Tantra e dintorni: la ricerca del sé fra Saperi d’oriente e occidente
Fra il 2008 e il 2009 ho conosciuto e iniziato a praticare il metodo neuromotorio Feldenkrais e il Jeet Kune Do, l’arte marziale di Bruce Lee. Sono queste le due direttrici che hanno guidato, fino a oggi, il mio desiderio di scoperta delle pratiche di benessere, riconnessione con il sé profondo. Man mano che esploravo, mi imbattevo in indizi che sembravano parlarmi di una conoscenza antica e primigenia nei cui confronti, chi più chi meno, tutte le pratiche di risveglio contemporanee sembrano dover qualcosa in termini di principi e intuizioni. Nel 2017, per caso, mi imbatto in una parola: Tantra.
Capii la profondità di questa parola, intuendo che dietro di lei ci sono giganteschi oceani di saggezza millenaria, impossibili da etichettare. Compresi anche che la tradizione tantrica era alterata, se non proprio inquinata.
Così, ispirato da Tenet22, ho pensato di trattare questo tema con l’aiuto di qualcuno che conosce bene questa tradizione e può spiegarne le rielaborazioni in occidente attualizzandole e individuandone le applicazioni oggi utili e sperimentabili per noi. Le coincidenze, che non esistono, mi hanno fatto incontrare una mia conterranea. In realtà, Pierfrancesco Lostia e Chiara Sideri non si sono ancora incontrati di persona. Hanno iniziato a conversare, in una sorta di salotto virtuale, decidendo poi di mettere su carta una prima parte dei loro dialoghi.
A spingere me Pierfrancesco, scrittore e ricercatore di pratiche olistiche da più di 15 anni, a rivolgersi a Chiara per affrontare un tema spinoso e al contempo affascinante, non è stata la vista, smarrita ormai da tempo. A guidarmi è stata la voce dell’interlocutrice e la schiettezza delle sue parole. La bocca è la porta dell’anima, secondo alcuni. Ecco la voce di Chiara, a parer mio, mente assai meno degli occhi.
Chiara Sideri, a cui affido la guida di questo nostro viaggio insieme, è nata in Sardegna nel 1980. Vive e lavora a Milano, dove ha uno studio professionale. È Dott.ssa in Scienze motorie, esperta in body-working, consulente sessuologa con dieci anni di esperienza professionale alle spalle. Quando parla del proprio lavoro e in particolare dei suoi studi sull’oriente sul mondo antico preistorico, la sua voce ha una sfumatura duplice. Solare, morbida e rassicurante, ma a tratti tagliente. In quei momenti, la sua voce ricorda la catena montuosa del Gennargentu, che è un po’ il simbolo della nostra Sardegna. È come se nella voce di Chiara, quando intende sottolineare aspetti importanti, cruciali, i raggi del suo sole interiore fossero contenuti in cubetti di ghiaccio. Proprio l’illusione ottica che, non di rado, può osservarsi nel centro Sardegna, dove sorge la catena montuosa del Gennargentu.
A Chiara, ora, lascio che ci guidi nel suo mondo e nelle tradizioni del Sapere d’oriente.
«Per l’esattezza, sono una studiosa e praticante di alcuni aspetti delle pratiche orientali. Devo però dirti, Pierfrancesco, che non ti parlerò mai del mio incontro con il Tantra».
Per quale ragione non ne parleresti?
«Non lo colloco su un gradino tanto alto, nella scala delle esperienze che ho fatto. Ti parlerò invece di archeo-suoni, di lavori in natura, di una danza istintuale, spontanea, tipica dell’uomo più antico. Tutte cose che, a ben vedere possono essere anche tantriche».
Chiara sorride, aggiungendo:
«Vorrei fare una specie di sfida, un gioco se vuoi, al di là di questo articolo..Tantra..
Possiamo dismettere questo nome? Liberarcene, intendo. Più avanti sarà chiaro perché dico questo. Vedi, io ho incontrato questa pratica in un ambito molto superficiale, prettamente legato a scopi commerciali. Dopodiché sono scappata e questa parola, Tantra, l’ho portata via con me. Una volta al sicuro, l’ho presa e lavata da tutta la sporcizia da cui era ricoperta. L’ho coccolata, curata e ascoltata. Così ho scoperto che il suo significato era e ancora può essere ben più alto e nobile di quanto pensiamo».
Bene. Il Tantra è una via inquinata, Chiara. Puoi raccontare che cos’è realmente o almeno che cos’era in origine? E dobbiamo partire subito con un aspetto dibattuto e controverso. La gran parte delle persone identifica la pratica con il sesso, sacro o meno che fosse. Ma qual era il ruolo, se c’era, della sessualità nella pratica antica?
«Premetto che non mi dilungherò in questa sede a fornire lunghe o dettagliate definizioni su quella che doveva essere una via appunto segreta e inaccessibile. Per comprendere il ruolo, se così si può definire, del sesso nel Tantra, è necessario adottare un approccio aperto e scevro da pregiudizi. Dobbiamo basarci su fonti accademiche attendibili, tenendo conto che le interpretazioni del Tantra e del suo rapporto con la sessualità sono vaste e complesse. Tanto che alcuni studiosi ritengono che le pratiche sessuali esplicite siano state aggiunte successivamente ai testi tantrici prevedici, mentre altri ne sostengono la presenza originaria. Dobbiamo ricordarci che stiamo parlando di una tradizione occulta composta da discipline arcane. Ciò significa che i suoi insegnamenti sono segreti o nascosti e non possono o almeno non devono essere divulgati ai non iniziati.
Tradizionalmente, gli iniziati tantrici giuravano di mantenere il segreto su quanto appreso, così che molti degli insegnamenti non furono mai nemmeno messi per iscritto e venivano trasmessi tramite passaparola dal guru al discepolo debitamente qualificato o a volte sussurrate all’orecchio con la richiesta di assoluta segretezza».
Quindi oggi che succede?
«Oggi si è passati da qualcosa di elitario alla diffusione di una vastità di movimenti o centri tantrici, nei diversi paesi d’Europa. Ciò è verificabile, semplicemente navigando su internet. E non meno importante è la presenza di testi tradotti e pubblicati in formato tascabile, che non hanno nulla a che vedere con gli antichi scritti tantrici. Con traduzioni, diciamolo, generalmente assai mediocri.
Come sostiene Padoux: la realtà tantrica è di fatto radicata nel suolo indiano e non la si può esportare, noi abbiamo preso dall’India soltanto ciò di cui avevamo necessità, reimportandolo. Si potrebbe affermare che questa sia stata una sorta di appropriazione di alcuni elementi indiani ben selezionata e riadattata al nostro secolo.
Vedi Pier, la letteratura facilmente reperibile in merito a Buddismo, Taoismo, Tantra e altre forme di spiritualità, ha comportato l’eccessiva conoscenza di culture e religioni aumentandone certamente il livello di tolleranza. Tuttavia, l’ampia diffusione di conoscenze un tempo sacre e difficili da ottenere, ha anche dato origine alla presunzione di sapere tutto, alla convinzione che siamo più avanti nella nostra ricerca spirituale di quanto lo siamo realmente e che non abbiamo bisogno di sottoporci a delle prove difficili di trasformazione spirituale».
Pretendiamo il corsettino da fine settimana per sentirci illuminati, quindi?
«Trungpa disse: le nostre vaste collezioni di conoscenza ed esperienza sono solo parte dell’esibizione dell’ego, parte della grandiosa qualità dell’ego. Li mostriamo al mondo e così facendo ci rassicuriamo che esistiamo, sicuri e protetti come persone “spirituali “. Ma noi abbiamo semplicemente creato un negozio. Un negozio di antiquariato».
Qual è invece il vero significato di Tantra e il senso originario della pratica?
«Il termine Tantra significa semplicemente un sistema di rituali o insegnamenti essenziali, un sistema ben documentato in una scrittura sanscrita anch’essa chiamata tantra. Non è una filosofia né una religione nel senso dogmatico del termine, e non si oppone a nessuna delle due. È un’esperienza essenziale e spirituale. È religione nel senso di “legare”, “annodare”, ristabilendo il vincolo tra il basso e l’alto, tra il cielo e la terra, tra il sesso e la coscienza divina. Nella sua essenza, il Tantra è una scienza: un’esperienza unitaria di corpo, anima e mente. Ci mostra un percorso spirituale la cui pratica genera un’espansione verificabile della coscienza, permettendo la liberazione.
Ogni Maestro sa che non può insegnare nulla di nuovo, poiché tutti facciamo parte della stessa matrice divina. Tuttavia, attraverso le sue parole, cerca di abbattere il muro che abbiamo costruito nel corso della nostra vita, con pazienza e amore. Questo è un lavoro meraviglioso, frutto di un cuore puro che palpita d’amore verso tutto e tutti, senza distinzione. Un vero Maestro trasmette la sua potente energia attraverso insegnamenti liberatori e ogni messaggio, parola o gesto è attentamente ponderato per raggiungere obiettivi definiti, basati su conoscenze arcaiche. Anche se spesso non percepiamo il loro significato a causa della nostra grossolanità, ogni parola è un veicolo d’amore universale che trasforma il cuore, permettendo alla luce divina di espandersi e all’energia di salire verso livelli più sottili. Questi insegnamenti meravigliosi, che per millenni sono stati riservati a pochi eletti, oggi sono accessibili a tutti. Purtroppo, gli insegnamenti vengono spesso travisati e ridotti a semplici pratiche sessuali, sporcando il loro significato più profondo e lasciando passare un’informazione grossolana. È importante chiarire che massaggi, sesso a buon mercato, depravazione e libidine non hanno nulla a che vedere con il Tantra. E le associazioni di immagini esplicitamente sessuali, lontane dal vero significato tramandato dagli antichi inducono in errore e trasmettono un messaggio sbagliato ai sensi, che si eccitano invece di trasformare il desiderio in energie sottili e divine».
NEO TANTRA
A questo punto, Chiara ritiene opportuno distinguere l’insegnamento attuale, detto appunto Neo Tantra e la tradizione originaria del Tantra.
«Se prendessi qualcuno che ha frequentato seminari di Neo tantra o letto libri del medesimo e li trasportassi indietro nel tempo, in un reale contesto della tradizione, una cerimonia o una sessione di insegnamento, probabilmente rimarrebbe scioccato nel constatare quanto siano diversi i due approcci. A meno che non abbiano partecipato a una reale cerimonia tantrica, in India. Cosa molto rara, in quanto nell’india moderna un’autentica cerimonia tantrica si svolge in contesti molto privati.
Attenzione: il Neo tantra soddisfa un bisogno molto importante nella società occidentale e non direi mai il contrario. Ma spesso viene sovrapposto alla tradizione classica, distorcendo quest’ultima. Una volta ho letto un libro su Amazon sul sesso tantrico, che affermava di trarre insegnamenti e pratiche dal tantra classico. E mentre lo sfogliavo, scoprii che nessuna di quelle pratiche poteva essere trovata in un testo tantrico originale. Questo fa capire quanti malintesi e falsità vengono diffusi. Tuttavia, ci sono insegnanti di Neo Tantra che mantengono e rispettano la differenza fra questi due campi».
Chi ha elaborato questo termine moderno?
«Quando mi riferisco al Neo tantra, mi riconduco a ciò che è seguito in Occidente principalmente dagli insegnamenti di Osho. Quando oggi ci troviamo in un seminario sul Tantra che parla di relazione, che si riferisce alla sessualità promettendo un’intimità e una più profonda connessione, a cui faranno seguito orgasmi più lunghi o facendo riferimento all’energia kundalini ecc ecc, quello che stiamo vedendo è NEO TANTRA: un miscuglio culturale di altri percorsi spirituali e pratiche New Age travestite da Tantra, che è stato sessualizzato per il palato occidentale. Un Tantra questo, milioni di miglia distante da quello tradizionale».
Può essere utile il Neo tantra?
«La risposta è sì. Anche dopo tutto quanto scritto sopra. Perché penso che esso rivesta un ruolo importante, per chi cerca di liberarsi dai vincoli della propria esperienza condizionata di genere, sessualità, relazione ecc.
Quindi può costituire uno spazio per rendere possibili: intimità più profonda, relazioni più soddisfacenti, connessioni migliori, più intime e perché no? Di un sesso molto migliore! Non c’è nulla di sbagliato in questo, dal mio punto di vista. Dopo tutto lavoro nel campo della sessualità da dieci anni e ovviamente sostengo gli spazi gestiti professionalmente, in cui le persone possono accedere a più libertà di potere personale e amore, attraverso la sana sessualità e le relazioni.
Pertanto, chiamiamola sessualità sacra, se vogliamo chiamiamolo sesso spirituale, sesso con campanelli, incenso e candele, ma per quanto mi riguarda, mi piacerebbe se riuscissimo a perdere l’associazione con il Tantra perché le pratiche insegnate dalla filosofia sposata negli anni 80, non si trovano in nessuna parte dei testi originali. E francamente non sono pratiche a essa correlata».
Cosa si nasconde dietro la sessualità sacra, consapevole?
«Chiamando qualcosa come “sacro”, conscio, istituiamo immediatamente la dualità di qualcosa che è l’altro lato, cioè dell’essere profano o inconscio. Questa è la natura del linguaggio, la natura della mente umana di porre etichette quando identifica qualcosa, quando afferma ciò che crede sia, lo distingue immediatamente da tutto il resto e crea subito l’opposto. Pertanto, quando chiamiamo qualcosa sessualità sacra o sessualità cosciente, stiamo dicendo anche che esiste una sessualità profana e inconscia. Mi baso sulla mia esperienza e background. Credo che tutto, ogni cosa, sia sacro e profano. Ciò che fa la distinzione fra i due è la nostra credenza e il nostro pensiero, poiché nulla è intimamente sacro o intimamente profano. A questo proposito, vorrei far notare come le parole spesso, se usate inconsapevolmente, possono celare sentimenti di vergogna e di colpa. Ne trovo tanti esempi nel mio lavoro, dove spesso alcune coppie si nascondono dietro il velo della “sessualità sacra”. Come se queste parole perdonassero o legittimassero un certo tipo di desiderio o voglia. La gelosia, la lussuria eccetera.
Cit. “PER ME VA BENE AVERE DIVERSI AMANTI AL GIORNO, VA BENE PER ME PASSARE DA UNA DONNA ALL’ ALTRA PERCHÉ È SACRO VA BENE PER ME FARE SESSO TANTRICO CON I MIEI STUDENTI PERCHÉ È UNA COSA SACRA CHE STIAMO FACENDO”
E se non fosse sacro? Andrebbe comunque bene?
«Nella mia esperienza, le parole sessualità sacra o sciamanesimo sessuale sono spesso usate per dare licenza a comportamenti da cui deriverebbero vergogna, senso di colpa o la sensazione di aver fatto qualcosa di sbagliato. Così, un pizzico di spiritualità rende più appetibile e più legittimo il tutto».
E dunque, Chiara?
«Perché non liberarsi da ogni convenzione e ammettere apertamente, liberamente, onestamente e spudoratamente i propri desideri senza nascondersi dietro alcune etichette?
Riflettiamoci».
Quello che non si dice:
«Ora riporterò alcune parole chiave di cui nessuno tiene conto, quando si tratta di pratiche somatico spirituali come in questo caso. Tantra inteso come tradizione classica, implica:
Profondità, sacrificio.
Tantra rappresenta un percorso arduo e impegnativo, che richiede disciplina Profondità e sacrificio come detto, dedizione totale alla ricerca interiore. Non certo una ricetta per il piacere facile o la gratificazione immediata.
Pratica, presenza
La guida di un maestro esperto è necessaria, per muoversi in una disciplina dove la quotidianità è costituita da tante micro-pratiche costantemente presenti.
Tempo, costanza
Tantra non è una bacchetta magica per risolvere i problemi. Il cambiamento richiede tempo, fatica e impegno costante.
Sex no limit
La sessualità tantrica non è sinonimo di promiscuità o l’essere sfrenati, ma un atto sacro che richiede: rispetto, consapevolezza e disciplina.
Autenticità
È necessario approfondire testi sanscriti originali, con l’aiuto di studiosi esperti e traduzioni affidabili, se ci si vuole approcciare correttamente al Tantra. La guida di un maestro autentico, che dedichi la propria vita e la pratica all’insegnamento, è ricerca che richiede pazienza. È necessario abbracciare la disciplina nella sua interezza, sapendo che essa include meditazioni, studio, rituali e pratiche ascetiche».
Cosa raccomanderesti a chi si volesse approcciare alla tradizione autentica di questa pratica?
«Il Tantra non è per tutti. Richiede una predisposizione particolare e un impegno totale. Se non siete pronti ad affrontare le sfide che questo percorso comporta, è meglio esplorare altre vie spirituali più adatte alle vostre esigenze. A prescindere comunque dalla nostra buona intenzione, dobbiamo capire che queste pratiche non possono essere applicate in modo originale al nostro contesto così distante in quanto ci attraversano generazioni, epoche, evoluzioni. Siamo distanti anche a livello di percezione sensoriale, basti pensare agli uomini piu antichi della storia che osservavano le stelle, ascoltavano la terra in profonda connessione. Quindi non possiamo avere la presunzione di essere tantrici o di “fare” il Tantra. Questo lo dico per essere comunque consapevoli del contesto storico in cui ci troviamo rispetto a pratiche millenarie. Noi dobbiamo fare i conti con il nostro quotidiano con il nostro etichettare e questo non va dimenticato. È sempre un invadere, un revisionare, adattare ciò che ci giunge dal passato e non potrà mai essere tale e quale come qualcuno spesso ci vuole far credere. Rispettiamo il nostro tempo, il nostro qui e ora».
Il ruolo della donna nel Tantra?
Rispetto e onore
«Il cuore pulsante della letteratura tantrica, quando parla delle donne, è un inno al rispetto e all’onore. Non un semplice consiglio, ma un imperativo categorico, ripetuto con fervore in ogni testo. Questo rispetto non è un optional per gli uomini, ma un pilastro fondamentale della tradizione. E non si tratta di un’astrazione: i testi specificano chiaramente come onorare le donne, e quali conseguenze subisce chi viola queste regole. Questo connubio tra rispetto e chiarezza è stato un magnete irresistibile per molte donne, che hanno contribuito in modo determinante a plasmare questa tradizione».
Unione tantrica
«E’ una caratteristica essenziale della tradizione. Nel suo ramo più classico, essa non prevede una sola pratica ma un insieme di atti inondati di sacralità che vengono compiuti in diversi rituali. Questo per far notare il rigore, la complessità e la profonda connessione legata ad ogni azione svolta. Il fine è garantire uno stato di assoluta presenza e incontaminata chiarezza».
Linguaggio
«Un aspetto quasi sconosciuto (nei seminari non se ne parla) e che io ritengo invece di grande rilevanza, è il linguaggio. Esso ha una impronta storica, un notevole impatto in quanto il nostro è un tempo lontanissimo da quello del Tantra. Questo aspetto ha valore come testimonianza di una tradizione, di una scienza assai distante dalle nostre lingue».
Ed è l’ignorare il ruolo del linguaggio nel Tantra a portarci fuori strada?
«Sì, è così. L’uso che se ne faceva allora era completamente diverso. Un linguaggio indiretto e metaforico. Un testo tantrico è un po’ come un organismo vivente: il suo significato si evolve e si arricchisce nel tempo, man mano che chi lo studia approfondisce il proprio percorso di consapevolezza. L’ambiguità del linguaggio tantrico è voluta, e si rivela gradualmente grazie alla guida di un maestro che svela i sottili significati nascosti dietro i simboli. È importante sottolineare che i riferimenti all’Unione tantrica possono avere molteplici interpretazioni, spesso molto più profonde e complesse di un semplice atto sessuale.”
È necessario abbandonare le letture superficiali e approfondire la conoscenza della tradizione attraverso ricerche rigorose e fonti sanscrite originali. Solo così si potrà apprezzare la complessità e la profondità del tantra, che va ben oltre la mera sessualità, per abbracciare una dimensione mistica e di grande valore».
Sessuologia & sessualità sacra
Puoi distinguere i due aspetti e spiegare quali risultati una persona può raggiungere con un approccio olistico – tantrico e con uno sessuologico, medico?
«Come consulente sessuologa e counselor corporeo esperta in body-work emozionale, vorrei sottolineare che le disfunzioni sessuali non possono essere risolte con un semplice seminario in stile New Age, ma ci vuole ben altro».
Quali sono i giusti approcci? Qual è il ruolo residuale, se esiste, del Tantra?
«Facciamo una premessa. Le disfunzioni sessuali derivano da una combinazione di fattori: ormonali, fisiologici, psicologici, relazionali e fisici. Il Tantra, seppur interessante e potenzialmente benefico, non possiede le competenze e gli strumenti per affrontare la complessità di queste problematiche.
La maggior parte dei conduttori dei seminari non ha una formazione specifica per trattare le disfunzioni sessuali e spesso si tratta di figure prive di una preparazione psicologica e medica adeguata.
Nei seminari si tende a proporre un approccio superficiale e semplicistico alla sessualità, focalizzando l’attenzione su tecniche rituali o rintracciando cause di tipo puramente energetico, ma senza approfondire le cause scatenanti la disfunzione.
La sessualità è un aspetto complesso e delicato. Quindi non si può ridurre solo a una questione di energia o blocco dei chakra. Spesso, purtroppo, questo è ciò che accade nei seminari tantra. Ed è ciò che frequentemente mi viene riportato dalle persone che presentano un reale problema disfunzionale (mi riferisco a miei clienti uomini e donne) e alle quali è stato indicato che si tratta di un blocco o di questioni energetiche. Si rischia così di banalizzare problematiche serie e di causare ulteriori danni emotivi, se non un vero e proprio distress della coppia».
Cosa fare in caso di disfunzionalità sessuali?
«Se si soffre di una disfunzione sessuale è fondamentale rivolgersi a un professionista qualificato Un sessuologo psicoterapeuta o un counselor esperto in materia. Quindi a dei professionisti che impieghino un approccio integrato alla terapia per le disfunzioni sessuali, un approccio che può combinare interventi psicologici, sessuologici e anche medici».
Percorso personalizzato:
«Ogni caso è unico e richiede un percorso specifico per la persona che tenga conto delle sue esigenze e delle sue caratteristiche».
Quindi in tal senso può rientrare anche il Tantra?
«In alcuni casi il Tantra può essere utilizzato come strumento complementare, all’interno di un percorso terapeutico per le disfunzioni sessuali, qualora fossero diagnosticate, ma è importante che questo avvenga sotto la guida di un professionista che sappia integrare il Tantra con altri approcci terapeutici in modo sicuro e responsabile.
Pertanto se siete alle prese con disfunzionalità sessuali o di coppia, non cercate la soluzione nel seminario di NEO TANTRA perché il Tantra ricordiamo: non è un massaggio afrodisiaco, una scorciatoia, ma un viaggio spirituale complesso impegnativo che richiede serietà e una guida esperta che può senz’altro offrirvi un modo per migliorare la vostra vita ma per le diagnosi, rivolgetevi ad un professionista che può aiutarvi ad affrontare le cause profonde dei vostri problemi a ritrovare il benessere e la soddisfazione nell’intimità».
Chiara, come scegliere il giusto operatore?
«Cito alcune delle caratteristiche fondamentali del professionista in campo sessuologico:
- Conoscenza approfondita della sessualità umana: cioè anatomia, fisiologia, psicologia e dinamiche relazionali.
- Comprensione delle disfunzioni sessuali e di coppia, eziologia, fattori di rischio e modalità di trattamento.
- L’approccio olistico e personalizzato che consideri la persona nella sua totalità, tenendo conto di aspetti fisici, emotivi, relazionali e spirituali.
- Utilizzo di tecniche evidence based, quando necessario, come medici psicologi e psicoterapeuti, per garantire un intervento completo e multidisciplinare».
Conclusioni
Cosa aggiungere, Chiara?
«Mi sento di concludere con una riflessione di Pannikar:
Dobbiamo imparare a leggere di nuovo: questa volta non i libri stampati, ma il libro della natura, che non contiene solo boschi e fiumi, ma una visione diretta del mondo nel quale ci troviamo. Ognuno può vedere ma solo mediante la contemplazione diretta della realtà. Per vedere realmente devo dimenticarmi che sto vedendo. Altrimenti penso soltanto di vedere, mi immagino unicamente di vedere un bel paesaggio. Ma l’autentico vedere è immediato. Quello che si vede è qualcosa di mai visto, inesplorato: Bhakti, qui significa “amore” e denota la forza centrifuga di uscire da se stessi e di consumarsi come il fuoco.
Chiara Sideri, Pierfrancesco Lostia
Chiara Sideri
Dott.ssa in Scienze Motorie, Coach Professional Competence: possiede una solida base scientifica che alimenta il suo approccio olistico. Supporta le persone indirizzandole verso uno stile di vita equilibrato dal punto di vista alimentare e di educazione fisica. Offre protocolli personalizzati e completati da un uso intelligente della Fitoterapia. Operatrice Relazione d’aiuto con Approccio corporeo ed energetico: seguendo l’approccio centrato sulla persona, accompagna in un percorso di counseling intimo e profondo ed associa ad esso l’Esperienza Somatico Emozionale. Istruttrice in discipline Olistiche e Orientali (ACSI CONI): condivide saggezza orientale per equilibrio mentale e fisico. Consulente Sessuologa ed Educatrice Sessuale (SISES) Esperta in Sessuologia Correlata a Disturbi Alimentari presso la Wellness European Association: investiga l’interconnessione tra sessualità e alimentazione, offrendo supporto esperto e reso complementare dalla letteratura scientifica. Body Worker Psicosomatico Emozionale: esperienze immersive che utilizzano l’arte il movimento e la musica, Suonoterapia, Body Mind Centering. Studiosa di Psicologia, appassionata del mondo preistorico.
Contatti: sideri.lovelab@gmail.com