E’ interessante fare breve cenno relativamente ad un Trattato di grande impatto anche in termini “ideologici” in vigore dal 1995, poco menzionato nei commentari economici e geopolitici.

L’obiettivo dichiarato del Trattato di Barcellona era la pianificazione e collaborazione mediterranea con i Paesi dell’area MENA (Grande Medio Oriente) riferendo agli Accordi di Helsinki del 1975 e durante gli assunti del G8 del 2004, nell’indirizzo di cambiamenti radicali della politica verso il Medio Oriente:

Paesi terzi mediterranei (PTM): Algeria, Cipro, Egitto, Israele, Giordania, Libano, Malta, Marocco, Siria, Tunisia, Turchia e Autorità palestinese si impegnavano a “favorire la nascita di uno spazio comune di pace e di stabilità del Mediterraneo”.

Essenzialmente il Trattato di Cooperazione nel Mediterraneo è un “modello” d’attuazione di quanto descritto, sebbene i presupposti di reciprocità e collaborazione internazionale sull’area erano altri. Ma si sa, dietro gli accordi si nascondono quasi sempre altri intenti.

Il tutto, in forma “normalizzata”, è stato disatteso con la propulsione di Rivoluzioni scenografiche sulla scia della Primavera Araba, utili a generare ulteriore instabilità nonché fenomeni migratori appoggiati e sostenuti con immagine umanitaria (dopo aver creato violenza a danno della Popolazione civile-innocente, ed anche “obbediente”, dei Paesi aderenti) al quale conferire, con l’appoggio strutturato di ONG finalizzate al risultato, la dinamica in corso utile al processo “silente” d’islamizzazione naturale dell’area a seguito del caos politico, civile ed economico.

Dal punto di vista meramente Nazionale, per l’Italia, in tal modo si crearono i presupposti per impedire l’Asse Energetico-Industriale Italia, Libia e Russia – sempre inseguito positivamente a più riprese nella storia nazionale (dove Gheddafi, in ragione di tale collaborazione venne ritenuto figura “scomoda” ed anche per l’opposizione all’egida del Franco Coloniale Francese, vessatorio per il continente africano ed in contrasto con la Sovranità Monetaria auspicata per la liberazione dal debito indotto) per l’Indipendenza Energetica ed Economica Italiana NON gradita ad USA-Francia-Inghilterra che, quindi, hanno appoggiato pseudo-Rivoluzioni Arabe con la scusante di “pacificazione” dell’intervento militare per l’appropriazione dell’area d’interesse supervisionata dall’Italia medesima.

Non per nulla nel passato nazionale, Industriali illuminati come Mattei ed Olivetti (ed anche il tentato intervento compiuto, dal tanto discusso Esecutivo Berlusconi, di riattivare la Triplice Alleanza Energetico-Economica) furono ‘invisi’, a più riprese, ad USA-Francia-Inghilterra per la vantaggiosa (specialmente i primi due stati menzionati) “vision” italiana (unica al mondo) di un’Economia in virtuosa coesistenza di Pubblico e Privato, tanto scomoda a finte Democrazie d’Occidente e finti Socialismi d’Oriente e di abile partnership oltre le imposizioni delle Elites finanziare, sovranazionali ed atlantiste.

L’innovazione Italiana, Sociale ed Economica, prefigurata da tali modelli – e che fu l’elemento di successo della crescita nazionale del dopo Guerra, è sempre stata accolta in modo “ostile” dai cosiddetti blocchi democratici e socialisti.

I risultati del “progress” in corso, relativi all’attuazione di tali Trattati – poco, o mai, enunciati e menzionati nell’informazione mainstream – e dell’intervento a sfavore dell’Italia, sono drammaticamente, ormai, sotto gli occhi di tutti.

Le ragioni ”concordate” si configurano in un accordo Usa-Francia ed Inghilterra (partendo dal danno fatto in Israele e Palestina nel 1917 per un patto mai onorato di assegnazione dei territori occupati in area Palestinese), che sfruttano con le Loro Multinazionali le risorse dei Paesi dell’area MENA (Grande Medio Oriente) parte dell’accordo, ed oltre, in cambio di Business (sulla pelle della gente) il naturale “progress” dell’ islamizzazione culturale in corso, e detto di “omogeneità” globalizzata, e da avvicendamenti tra i fronti di ben nota e storica natura ormai secolare.

Quindi la “fine dell’Europa e della Sua Cultura” fa parte di un Accordo Economico Secolare e Geo Politico “attualizzato”… che sarà il Ns futuro.

Un Business bi-direzionale incontrastabile per il Potere della Finanza sovranazionale, ma, soprattutto, per i cinici orientamenti Usa-Francese-Inglese a danno dell’Italia.

Del resto, l’Inghilterra è “uscita” dall’UE ed avrebbe dovuto ridurre l’effetto subito della “mutazione culturale” in corso. Ora continua a dirigere, dietro le quinte, le danze con gli Usa e Francia, facendo lucro sulla nostra caduta Culturale, Identitaria e Nazionale, nonché di TUTTA l’UE.

A tutti gli effetti, quindi, Il Trattato di Barcellona si configura come Geopolitica integrata, Ideologica ed Economica.

In sintesi, e traendo conclusioni sull’impianto generale degli eventi, è interessante notare come apparenti cambiamenti Ideologici e Sociali sono, infine, SEMPRE effetto di una sovrastante Strategia Finanziaria nel quale gli Stati accoliti, dominanti ed asserviti o subenti, sono meri “esecutori” d’attuazione.

Questo è lo scenario del mondo che Ci circonda, da sempre.

Tutto dipende, sempre, da Poteri Finanziari ed il visibile Sociale e pseudo-Politico è specchio/effetto delle relative strategie non del tutto visibili, o volutamente rese tali.

L.Ruben Bellucca – © Copyright – Tutti i diritti riservati dell’autore (Riproduzione concessa con citazione dell’autore e del sito di pubblicazione)

 

Alcuni link d’interesse sul tema:

I migranti e il non rispettato Trattato di Barcellona del 1995

 

https://it.m.wikipedia.org/wiki/Grande_Medio_Oriente

https://www.europamediterraneo.com/i-migranti-e-il-non-rispettato-trattato-di-barcellona-del-1995/#.YKpNfNSLSeV