamo la meccanica quantistica in generale è un caso scientifico piuttosto strano, non solo per le sue conseguenze bizzarre e contro il senso comune, ma anche perché, nonostante sia una teoria estremamente accurata e in grado di predirre risultati sperimentali con un altissimo grado di precisione, rimane ancora senza un’interpretazione ontologica definitiva: la scienza in pratica, non conosce le implicazioni di un universo quantistico. Prima che Feynman e Wheeler pubblicassero la loro soluzione dell’Assorbitore, il fisico francese Olivier Costa de Beauregard presentò la sua tesi di laurea sulla sua interpretazione della meccanica quantistica con simmetria temporale. Il responsabile della sua tesi era Louis de Broglie che, reputandola troppo estrema e insensata, ne impedì la pubblicazione fino a dopo l’uscita della teoria di Feynman e Wheeler. I paralleli tra le scoperte di de Beauregard, Fantappiè e le ricerche sulla retrocausalità sono svariati. Oggi proprio Huw Price, in collaborazione col collega Ken Wharton, riprende questa teoria nel corso delle sue ricerche sulla retrocausalità, e ne analizza la plausibilità e le possibili manifestazioni fisiche alla luce delle ultime scoperte scientifiche. Altre interpretazioni della fisica quantistica si basano sull’idea della coesistenza di onde anticipate e onde ritardate, come ad esempio l’interpretazione Transazionale di John Cramer, basata a sua volta sulla duplice soluzione ondulatoria di Wheeler e Feynman. L’interpretazione di Cramer è stata comparata anche con il Formalismo del vettore a due stati.

“È possibile che la natura, in maniera molto sottile, compia una sorta di stretta di mano all’indietro nel tempo. L’uso di questo meccanismo però non è disponibile per gli investigatori sperimentali a livello microscopico. Una volta completata  la transazione cancella tutti gli effetti avanzati, in modo che non sia possibile alcuna segnalazione dell’onda avanzata. Il futuro può influenzare il passato solo in modo molto indiretto, offrendo possibilità di transazione.”

Ciò che è insolito dunque, è che un segnale vada indietro nel tempo su distanze macroscopiche (e ancora di più su scale astrofisiche o addirittura cosmologiche), e soprattutto che un simile fenomeno possa essere misurato.

John Archibald Wheeler (sinistra), Richard Feynman (destra)

John Cramer (sinistra) e Olivier Costa de Beauregard (destra)

Ispirati dai risultati stupefacenti di Wheeler e Feynman però, Fred Hoyle e Jayant Narlikar svilupparono una teoria della gravità basata sulla struttura centrale della Teoria dell’Assorbitore. Ma quali sono le relazione tra i campi elettromagnetici, la termodinamica, la gravità e il Tempo? Scopriamolo insieme.

BOX 2 – Strutture cristalline, superconduttori, superfluidi e vortici torsionali

 

Osserviamo per un attimo la definizione di reticolo cristallino. Si tratta della struttura interna di un materiale i cui atomi sono disposti tra di loro secondo un pattern ordinato e ripetitivo. Un cristallo perfetto ovviamente avrà un reticolo cristallino, ma anche molti metalli e minerali lo hanno. Si può dire in verità di qualsiasi materiale che il medium di cui è composto tende più o meno a una disposizione cristallina.

Sapevate che alcune teorie suggeriscono che lo spaziotempo stesso, il substrato della nostra realtà, il vuoto superfluido e il liquido oscuro, sia un cristallo? Un’ipotesi in particolare tenta di trattare uno spaziotempo minkowskiano come un reticolo cristallino periodico. La teoria più conosciuta però si chiama World Crystal e nacque dalle osservazioni di Kleinert nel 1987. Queste offrono un modello cosmologico per la teoria della Gravità indotta dello scienziato russo Andrei Sakharov, che egli ricavò dai “difetti” strutturali nei cristalli utilizzando la Teoria di torsione di Einstein-Cartan – la stessa a cui si avvicina la Meccanica Causale di Kozyrev! Da questo punto di vista tali difetti sono analoghi alle curvature e alle torsioni presenti nello spaziotempo secondo la geometria non-euclidea su cui si basa la Teoria Torsionale. Analogamente, nelle teorie del vuoto superfluido a cui abbiamo già accennato, questi “difetti nello spaziotempo” equivalgono ai vortici quantistici, ai Flussoni e ai vortici di Abrikosov che possono formarsi in un qualsiasi superfluido. In un condensato di Bose-Einstein (categoria a cui appartengono i superfluidi) si posso addirittura formare eventi turbolenti, detti Bosenovae, assolutamente identici alle esplosioni e implosioni delle supernovae.

Si pensa che un cristallo quantistico perfetto ospiti la superfluidità. Tra l’altro gli atomi dei superconduttori ad alta temperatura, all’interno dei quali gli elettroni si dispongono in un superfluido detto liquido di coppie di Cooper, si dispongono a formare un reticolo cristallino.

“Se è vero che lo spazio-tempo è un superfluido e che i fotoni di energie differenti viaggiano a velocità diverse e dissipano energia col passare del tempo, allora la relatività non vale in tutte le situazioni. (…) “L’idea che lo spazio-tempo come noi lo conosciamo emerga da qualcosa che viola la relatività è piuttosto radicale”. Essa, tuttavia, consente potenzialmente di risolvere alcuni dei problemi che sorgono quando si cerca di combinare la relatività con la meccanica quantistica. “Violare la relatività aprirebbe la possibilità di eliminare la quantità infinite che emergono nella teoria attuale e che probabilmente non sono fisicamente corrette”. Se lo spazio-tempo è un superfluido una difficile navigazione attende i fisici teorici.

 

Note

[1] https://en.wikipedia.org/wiki/Curie%27s_Principle

[2] www.philosophynow.org/issues/48/Henri_Bergson_and_the_Perception_of_Time

[3] Kevin Kelly, Quello che vuole la Tecnologia, pag 2, Codice Edizioni, 2011; Kevin Kelly, Out of Control, 7,

[4] Kevin Kelly, Quello che vuole la Tecnologia, Ibidem

[5] https://www.quora.com/What-did-Nikola-Tesla-mean-by-saying-the-following-quote-%E2%80%9CThe-day-science-begins-to-study-non-physical-phenomena-it-will-make-more-progress-in-one-decade-than-in-all-the-previous-centuries-of-its-existence-%E2%80%9D

[6] Mark A. Bedau, Carol E. Cleland, The Nature of Life: Classical and Contemporary Perspectives from Philosophy and Science, 2010, p. 95

[7] John~Francis Phipps, Henri Bergson and the Perception of Time, why Vitalism is Vital?, Philosophy Now, 2004, www.philosophynow.org/issues/48/Henri_Bergson_and_the_Perception_of_Time

[8] Ibidem.

[9] Mark A. Bedau, Carol E. Cleland, The Nature of Life: Classical and Contemporary Perspectives from Philosophy and Science, 2010, p. 95

[10] Peter J. Bowler, Reconciling science and religion: the debate in early-twentieth-century Britain, 2001, pp. 168–169

[11] https://en.wikipedia.org/wiki/Negentropy

[12] Ibidem.

[13] www.eoht.info/page/Disentropic

[14] http://www.eoht.info/page/Ectropy

[15] Stark, Rodney, Religious Movements: Genesis, Exodus, and Numbers (pg. 487) Paragon House Publishers, 1985; Sadi Carnot, The world & I (pg. 487). 1(1). Washington Times Corp, 1986; Irving Simon, Centropy: Evolution of Energy Systems. D.A.I. Publishers, 1989; IrivingSimon.com/Centropy.htm (2004) – Wayback Machine; www.eoht.info/page/Centropy

[16] Gregory, Richard L. (1981). Mind in Science: a History of Explanations in Psychology and Physics pag 136-50, Weidenfeld and Nicolson. www.eoht.info/page/Entropy+reversal

[17] Ullis, Karlis (1999). Age Right – Turn Back the Clock with a Proven Antiaging Program, (section: “Human Thermodynamics”, pg. 34-36, New York: Simon & Schuster. www.eoht.info/page/Extropy

[18] https://www.biorxiv.org/content/10.1101/182378v1.full.pdf

[19] https://phys.org/news/2021-03-concept-physics-negentropy-life-smoother.html

[20] https://en.wikipedia.org/wiki/Non-equilibrium_thermodynamics#Overview

[21] https://en.wikipedia.org/wiki/Non-equilibrium_thermodynamics#Applications

[22] www.whatislife.stanford.edu/LoCo_files/What-is-Life.pdf

[23] www.eoht.info/page/Negative+entropy

[24] Muller, H. J. (1946). A physicist stands amazed at genetics. (PDF). J. Hered. 37:90-92.

[25] Negentropy – Web Dictionary of Cybernetics and Systems; Yockey, Hubert P. (2005). Information Theory, Evolution, and the Origin of Life, (pg. 32). Cambridge: Cambridge University Press; Pauling, Linus. (1987). Schrödinger’s contribution to chemistry and biology, in: Schrödinger: Centenary of a Polymath, Cambridge, UK: Cambridge University Press; Yockey, Hubert P. (2005). Information Theory, Evolution, and the Origin of Life (pg. 32). Cambridge University Press.

[26] https://en.wikiquote.org/wiki/Richard_Feynman#The_Feynman_Lectures_on_Physics_(1964)

[27] https://en.wikipedia.org/wiki/Entropy_(information_theory); https://en.wikipedia.org/wiki/Information_theory; http://philsci-archive.pitt.edu/10911/1/What_is_Shannon_Information.pdf

[28] https://www.mdpi.com/2078-2489/3/1/68/pdf

[29] https://www.lescienze.it/news/2012/10/13/news/teoria_einstein_particelle_superluminali-1308765/; www.phys.org/news/2012-10-physicists-special-relativity.html

[30] www.nature.com/nature/journal/v406/n6793/full/406277a0.html

[31] Superluminal signal velocity, G. Nimtz, Ann. Phys. (Leipzig) 7 (1998) 7-8, 618-624; ”Evanescent modes are not necessarily Einstein causal”, Eur. Phys. J.B 7, 523- 525 (1999)

[32] https://en.wikipedia.org/wiki/Raymond_Chiao#Discoveries; vedi anche: https://www.newscientist.com/article/mg14619710-100-faster-than-einstein/; https://www.scientificamerican.com/article/what-is-known-about-tachy/

[33] https://en.wikipedia.org/wiki/Superfluid_vacuum_theory#Logarithmic_BEC_vacuum_theory

[34] An interview with Nikola Tesla, Nikola Tesla and his work on Alternating Currents, and Their Application to Wireless Telegraphy, Telephony and Transmission of Power : An Extended Interview, Tesla Presents Series, Part 1, Edition hold by Leland I. Anderson, Twenty-First Century Books, Colorado,1992 www.tfcbooks.com/tesla/nt_on_ac.htm#APPARATUS

[35] Goran Marjanovic, Tesla waves, Akademia Noia, Belgrado, 28 Novembre, 2003; www.users.beotel.net/~gmarjanovic/Tesla_waves.pdf

[36] Rajat K. Pradhan, Lambodar P. Singh, On the Reality of Tachyonic Matter waves, Orissa Journal of Physics (OJP), vol. 16, 1, 149 – 164,(2009), https://arxiv.org/abs/0908.1365; vedi anche: Reccami Erasmo, Journal of Physics: Conference Series 196 (2009) 012020, https://s3.cern.ch/inspire-prod-files-b/be03d0af0315450d9c160200d7f473cb

[37] www.media.inaf.it/2015/11/10/viaggiare-a-ritroso-nel-tempo-si-puo/

[38] www.phys.org/news/2006-04-professor-human-century.html; www.eurekalert.org/pub_releases/2001-05/NS-Tt-1505101.php; www.techradar.com/news/world-of-tech/future-tech/this-man-is-closer-than-ever-to-building-the-world-s-first-time-machine-1308032

[39] www.techradar.com/news/world-of-tech/future-tech/this-man-is-closer-than-ever-to-building-the-world-s-first-time-machine-1308032

[40] https://www.theatlantic.com/science/archive/2020/04/passage-of-time-relativity-physics/609841/

[41] https://phys.org/news/2017-07-physicists-retrocausal-quantum-theory-future.html; https://journals.aps.org/prresearch/abstract/10.1103/PhysRevResearch.2.033266

[42] https://arxiv.org/abs/1111.6584

[43] https://en.wikipedia.org/wiki/Retrocausality#Quantum_physics

[44] Ibidem, #Retrocausality

[45] https://it.wikipedia.org/wiki/Esperimento_di_cancellazione_quantistica_a_scelta_ritardata#Implicazioni

[46] https://www.mdpi.com/2078-2489/7/4/62?utm_source=TrendMD&utm_medium=cpc&utm_campaign=Information_TrendMD_1&origin=b56c6a8073b8f75488f9822d4bfa1442

[47] https://www.livescience.com/quantum-gravity-could-scramble-cause-and-effect.html; vedi anche: https://en.wikipedia.org/wiki/Retrocausality#Quantum_gravity

[48] www.pbs.org/wgbh/nova/next/physics/retrocausality-could-send-information-back-to-the-future/; vedi anche www.nautil.us/issue/9/time/the-quantum-mechanics-of-fate

[49] nautil.us/issue/9/time/the-quantum-mechanics-of-fate; vedi http://physics.nist.gov/Divisions/Div844/publications/migdall/SPIE6664.pdf per frustrated spontaneous emission

[50] https://en.wikipedia.org/wiki/Teleonomy

[51] https://en.wikipedia.org/wiki/Teleonomy#Relationship_to_evolution

[52] https://en.wikipedia.org/wiki/Thomas_Nagel#Natural_selection_and_consciousness;

[53] https://en.wikipedia.org/wiki/Teleology_in_biology#Irreducible_teleology

[54] Edward Feser, Aquinas; vedi anche: www.en.wikipedia.org/wiki/Four_causes;

[55] https://www.media.inaf.it/2014/05/28/teoria-del-tutto-un-nuovo-capitolo/

[56] Davide Fiscaletti and Amrit S. Sorli, Timeless Space is a Fundamental Arena of Quantum Processes, The IUP Journal of Physics, Vol. III, No. 4, pp. 34-49, 29 Ottobre 2010; www.papers.ssrn.com/sol3/papers.cfm?abstract_id=1716742; vedi anche: www.researchgate.net/publication/256006127_Features_and_Perspectives_of_the_A-Temporal_Quantum-Gravity_Space_Theory; www.blog.hasslberger.com/docs/Fiscaletti_A-TEMPORAL_WAVE_GRAVITY_THEORY.pdf; Fiscaletti, Davide, The Interpretation of the Gravitational Space Through an A-Temporal Quantum-Gravity Space Theory, Journal of Advanced Physics, Volume 1, Number 2, December 2012, pp. 150-160(11), www.ingentaconnect.com/contentone/asp/jap/2012/00000001/00000002/art00008?crawler=true&mimetype=application/pdf; https://bit.ly/33JlmZG

[57] www.wikiwand.com/it/Stoicismo#/Fisica

[58] Eraclito, Sulla Natura, 91 DielsKranz

[59] www.it.wikipedia.org/wiki/Panta_rei

[60] Huw Price, Nautil.us, Ibidem

[61] Hull, D., Philosophy of Biological Science, Foundations of Philosophy Series, Prentice–Hall, Englewood Cliffs, N. J., 1973; Mayr, Ernst, Boston Studies in the Philosophy of Science, Volume XIV, 1974, pag. 91–117; vedi anche: www.en.wikipedia.org/wiki/Teleology#Biology

[62] Aristotle, Physics 2.8, 199b27-9; Physics 2.5-6

[63] https://it.wikipedia.org/wiki/Salvatore_Arcidiacono#Attivit%C3%A0_teorica_e_di_ricerca

[64] http://www.biologiateorica.it/pdf/art2002/Damiani.pdf

[65] https://it.wikipedia.org/wiki/Neghentropia

[66] https://en.wikipedia.org/wiki/Nikolai_Aleksandrovich_Kozyrev#Publications

[67] https://www.goldennumber.net/population-growth/

[68] http://www.maths.surrey.ac.uk/hosted-sites/R.Knott/Fibonacci/fibnat.html; http://www.dave-cushman.net/bee/fibonacci.html

[69] Numeri di Fibonacci e legami con altri settori; vedi anche: Fibonacci, Dimensioni, Stringhe: Nuovi interessanti Connessioni, Francesco Di Noto e Michele Nardelli; Serie di Fibonacci, rapporto aureo e ovaloidi a sezione aurea: connessioni con la Teoria delle Stringhe, Christian Lange, Michele Nardelli, Dipartimento di Ingegneria Meccanica, Università degli Studi di Kassel, Dipartimento di Scienze della Terra e Dipartimento di Matematica e Applicazioni “R. Cacciopoli”, Università degli Studi di Napoli “Federico II”;

[70] https://it.wikipedia.org/wiki/Meccanismo_di_Kelvin-Helmholtz

[71] https://en.wikipedia.org/wiki/Equipartition_theorem#Star_formation

[72] https://en.wikipedia.org/wiki/Virial_theorem#History

[73] https://www.astro.puc.cl/~rparra/tools/PAPERS/kozyrev1971.pdf

[74] Olinto de Pretto, Ipotesi dell’etere nella vita dell’universo, [Atti del Reale Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, Anno Accademico 1903-1904, vol. LXIII, parte II, pp.439-500], presentata dal prof. A. Da Schio m.e., nell’Adun. del 29 novembre 1903) www.cartesio-episteme.net/st/mem-depr-vf.htm; vedi anche: https://arxiv.org/pdf/1802.04813.pdf; www.it.wikipedia.org/wiki/Espansione_della_Terra

[75] https://arxiv.org/abs/quant-ph/0010027; https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S1464189599001088

[76] https://journals.sfu.ca/seemj/index.php/seemj/article/download/425/386

[77] https://www.livescience.com/how-does-time-work.html

[78] https://it.wikipedia.org/wiki/Dimensioni_temporali_multiple; vedi anche: https://en.wikipedia.org/wiki/Multiple_time_dimensions

[79] Alexander N. Dadaev, Nikolai A. Kozyrev (1908 –1983) — Discoverer of Lunar Volcanism (On the 100th Anniversary of His Birth), Progress in Physics, Volume 3 LETTERS TO PROGRESS IN PHYSICS, Central Astronomical Observatory of the Russian Academy of Sciences at Pulkovo, Russia, Luglio 2009; www.ptep-online.com/index_files/2009/PP-18-L2.PDF

[80] Claude Swanson, Subtle Energies & Energy Medicine, Volume 19, n. 3. p. 52 https://journals.sfu.ca/seemj/index.php/seemj/article/download/425/386

[81] https://core.ac.uk/download/pdf/33892455.pdf

[82] https://en.wikipedia.org/wiki/Odic_force#History