L’Ignoranza, essendo caratterizzata dal duplice potere della polarità, si manifesta sotto forma di 4 aspetti fondamentali: egoismo, attaccamento, avversione e cieca ostinazione. L’ottenebrante potere dell’ignoranza genera l’egoismo e la cieca ostinazione; il potere della polarità dell’ignoranza, nel suo duplice stato attivo/passivo, genera l’attaccamento (attrazione) e l’avversione (repulsione).
L’egoismo deriva dall’incapacità di distinguere il corpo fisico dall’Essere reale; l’Essenza si identifica con il proprio veicolo materiale assoggettandosi alle leggi della natura corrispondente. Piaceri, bisogni, desideri… si passa la maggior parte del tempo a gratificare l’immagine ideale e le esigenze del corpo che vogliono sopravvivere. Ma sopravvivere non è vivere, e vivere non sempre equivale ad Essere.
La cieca ostinazione è il risultato di un condizionamento naturale e sociale, che fa credere nell’assoluta sovranità della Cultura e delle sue regole su cui si istruisce e struttura la personalità dell’individuo, della Natura e delle sue leggi, invece che nei poteri onnipossenti dello Spirito che anima l’uomo.
L’attaccamento è la ricerca spasmodica e reiterata per gli oggetti (situazioni, persone e cose) che procurano piacere e felicità.
L’avversione è il desiderio e il delirio di eliminare gli oggetti (situazioni, persone e cose) che procurano dispiacere e infelicità.
L’Ignoranza, quindi, in virtù del duplice potere della polarità determina un senso di attrazione per certi oggetti e di repulsione per altri. Gli oggetti che vengono attratti sono quelli che suscitano il piacere, e nei loro confronti si forma un Attaccamento che viene percepito come gusto, piacevolezza e felicità di vivere. Gli oggetti che vengono respinti sono quelli che producono la sofferenza, e nei loro confronti si genera ogni forma di Avversione.
Al fine di comprendere perché l’Ignoranza sia la fonte di tutti i mali, dobbiamo ricordare che ignorare non è solo sinonimo di possedere una parziale conoscenza, ma piuttosto è una riduzione esponenziale di cosxienza, sia essa congenita o indotta. Da questo punto di vista, ignorare è un frammento delle tenebre, ed è dunque l’oblio della cosxienza in relazione alla vera Gnosi. Questo potere ottenebrante genera sia l’Egoismo che l’attaccamento all’idea che la creazione materiale abbia un’autenticità e un valore assoluti.
L’ignorante, sottoposto all’influenza di questi movimenti interiori, Egoismo, Attaccamento, Avversione, Ostinazione, attribuisce una validità assoluta alla sua creazione psichica e materiale. La conoscenza di sé è di fatto la soluzione all’ignoranza che apre l’uomo alla vera Realtà dell’Essere, alla Gnosi.
Ogni possibile stato trascendente, se mai si realizza, è sempre frutto di un Insegnamento strutturato e praticato con metodo, ed è un Lavoro di integrazione e non di evitamento. Quest’atto ardito, cioè l’azione che possiede Valore, è generato da una presa di cosxienza responsabile, intesa come abilità a rispondere alle circostanze e alle sfide della Vita.
L’uomo confuso nel mondo, scisso dalla sua natura divina, è figlio dell’Ignoranza. L’ignorante che si è riconosciuto tale non tergiversa più ma agisce.
L’uomo addormentato non sceglie, non decreta e non decide mai liberamente; tutto ciò che dice di scegliere è dettato dalle imposizioni decretate dalle sue stesse credenze.
La scelta c’è dove c’è confusione.
Per la mente che vede con chiarezza non c’è necessità di scelta, c’è azione.Krishnamurti